Genocidio: parola terribile che perseguita l’umanità. A cura di Cinzia Perrone (Alessandria Today 22.10.24)

A scuola qualcuno avrà studiato il De Bello Gallico, quel formidabile bollettino di guerra scritto da Giulio Cesare, che racconta della strage dei Galli.

La storia la raccontano i vincitori visto che non abbiamo una versione di Vercingetorige sui fatti. Ebbene Giulio Cesare racconta nel suo De Bello Gallico un vero e proprio genocidio che portò alla strage di quasi 1 milione di Galli, chi dice 2.

Non ci dimentichiamo che l’Impero Romano rase al suolo anche la sua rivale Cartagine, la quale scomparve come società dalla storia e i sopravvissuti all’assedio furono venduti come schiavi; Cartagine ricompare nella storia solo secoli dopo.

Il termine genocidio verrà scoperto molto più tardi quando durante la seconda guerra mondiale Hitler fece deportare per poi sterminare diversi milioni di ebrei.

Perché lo sterminio degli Ebrei è stato immediatamente definito come un genocidio nella stessa Germania che l’ha compiuto, mentre ad esempio quello degli Armeni, a distanza di un secolo, è ancora negato dallo Stato turco, che processa chi ne parla?

Se in Europa avesse vinto la follia di Hitler, lo sterminio di sei milioni di esseri umani, sarebbe stato sminuito, negato e rimosso dalla storiografia ufficiale, e i partigiani sarebbero ancora oggi considerati fuorilegge e briganti, anziché eroi.

Hitler ha perso, e per gli ebrei c’è giustizia storica. Gli Armeni hanno perso, e per il milione di Armeni sterminati in Turchia, non c’è verità.

Da quando nel 1944 il professor Raphael Lemkin, ebreo polacco, coniò la parola “genocidio” si è avuto prima l’accoglimento del termine nel diritto internazionale e successivamente la creazione di tribunali internazionali per il perseguimento del crimine di genocidio.

Ma la storia non è quella grande “maestra di vita” perché gli errori e gli orrori continuano a ripetersi suffragati dalla banalità del male e dal senso di dominazione dell’altro.

Facciamo una carrellata a titolo esemplificativo di alcuni tra i più feroci genocidi della storia, sapendo sicuramente di dimenticarne qualcuno, visti quanti ne sono avvenuti, e ahimè forse avverranno ancora.

Il genocidio degli Aborigeni australiani: forse uno dei più crudeli e dimenticati genocidi della storia, fatto contro persone inermi e pacifiche, portato avanti con talmente tanto successo, che ora i pochi superstiti aborigeni rimasti, hanno del tutto dimenticato la propria lingua e le proprie tradizioni.

Il genocidio degli Indiani del Nord e Sud America: anche questo lo possiamo definire un genocidio perfetto; mai nessuno ha protestato, nonostante le decine di milioni di morti in pochi secoli, la cultura indiana è stata praticamente dimenticata da tutti e anzi, questo genocidio è stato osannato per decenni da libri, film, telefilm statue, piazze eccetera.

Il genocidio dei Catari: fatto dalla Chiesa cattolica, in cui donne e bambini furono massacrati per ordine del Vaticano che proclamò ai suoi soldati: “Uccideteli tutti, poi quando saranno morti, sarà Dio a giudicare se sono eretici o no”.

Il genocidio del Ruanda, avvenuto solo pochi anni fa, milioni di morti a colpi di machete, solo per una differenza etnica.

Il genocidio ucraino: perpetrato da Stalin, forse per un enorme errore di giudizio economico del dittatore sovietico, ma resta il fatto che milioni di ucraini furono lasciati a morire di fame.

Il genocidio armeno: fatto dai turchi, che consideravano gli armeni ‘nemici della patria (già citato).

Il genocidio greco: fatto sempre dai turchi, stavolta a danno dei greci che abitavano in Turchia.

Il genocidio Rom: gli zingari da sempre perseguitati in quanto ‘popolo nomade’ quindi diverso dai popoli europei, nel XX° secolo vennero considerati dai nazisti inferiori e deportati in campi di concentramento e in campi di sterminio; ne morirono centinaia di migliaia.

L’Olocausto nero: la deportazione di 10 milioni di schiavi neri, strappati alla loro terra per andare a lavorare nei campi in America del Nord e del Sud.

