Il Fatto Quotidiano – Antonia Arslan, “cantastorie” degli armeni: “Canto le terribili memorie di mio nonno” (04 giugno 2015)
Ha ricevuto il “Premio Ostana: scritture in lingua madre”, e la cittadinanza del comune occitano dove si tiene la manifestazione, ai piedi del Monviso. Il suo ultimo romanzo, Il rumore delle perle di legno, è ambientato a Padova negli anni del fascismo e del dopoguerra, e ruota sempre intorno all’abisso oscuro del destino armeno.
La “cantastorie” del popolo armeno che risponde al nome di Antonia Arslan è autrice di diversi testi, narrativi e saggistici, sul Medz Yeghern, Il Grande Crimine – così gli armeni chiamano i massacri perpetrati dai turchi nel 1915 -, per i quali riceve il “Premio Ostana: scritture in lingua madre”, e la cittadinanza del comune occitano dove si tiene la manifestazione, ai piedi del Monviso. Ma qui a Ostana, sulla figura di questa donna minuta e dolce ma molto tenace e determinata, incombe piuttosto la sagoma dell’Ararat… Continua