Fondi europei per stabilizzare i rifugiati armeni fuggiti dalla Siria (Agenzia Fides 26.0618)
Ereven (Agenzia Fides) – L’Unione europea si appresta a stanziare un contributo di 3 milioni di euro finalizzati a sostenere progetti per l’integraziooufyne e la stabilizzazione dei rifugiati armeni fuggiti dalla Siria che hanno trovato rifugio in Armenia. Il finanziamento – ha riferito a Armenpress Hoa-Binh Adjemian, capo della sezione per la cooperazione della delegazione dell’UE presente in Armenia – punterà soprattutto a alleviare i problemi affrontati dei rifugiati armeni siriani nella ricerca di una abitazione e di un lavoro. Le sovvenzioni – ha chiarito Adjemian – aiuteranno quei rifugiati a radicarsi in Armenia, uscendo dalle condizioni di precarietà in cui si trovano molti di loro, e accantonando per ora ogni ipotesi di favorire o pretendere il rimpatrio dei profughi armeni siriani.Una parte del contributo – ha aggiunto il funzionario armeno – servirà anche a promuovere piccole iniziative imprenditoriali messe in atto dai rifugiati siriani. Il finanziamento a favore dei rifugiati armeni siriani in Armenia dovrebbe essere disposto entro metà luglio.
Attualmente l’Armenia ospita sul proprio territorio circa 22mila armeni siriani espatriati dall’inizio del conflitto siriano. Già all’inizio del 2014 (vedi Fides 4/2/2014) l’organizzazione governativa armena Hayastan All-Armenian Fund aveva lanciato programmi di raccolta fondi anche presso le comunità armene della diaspora da destinare ai rifugiati siriani, con il coinvolgimento attivo del Catholicosato armeno apostolico di Cilicia. In contemporanea, anche la Camera degli avvocati della Repubblica armena aveva iniziato a offrire consulenze gratuite agli armeni provenienti dalla Siria, fornendo anche materiale informativo utile per affrontare i problemi giuridici che i profughi si trovano a affrontare. In Siria, prima delconflitto, i più di 100mila cristiani armeni – apostolici e ortodossi – rappresentavano una delle comunità armene più numerose del Medio Oriente. (GV) (Agenzia Fides 26/6/2018).