Giornata FAI d’Autunno, un ricco programma in Città vecchia (Corriereditaranto.it 13.10.17)
Torna la Giornata FAI d’Autunnno e per Taranto è un’altra bella occasione per mettere in mostra i suoi tesori, in Città vecchia. Infatti, è proprio l’isola protagonista della domenica del FAI, quest’anno dedicata al tema del recupero dell’identità tarantina: le aperture, infatti, tendono a sottolineare gli sforzi, pubblici e privati, che stanno interessando alcune zone della Città vecchia. Le aperture hanno come epicentro Piazza Monteoliveto: tale zona sta vivendo in questi anni un grande recupero e un particolare fermento culturale.
Questi i luoghi visitabili: Ipogei di Palazzo Gallo; la Chiesa di Sant’Andrea degli Armeni e l’ex sacrestia; l’Osservatorio Meteorologico e Geofisico “L. Ferrajolo”. Le aperture seguiranno i seguenti orari: la mattina dalle 10.00 alle 13.00 (ultimo ingresso previsto h 12.30) e nel pomeriggio dalle 15.30 alle 18.00 (ultimo ingresso previsto h 17.30).
Ingresso gratuito. All’ingresso di ogni luogo si potrà lasciare un contributo facoltativo a sostegno dell’attività della Fondazione. Sarà inoltre possibile iscriversi al FAI in loco con uno sconto di 10 euro. Per informazioni: www.giornatefai.it; www.fondoambiente.it; pagina FB: Fai Giovani – Taranto, Instagram (faigiovanitaranto).
Ipogei di Palazzo Gallo (Piazza Monteoliveto): esempio di residenza nobiliare tarantina del XVIII secolo, Palazzo Gallo presenta in facciata elementi architettonici tipici del Rococò. Il Palazzo, che si sviluppa intorno ad una piccola corte centrale, possiede vasti ambienti ipogei direttamente scavati nel banco roccioso.
Chiesa di Sant’Andrea degli Armeni e l’ex sacrestia (Piazza Monteoliveto): il primo nucleo della chiesa di S. Andrea risale al XIV secolo, quale punto di riferimento della comunità armena stanziata nel cuore della città di Taranto. Sul finire del XIV secolo la chiesa venne distrutta durante l’assedio della città comandato da Ladislao di Durazzo. Nel 1573 l’abate Scipione di Aricia decise di ricostruire una nuova chiesa che si attenesse ai canoni dell’epoca. La facciata presenta semplicemente quattro lesene che giungono sino al timpano il quale, a sua volta, come unico elemento decorativo, mostra lo stemma della famiglia dei Capitignano titolari del patronato sulla chiesa almeno sino al XVI secolo. Il timpano è sormontato da due statue laterali raffiguranti una figura femminile e una maschile di difficile interpretazione. L’interno, ad aula unica e longitudinale, termina con un presbiterio rialzato al quale si accede da un arco trionfale decorato con motivi rinascimentali. La volta è lunettata e le murature laterali sono realizzate ad opus incertum.
Osservatorio Meteorologico e Geofisico “L. Ferrajolo” (Via Duomo): fondato dal prof. Luigi Ferrajolo nel 1892, con il concorso del Regio Ufficio Centrale di Meteorologia, l’osservatorio “Ferrajolo” risulta essere uno dei più antichi di Italia. Nel 1908, su invito dell’Associazione Sismologica Internazionale, fu fondata anche la stazione sismica. L’Osservatorio, con la sua serie storica di dati completi e ininterrotti dal 1892 ad oggi, costituisce un patrimonio scientifico per lo studio della climatologia. La struttura è dotata di un piccolo museo di strumentazioni scientifiche e di una ricca biblioteca.
In contemporanea, il Comune ha deciso di approfittare per aprire gli ipogei di via Cava e Palazzo Pantaleo. Lo rende noto un comunicato di Palazzo di città.
“Dopo il boom di visitatori in Città Vecchia per l’iniziativa delle scorsa domenica, vorremmo replicare l’esperienza e, con l’assessore alla cultura, Franco Sebastio – spiega l’assessore al patrimonio, Francesca Viggiano – abbiamo deciso che anche domenica prossima, 15 ottobre , in concomitanza con la giornata nazionale FAI, gli ipogei comunali di via Cava e Palazzo Pantaleo resteranno aperti al pubblico dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 16 alle 20, prevedendo per quest’ultimo importante palazzo storico anche visite guidate gratuite. E’ una occasione che non volevamo perdere per valorizzare e per far conoscere i tesori del nostro patrimonio culturale. Ogni volta che abbiamo la possibilità di parlare di Taranto e di svelare i suoi tesori… noi ci siamo, perchè dalla narrazione, convinta ed entusiasta della nostra città, della sua storia e delle suo patrimonio architettonico e paesaggistico si deve partire per favorire un cambiamento di rotta e una nuova immagine per questa città”.