Il genocidio in Cambogia: 3 milioni di morti, un orrore senza fine perpetrato all’inizio per ragioni politiche e poi in un susseguirsi di atrocità sempre maggiori per la follia di un capo comunista (Pol Pot).

Il genocidio in Congo: fatto dai Belgi – o meglio – da Re Leopoldo di Belgio che aveva degli enormi possedimenti di terra di sua proprietà. Qui migliaia di persone vennero torturate e uccise per scopi commerciali.

Le guerre Herero: un vero genocidio fatto dai tedeschi in Africa nel 1904-1907 in Namibia (che erano le colonie africane tedesche).

Il genocidio Bengalese: a inizio anni ’70 sempre per ragioni politiche ed etniche, le forze militari pakistane attaccarono il Bengala allo scopo di sterminare la nuova classe dirigente. Fu un massacro. Alcuni storici parlano di 3.000.000 di persone uccise, di 400.000 donne torturate e violentate, 10.000.000 di profughi. Il tutto in un brevissimo arco di tempo: si calcolano circa 10.000 persone uccise al giorno.

Il genocidio del popolo Sudanese: si stima che un milione e novecentomila cristiani e animisti siano morti a causa del blocco imposto dal governo di Khartoum all’arrivo degli aiuti umanitari destinati al Sudan meridionale.

Il genocidio Nigeriano: dopo un colpo di stato, gli abitanti del sud-est del Paese furono esclusi dal sistema di potere e nel 1967 il governatore militare di quella zona dichiarò la secessione in Repubblica del Biafra. Iniziò così una guerra civile molto aspra. Non riuscendo ad avere la meglio, i nigeriani iniziarono un durissimo assedio al Biafra. Sono circa tre i milioni di persone morte durante il conflitto per fame o malattie.

Il genocidio del popolo dell’Indonesia: nel periodo 1965 – 67, quasi un milione di comunisti indonesiani sono stati deliberatamente eliminati dalle forze governative indonesiane, mentre tra il 1974 e il 1999 sono stati eliminate da gruppi paramilitari filo-indonesiani 250 mila persone della popolazione di Timor-Est.

Il genocidio dei popoli dell’America Latina: dalla Rivoluzione messicana, ai “desaparecidos” delle dittature militari degli ultimi decenni del XX secolo, sono oltre un milione le vittime innocenti della violenza di Stato dei regimi sudamericani.Inoltre solo in Amazzonia si calcola che quasi 800 mila indios sono morti in un secolo, per le angherie e i soprusi subiti.

Il genocidio dei popoli della Cina: nell’anno 1900, la rivolta dei “Boxer” causò oltre 30 mila morti, in gran parte cristiani, e sono almeno 48 milioni i cinesi caduti sotto il regime di Mao tra il “Grande salto in avanti”, le purghe, la rivoluzione culturale e i campi di lavoro forzato, dal 1949 al 1975.

Per non parlare delle vittime dei genocidi e delle “pulizie etniche” compiute nella ex -Jugoslavia, in Liberia, Sierra Leone, Angola, Libano, Corea del Nord, Sri Lanka, Haiti, Tibet …  con un elenco che continua fino ai nostri giorni. La guerra in Afghanistan nell’autunno 2001 e l’invasione dell’Iraq nella primavera 2003 e la triste situazione della Siria.

Se è vero che la Shoà fu il genocidio per eccellenza, quello per cui è stato inventato questo termine, gli altri furono meno famosi, meno scientifici e con un numero minore di morti, ma avevano sempre il fine ultimo di cancellare dalla faccia della terra il nemico, o presunto tale.

Mai che si parli degli altri genocidi vissuti dall’umanità, a cominciare dall’Inquisizione della religione cattolica, durata oltre 500 anni, che massacrava (bruciandoli vivi sul rogo) gli oppositori alla sua tirannia, definendoli “eretici”, per passare al genocidio, tutt’ora in corso, dei Palestinesi, senza dimenticare il massacro (perché di questo si tratta) perpetrato dagli americani a Hiroshima e Nagasaki (oltre 300.000 vittime in pochi istanti, praticamente tutti civili, inclusi anziani, donne e bambini, oltre alle conseguenze che ancora pagano in salute i contemporanei di quei luoghi).

Ora mi chiedo, di quanto vogliamo allungare ancora questa lista dell’orrore?

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