Il Papa ai Mechitaristi: si continui ad illuminare la vita del popolo armeno (Vaticannews.va 17.09.18)

A conclusione delle celebrazioni per i 300 anni dalla Fondazione della Congregazione Armena Mechitarista, Papa Francesco ha inviato una lettera letta ieri al termine della Divina Liturgia celebrata all’Isola di San Lazzaro degli Armeni, Venezia. Presente il cardinale Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Un anniversario che è occasione per ringraziare il Signore per “l’abbondante effusione di grazie e carismi” ricevute nei secoli dalla Congregazione Armena Mechitarista. Lo ha scritto Papa Francesco in una lettera, datata 5 settembre, inviata per il terzo centenario della fondazione a mons. Boghos Levon Boghos Zékiyan, Delegato Pontificio per la Congregazione. La missiva è stata letta ieri al termine della Divina Liturgia celebrata a Venezia presso l’Isola di San Lazzaro degli Armeni e a cui ha assistito il cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

Fede vissuta fino al martirio

Francesco, nel testo, ha ricordato i membri della Congregazione che si sono distinti “per una vita religiosa fedelmente vissuta e, non di rado, eroicamente testimoniata, talvolta fino al supremo sacrificio del martirio”. Nel rievocare la figura del venerabile Mechitar, uno dei grandi riformatori della vita monastica nelle Chiese d’Oriente, il Papa ha evidenziato il suo contributo nel costruire “il sensus fidei del popolo armeno, una delle espressioni più fulgide della spiritualità e della cultura del suo popolo”. Pertanto, l’invito alla Congregazione è stato quello di “custodire, approfondire e diffondere per il bene di tutto il popolo armeno”, “il tesoro spirituale e culturale” che da sempre gli appartiene.

Apertura ecumenica

Il Papa ha poi ricordato due elementi di particolare valore: “la tradizione dell’umanesimo teologico armeno incarnato in modo singolare nell’istituzione dei Vardapet” (titolo armeno che esprime l’idea del cultore delle sacre scienze e delle arti). Francesco ha messo in luce l’originale sintesi operata da Mechitar “tra 1’umanesimo ecclesiale dei Vardapet armeni e quello classico occidentale, di cui sono monumenti insigni la produzione teologica, filosofica, storica, lessicografica e filologica della scuola mechitarista”. Il secondo elemento evidenziato dal Papa è quello della “profetica apertura ecumenica insita nella spiritualità mechitariana” sulla scia della tradizione della Chiesa armena incarnata tra gli altri da san Gregorio di Narek e che oggi “si rivela sempre più segno dei tempi” per camminare verso la piena unità.

La Santa Sede vicina nelle prove

Il Pontefice ha ricordato poi “le incomprensioni e le difficoltà” che Mechitar e la Congregazione incontrarono ma che vennero superate e che “sono parte inscindibile del carisma” ancora oggi di grande attualità. “La Santa Sede, che ha sempre nutrito per Mechitar e i suoi figli particolare riguardo e attenzione – ha scritto Francesco –  è stata ed è a fianco della Congregazione in questi delicati passaggi, offrendole ogni possibile aiuto e sostegno”.

San Lazzaro, cuore pulsante della Congregazione

Insieme al Monastero di Vienna – ha sottolineato il Papa – l’isola è un luogo vivo nonostante la generale riduzione dei monaci, chiamati sempre a “mantenere aperti e ampi gli orizzonti della missione e forte il vincolo della comunione”. “L’identità mechitarista consiste nell’essere anzitutto persone interamente consacrate a Dio, una vocazione irrealizzabile senza una comunione reale con i confratelli e senza l’assunzione totale, integra e gioiosa dei voti di povertà, castità e obbedienza, fonte evangelica di vero rinnovamento e garanzia sicura nei travagli dell’oggi”.

Si continui ad illuminare la strada del popolo armeno

“Auspico – ha scritto in conclusione il Papa – che la fiaccola accesa dal Fondatore continui a illuminare la strada spinosa e fiorente del popolo armeno con la fede in Cristo e con la speranza che la sua Parola contemplata, studiata e diffusa perennemente genera”.

Gratitudine per la lettera del Papa

Mons. Boghos Levon Boghos Zékiyan, Delegato Pontificio per la Congregazione Armena Mechitarista, ha avuto parole di ringraziamento per la lettera di Francesco, “segno e pegno di benedizioni divine”. Nel suo intervento ha affermato di vedere “quasi il presagio della beatificazione del Servo di Dio, l’Abbate Mechitar”, confessando di essersi “attardati come figli nel perseguire questo obiettivo”.

Card. Sandri: riscoprire la comunione anche tra noi

Nell’omelia del cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, l’esortazione a pregare per il Papa “perché il Signore attraverso di Lui renda certa la navigazione della Chiesa universale nelle acque tumultuose di questo tempo. Cristo stesso non ci abbandona in nessuna tempesta, è sulla nave con tutti noi”. “Solo nella comunione e nell’armonia – ha aggiunto – c’è la possibilità di potersi esprimere, pena l’irrilevanza e l’incomunicabilità, anzitutto tra noi prima che di fronte al mondo, che tanto attende dalla vostra testimonianza”.

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