Il Gran Maestro Dunlap ripercorre le attività dell’Ordine di Malta (Korazym 14.01.23)
Il giorno successivo al discorso di papa Francesco al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede il Luogotenente di Gran Maestro, fra’ John Dunlap, ha tenuto l’Udienza di inizio anno con il Corpo Diplomatico accreditato presso il Sovrano Ordine di Malta, ricordando le principali crisi che hanno caratterizzato lo scorso anno:
“Il Covid-19 ha avuto un forte impatto sulle nostre vite: la Banca Mondiale stima che la pandemia abbia innescato una delle peggiori crisi economiche dal 1870, spingendo ai margini milioni di persone. La guerra in Ucraina ha ulteriormente aggravato la situazione, in primo luogo per il popolo ucraino, con conseguenze di vasta portata. L’impennata dei costi delle materie prime e dell’energia sta portando molte economie alla recessione.
Quasi 8.000.000 ucraini sono fuggiti dai bombardamenti e dalle devastazioni e la maggior parte ha cercato rifugio nell’Unione Europea. Molti Paesi europei hanno dimostrato grande generosità nell’accoglierli, nell’ambito del programma di protezione temporanea per gli ucraini, ma ora stanno affrontando sfide estreme sulla scia della crisi economica ed energetica. L’inverno ha peggiorato le condizioni degli sfollati, creando maggiori rischi per la salute”.
Ma non ha dimenticato le altre guerre nel mondo: “Nello Yemen, la carestia causata da una guerra civile che dura da 8 anni sta uccidendo migliaia di persone; la guerra in Siria, che dura da 11 anni, ha costretto più della metà della popolazione a lasciare le proprie case; in Etiopia, la guerra civile ha causato quasi 800.000 morti e 2.500.000 sfollati in due anni.
Nonostante il cessate il fuoco firmato all’inizio di novembre, i massacri e le violenze non si fermano. Dopo oltre un decennio di instabilità, lo stallo politico in Libia si sta incancrenendo e la prospettiva di una nuova guerra è incombente, mentre la situazione umanitaria in Myanmar è peggiorata dopo il colpo di stato militare del 2021.
Siamo profondamente preoccupati anche per la situazione umanitaria nel Nagorno Karabakh e dovremmo fare del nostro meglio per salvaguardare la libertà e la sicurezza di movimento tra l’Armenia e il Nagorno Karabakh. L’Ordine di Malta incoraggia l’Armenia e l’Azerbaigian a lavorare per una soluzione pacifica delle loro controversie. Non posso esimermi dal menzionare altri conflitti e tensioni nel Caucaso, in particolare in Georgia”.
Ed ha espresso preoccupazione per le violazioni dei diritti umani: “Esprimo la mia grave preoccupazione per le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate in alcuni Paesi contro civili indifesi attraverso discriminazioni, violenze, torture e condanne a morte. Spero che la comunità internazionale intensifichi la propria azione per fermare queste terribili violazioni e il mancato rispetto dei diritti umani fondamentali”.
Tali violazioni sono causate dalle guerre, che causano anche aumenti delle malattie: “La guerra è il nemico numero uno dello sviluppo e della prosperità. Quando i conflitti si protraggono, la povertà aumenta, la violenza e gli abusi si moltiplicano, così come l’inosservanza dei diritti umani. Le guerre e i cambiamenti climatici aumentano le disuguaglianze, la povertà e la frammentazione del mondo in blocchi geopolitici. Per la prima volta dopo molti anni, l’inflazione mette a dura prova molti Paesi.
Attualmente stiamo assistendo a un aumento di malattie che un tempo credevamo sconfitte. Mentre la tubercolosi è aumentata di quasi il 5% nell’ultimo anno, la resistenza agli antibiotici sta salendo a livelli pericolosamente alti in tutte le parti del mondo, rappresentando una minaccia per la salute globale, la sicurezza alimentare e lo sviluppo”.
Inoltre ha ricordato le due ‘morti’ che hanno interessato l’ordine: “Questo è un momento di grande dolore per tutta la Chiesa e per tutti coloro che hanno avuto la grazia di conoscere Sua Santità Benedetto XVI, ma è anche un’occasione di gioia spirituale per il completamento del viaggio terreno e della missione affidatagli come fedele servitore del Signore e della Chiesa.
