Gerusalemme: riapre il Santo Sepolcro. Allo studio linee guida per accogliere i fedeli (Asianews 25.05.20)
Gerusalemme (AsiaNews) – Il Santo Sepolcro riapre ai fedeli, anzi no. In un alternarsi di annunci e smentite, i fedeli di Terra Santa – in attesa di un ritorno dei pellegrini, fermati dalla pandemia di nuovo coronavirus che ha imposto la chiusura dei luoghi di culto – hanno vissuto un’altra domenica senza poter accedere ad uno dei luoghi simbolo della cristianità. Difatti solo un piccolo gruppi di religiosi delle comunità (latini, armeni, greco-ortodossi) che gestiscono il luogo sacro sono potuti entrare, mentre i laici sono rimasti all’esterno in un misto di delusione e di disappunto.
Dietro la mancata apertura al pubblico che è “ufficiale”, spiega ad AsiaNews il responsabile della comunicazione della Custodia di Terra Santa fra Alessandro Caspoli, vi sono “questioni organizzative e logistiche” fra le tre comunità. I vertici, prosegue, “si stanno incontrando per attuare linee guida da adottare su come far entrare i fedeli, rispettare il numero massimo e le distanza, verificare i controlli agli ingressi e verificare che l’accesso sia graduale”.
“Nei prossimi giorni – assicura fra Alessandro – si arriverà ad una organizzazione completa” fra greco-ortodossi, custodia e armeni “per l’accesso ai luoghi sacri, con alcune indicazioni precise come il divieto di baciare o avvicinarsi troppo” a icone, statue o simboli religiosi. Il limite, in accordo alle direttive emanate ad oggi dallo Stato di Israele, prevedono “un limite massimo di 50 persone alla volta” nello stesso luogo, al chiuso.
Nei giorni scorsi il patriarca greco-ortodosso Teofilo III, il Custode di Terra Santa fra Francesco Patton e il patriarca armeno Nourhan Manougian hanno diffuso una nota che annunciava per ieri, 24 maggio, la riapertura del Santo Sepolcro. In realtà religiosi e capi delle comunità cristiane hanno sempre avuto accesso al luogo di culto, interdetto alle folle di fedeli, pellegrini e visitatori. Per questioni di sicurezza, prosegue la nota dei capi cristiani, l’accesso è consentito solo a quanti “non presentano stati febbrili o sintomi di infezione e che indossano le opportune misure di protezione personale, fra cui le mascherine”. Necessario il rispetto “della distanza minima di due metri”.
Secondo quanto riferito da Times of Israel, ieri alcuni fedeli si sono radunati davanti al Santo Sepolcro nella speranza di accedere e pregare, ma le autorità ecclesiastiche hanno sbarrato gli accessi. L’apertura è “ufficiale”, prosegue il responsabile della comunicazione della Custodia di Terra Santa, ma “in questi giorni si stanno delineando con gradualità le nuove modalità di accesso.
Il luogo di culto non è mai stato chiuso, perché i frati e le comunità hanno mantenuto le attività all’interno. Ora si tratta di definire alcuni elementi di organizzazione interna, si tratta di rodare il meccanismo verificando che funzioni”. Del resto prima dell’emergenza Covid-19 si registravano code “anche di ore” per accedere al Santo Sepolcro e agli altri luoghi sacri per “l’elevato numero di pellegrini, anche ai primi di febbraio quando, di solito, gli arrivi calano in modo drastico”. “Per il ritorno dei pellegrini in Terra Santa, soprattutto dall’estero – conclude fra Alessandro – le previsioni sono per il prossimo Natale, con alcune agenzie che stanno già raccogliendo le prenotazioni. Ogni aspetto, però, è legato all’evoluzione della pandemia a livello locale e globale”.