Forum della democrazia: Mnatsakanyan (Armenia), “mobilitare le donne per portare messaggi di pace” (SIR 21.11.18)
(Strasburgo) “La partecipazione delle donne alla vita pubblica è una questione di sicurezza, a livello nazionale e globale”, afferma Zohrab Mnatsakanyan, ministro degli esteri ad interim dell’Armenia, aprendo in emiciclo la sessione plenaria su “donne, sicurezza e democratizzazione”, quasi al termine del Forum mondiale per la democrazia, in corso da lunedì 19 novembre a Strasburgo. Perché “le donne hanno il potere di trasmettere messaggi alternativi all’odio. Dobbiamo mobilitare le donne per portare il messaggio di pace”. Indicazione rafforzata da Yves Leterme, presidente di Idea, l’istituto per la democrazia e il controllo delle elezioni. “Le donne sono raramente implicate nei processi di pace, perché non sono considerate legittime”: addirittura “su 1500 accordi di pace, solo 25 affrontano in modo esplicito il ruolo delle donne nella implementazione di questi accordi”. Invece “quando le donne sono incluse, la pace è raggiunta, quasi dappertutto”. E un passo ulteriore: “la partecipazione delle donne e degli uomini insieme è un fattore di pace durevole” e non solo “di pace intesa come fine della violenza”. Perché “se le donne sono incluse, i processi di pace non sono solo negoziazione del potere, ma si concentrano anche sulla sostenibilità”, afferma Adam Lupel, vice-presidente dell’istituto internazionale per la pace (Ipi), che argomenta: “gli studi mostrano che il migliore parametro in un processo di pace è il trattamento riservato alle donne”. Invece succede che “anche se le donne e le ragazze sono vittime di violenza nei conflitti, sono escluse dai processi di pace”.