Il genocidio degli Armeni. La loro colpa: essere cristiani (Viverefermo 20.05.23)
20/05/2023 – Il 24 aprile scorso, gli Armeni di tutto il mondo hanno celebrato l’anniversario della strage del proprio popolo. Tra il 1915 e il 1919 furono trucidati dai soldati dell’Impero ottomano dei Giovani Turchi non meno di un milione e ottocentomila armeni. La maggior parte perì di fame, di stenti, di violenze nelle cosiddette marce della morte. La tragedia dei cristiani armeni è stata raccontata nel romanzo storico: I quaranta giorni del Mussa Dagh (il Monte di Mosé), scritto da Franz Werfe.
Sulla stampa italiana il ricordo di tale olocausto è stato passato quasi sotto silenzio. Forse perché perpetrato nei confronti di una popolazione di religione cristiana. E pure si trattò del primo sterminio sistematico, del primo genocidio del ‘900 . Sterminio e genocidio che anticiparono quelli compiuti dai nazisti nel corso del secondo conflitto mondiale.
Nella prefazione al libro, Elie Wiesel, superstite dell’olocausto perpetrato dai nazisti, affermò che «questo romanzo scritto prima del regime hitleriano in Germania, sembra prefigurare l’avvenire».
Una frase di Adolf Hitler è sintomatica circa la certezza sul futuro silenzio dei massacri. Il 22 agosto del 1939, una settimana dell’invasione della Polonia, il fuhrer diede un ordine agghiacciante, quello di «uccidere senza pietà tutti gli uomini, donne e bambini di razza polacca o lingua polacca». Hitler aggiunse: «Chi parla ancora adesso dello sterminio degli Armeni?».
Già chi ne parla ancora? Giustamente, si celebrano altri olocausti. Ma quello armeno no!
Come si parla al minimo o per nulla delle stragi dei cristiani di Nigeria, del Sudan, della Somalia.
Forse ilmotivo è proprio questo: l’avversione nei confronti del cristianesimo porta a nascondere i crimini commessi contro i suoi fedeli.
A gennaio scorso, l’ANSA ha lanciato una notizia poco raccolta dai media nazionali.
Ha scritto: «Sono oltre 360 milioni nel mondo i cristiani che sperimentano almeno un livello alto di persecuzione e discriminazione a causa della propria fede (1 cristiano ogni 7); la Corea del Nord torna al primo posto; la violenza anticristiana in Africa Sub-Sahariana raggiunge intensità senza precedenti».
Tornando all’olocausto armeno, segnaliamo un altro libro: Mussa Dagh-Gli eroi traditi
Chi continua a tacere si rende complice!
di Adolfo Leoni