L’Ordine di Malta ha avuto l’onore di avere per molti anni l’allora cardinale Joseph Ratzinger tra i suoi membri più illustri. La morte improvvisa del mio predecessore fra’ Marco Luzzago, avvenuta lo scorso giugno, è stata un grande shock per tutti noi.
Era un uomo di pace che ha dedicato una parte importante della sua vita alle opere del nostro Ordine con disciplina, umiltà e benevolenza. L’Ordine è sopravvissuto a molte tempeste durante i molti secoli della sua esistenza e ne è sempre uscito rafforzato con una costante espansione nel corso degli anni”.
Poi ha ricordato l’opera di sostegno alla popolazione che svolge nel Medio Oriente: “L’Ordine di Malta continua a svolgere un ruolo importante in Terra Santa. A Betlemme gestiamo un ospedale per la maternità dove ogni anno nascono oltre 4.600 bambini. Questa settimana abbiamo festeggiato la nascita del centomillesimo bambino nell’ospedale.
Le difficili condizioni dei palestinesi in Cisgiordania (con la crisi pandemica che ha colpito duramente la comunità e i problemi economici e sociali che quella regione deve affrontare) hanno aumentato il numero di nascite premature e molte madri soffrono di malnutrizione e altre malattie legate alla povertà.
L’Ospedale della Sacra Famiglia si prende cura delle madri e dei bambini più vulnerabili: il suo reparto di terapia intensiva neonatale, l’unico nella regione, cura molti neonati con malattie congenite, alcuni dei quali nati a sole 25 settimane. La clinica medica mobile gestita dall’ospedale assiste molte donne che vivono nel deserto. Per la maggior parte di loro questa è l’unica possibilità di accesso all’assistenza sanitaria e di sottoporsi a monitoraggi prenatali ed esami del sangue.
In Libano, dove la situazione politica ed economica è molto preoccupante, l’Ordine di Malta gestisce una dozzina di centri medici in tutto il Paese e sviluppa una serie di progetti in collaborazione con le comunità sunnite e sciite.
Questi programmi fortemente radicati insieme alle diverse comunità dimostrano chiaramente che quando le religioni uniscono le forze per azioni umanitarie, non solo promuovono la giustizia sociale e la pace e difendono i diritti umani e i valori della vita, ma soprattutto costruiscono ponti e abbattono muri”.
Eppoi il sostegno a poveri ed emarginati: “Ogni anno rinnoviamo il nostro impegno a favore dei poveri. Le nostre mense per gli indigenti ed i nostri programmi di distribuzione dei pasti aiutano milioni di persone in tutto il mondo.
Ogni anno vengono distribuiti oltre 5.500.000 pasti e, con l’incombere di una crisi alimentare globale di enormi proporzioni, stiamo facendo del nostro meglio per aumentare la portata della nostra azione sia nelle città più popolose che nelle aree più remote.
Continuiamo inoltre a prenderci cura degli anziani sia con progetti di assistenza domestica sia con le nostre case di riposo, soprattutto in Europa, dove gestiamo molte strutture con programmi avanzati per persone affette da demenza e Alzheimer. L’ultima struttura è stata inaugurata solo pochi mesi fa a Vienna, in Austria”.
Ma non mancano progetti per carcerati: “Negli Stati Uniti guidiamo il progetto di pastorale carceraria, per dare sostegno alla popolazione detenuta, alle loro famiglie e alla vita dopo la detenzione, fornendo supporto sociale e psicologico e aiutandoli a riprendere la loro vita nella società. Il programma, attualmente in corso, è attivo in 36 Stati del paese”.
Un riguardo speciale è per i disabili: “Il sostegno ai disabili è un’attività centrale dell’Ordine di Malta e permettetemi di ricordare l’incredibile lavoro che i nostri volontari svolgono ogni anno per preparare il Campo estivo internazionale per giovani disabili.
Un progetto che viene realizzato da circa 40 anni e che ogni anno, in un paese europeo diverso, riunisce centinaia di giovani volontari e disabili provenienti da oltre 20 paesi per trascorrere insieme una settimana all’insegna di attività all’aria aperta, visite turistiche, interazione sociale e sostegno spirituale”.