Il Ministero della Cultura tutela un edificio della Trieste “armena” (Cronacacomune.it 11.06.21)
11.06.2021 – 07.30 – Scendendo lungo via San Vito si giunge, all’incrocio con via Tigor, sotto l’ombra d’un poderoso edificio d’inizio novecento, le cui forme monumentali trovano apice e superamento nel volto scolpito d’una gigantesca donna dalle mani protese e una corona di fiori sul campo. Un urlo primordiale sembra erompere da quelle labbra di pietra, cristallizzate in una cariatide floreale. L’edificio, al n.9 di Via Tigor, è una delle case costruite dall’architetto Ruggero Berlam a inizio ‘900 dietro commissione dell’imprenditore armeno Haggi Giorgio Aidinian. Trasferitosi da Smirne a Trieste nel 1881, Aidinian presto divenne un noto commerciante triestino, specializzato in tappeti orientali. Il suo negozio aveva una sede d’eccezione: il Palazzo Dreher (Borsa Nuova). Grazie ai proventi delle proprie attività il mercante armeno sovvenzionò cinque case sul colle di San Vito: condomini d’inizio ‘900, ma impreziositi da uno stile eclettico. Proprio la casa al n.9 è stata sottoposta questa settimana a vincoli di tutela da parte del Ministero della Cultura (MiC).
La Commissione Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia ha infatti deliberato di porre sotto tutela l’edificio quale componente essenziale del cosiddetto “borgo o colle armeno” per la presenza nelle vicinanze della chiesa di Maria Madre delle Grazie dei Padri Mechitaristi e dell’ormai scomparsa comunità mediorientale.
Hanno partecipato all’incontro i componenti della Commissione, ovvero Roberto Cassanelli, Direttore del Segretariato regionale in qualità di Presidente della Commissione, Simonetta Bonomi, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Andreina Contessa, Direttore della Direzione regionale musei e Luca Caburlotto, Soprintendente Archivistico.
Posti sotto tutela anche gli affreschi con San Paolo e Santo Stefano della Tomba monumentale ai caduti partigiani del Cimitero di Casarsa della Delizia (Pordenone) e alcuni mobili ottocenteschi – delle cassapanche intagliate – del Monastero di Sant’Orsola di Gorizia.