Governo«La Svizzera organizzi un forum sulla pace nel Nagorno-Karabakh» (Corriere del Ticino 18.03.25)

Il Consiglio federale deve organizzare entro un anno un Forum internazionale sulla pace nel Nagorno-Karabakh, regione contesa del Caucaso. È quanto chiede una mozione accolta oggi dal Consiglio degli Stati per 29 voti a 12. Il Nazionale aveva già dato il proprio via libera lo scorso dicembre: l’oggetto viene quindi trasmesso all’esecutivo per la sua attuazione.

L’obiettivo del progetto – elaborato dalla Commissione della politica estera della Camera del popolo – è di permettere un dialogo aperto fra l’Azerbaigian e i rappresentanti della popolazione di etnia armena del Nagorno-Karabakh, da condurre sotto la supervisione internazionale o in presenza di attori rilevanti a livello globale, nell’intento di negoziare il ritorno collettivo, e in tutta sicurezza, degli armeni insediati da generazioni nella regione.

Dall’ultima offensiva militare condotta da Baku nel settembre 2023, il Nagorno-Karabakh è stato svuotato della sua popolazione armena, ha ricordato la relatrice commissionale Tiana Angelina Moser (PVL/ZH). Temendo un nuovo genocidio come quello del 1915, gli abitanti si sono visti costretti a lasciare la propria patria nel giro di pochi giorni, ha aggiunto la zurighese.

Secondo i sostenitori dell’atto, allestendo un vertice per la pace la Svizzera avrebbe l’opportunità di avvalersi del suo comprovato ruolo di intermediario neutrale per avviare un dialogo costruttivo tra le parti in conflitto. Un impegno che consoliderebbe la tradizione umanitaria della Confederazione e rafforzerebbe la sua posizione quale partner affidabile nella diplomazia internazionale.

Una minoranza, sostenuta ad esempio dai “senatori” ticinesi Fabio Regazzi (Centro) e Marco Chiesa (UDC), ha tentato senza successo di rispedire il dossier in commissione per un nuovo esame. “Più aspettiamo e più la possibilità di tornare a casa per le persone interessate scende”, ha replicato Céline Vara (Verdi/NE).

Josef Dittli (PLR/UR), contrario alla mozione, ha fatto notare come qualche giorno fa Azerbaigian e Armenia abbiano già comunicato il raggiungimento di un accordo per mettere fine al conflitto, che si trascina, con varie fasi d’intensità, da decenni.

D’accordo con lui il consigliere federale Ignazio Cassis, il quale ha evidenziato che, secondo il diritto internazionale, il Nagorno-Karabakh appartiene all’Azerbaigian. La Svizzera non riconosce questa enclave, ha insistito davanti al plenum il ministro degli esteri.

Stando a Cassis, organizzare una conferenza fra questi attori sarebbe – a livello giuridico, non umanitario, ha tenuto a precisare – come farlo fra Spagna e Catalogna. La mozione è “come minimo inutile, se non dannosa”, ha riassunto invano il ticinese, ricordando a sua volta il processo di pace in corso di svolgimento.

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Il Consiglio federale organizzerà un Forum internazionale sulla pace nel Nagorno-Karabakh