Gallagher in Armenia: il Papa prega per la prosperità e la pace del popolo armeno (Vaticannews 09.11.19)
Marco Guerra – Robert Attarian
È iniziata oggi e durerà fino a domani la visita in Armenia del segretario per i Rapporti con gli Stati, monsignor Paul Gallagher. Il presule ha aperto la prima giornata con la visita al Memoriale del genocidio armeno a Yerevan, la capitale del Paese.
Il messaggio per le vittime del genocidio
Nei luoghi dedicati alla memoria del massacro di un milione e mezzo di armeni, perpetrato dall’Impero ottomano tra il 1915 e il 1916, monsignor Paul Gallagher ha posto la sua firma sul Libro d’Onore lasciando un messaggio in cui esprime il dolore per le vittime dell’eccidio avvenuto un secolo fa. “Che la misericordia di Dio conceda il riposo eterno a coloro che hanno perso la vita e contribuisca a ristabilire la giustizia e il rispetto nelle relazioni umane per un mondo migliore” si legge nel testo del presule. “Possa Dio – ha scritto Gallagher – confortare i discendenti delle vittime, le loro famiglie e l’intera nazione armena”.
Il briefing con la stampa
Il programma di sabato ha visto l’incontro con il premier armeno Nikol Pashinyan e poi con il ministro degli Esteri Zohrab Mnatsakanyan, al termine del quale le parti hanno avuto un piccolo briefing con la stampa. Nella dichiarazione fatta ai giornalisti, monsignor Paul Gallagher ha ringraziato per la calorosa accoglienza, trasmettendo il saluto del Santo Padre che ha assicurato la sua preghiera a tutto il popolo armeno per un futuro di prosperità, pace e armonia. Monsignor Gallagher ha affermato che la visita vuole sottolineare l’amicizia che contraddistingue i rapporti bilaterali tra Santa Sede e Armenia, ricordando che la nazione armena è stata la prima ad abbracciare la fede cristiana come religione di Stato.
Il ricordo della visita di Papa Francesco
Il presule ha ricordato anche il dono che fece San Giovanni Paolo II all’Armenia attraverso la Caritas Italiana: l’ospedale di Ashotsk Redemptoris Mater, che presta cure gratuite a quanti ne hanno bisogno. Gallagher ha menzionato poi la Messa presieduta da Papa Francesco in Vaticano nell’aprile del 2015 e la successiva visita apostolica nel giugno 2016 in Armenia con tappe a Yerevan e Gyumri. Il segretario per i Rapporti con gli Stati ha quindi messo in risalto i campi di reciproca collaborazione nell’ambito delle attività sociali, culturali e caritatevoli. Infine ha sottolineato l’importanza della collaborazione con la Chiesa Armeno Apostolica nonché il ruolo della Chiesa Armeno Cattolica ed il contributo di quest’ultima in tutti i settori della vita sociale per la crescita e la prosperità della società.
Gli incontri con il presidente e il patriarca Karekin II
Mons. Gallagher, accompagnato dal nunzio apostolico dell’Armenia e della Georgia mons. Jose Betancourt, ha incontrato il presidente armeno Sarkissian, quindi si è recato presso la Santa Sede di Etchmiadzin per l’incontro con Sua Santità Karekin II. La giornata si conclude con la visita all’arcivescovo armeno cattolico dell’Armenia Minassian alla presenza del clero e dei seminaristi. Questa domenica la visita si conclude a Gyumri, presso l’Ordinariato Armeno Cattolico, dove monsignor Gallagher presiederà la Santa Messa nella Chiesa dei Santi Martiri degli armeni cattolici.
Mons. Gallagher: incoraggiare i cattolici armeni
Interpellato da Vatican News, mons. Gallagher ha sottolineato che la visita in Armenia ha voluto completare il suo giro nei Paesi del Caucaso. Una missione – ha precisato – con lo scopo di consolidare i rapporti tra questo Paese e la Santa Sede, “che sono eccellenti”, una visita con una dimensione ecumenica e per incoraggiare la piccola comunità cattolica armena.
Mons. Minassian: ribadita presenza della Chiesa
Parlando a Vatican News, monsignor Raphael Minassian, arcivescovo degli armeni cattolici in Armenia, ha collocato la visita di mons. Gallagher in continuità con il viaggio apostolico di Papa Francesco in Armenia nel giugno 2016:
“La visita di mons. Gallagher in Armenia è una continuazione di tutte le altre visite ufficiali fatte finora tra la Santa Sede e l’Armenia, soprattutto dopo la visita di Papa Francesco che aveva profondamente commosso tutta l’Armenia con la sua umiltà e semplicità. Sono sicuro che questa visita avrà lo stesso effetto con conseguenze profonde nelle relazioni diplomatiche ed ecclesiali. Mi auguro che sia veramente un successo e un’occasione – ancora una volta – per ribadire la presenza della Chiesa armeno-cattolica in Armenia e della Chiesa cattolica in particolare in tutta questa area”.