Festival di Mandas, un viaggio nel genocidio degli Armeni (Unionesarda.it 17.09.15)
Come ogni rassegna culturale che si rispetti, si propone come crocevia di incontri tra storie e autori. Il Festival internazionale della letteratura di viaggio, che per il nono anno consecutivo Mandas dedica a D.H. Lawrence, non può prescindere (perché è la storia della sua titolatura a ispirarne le finalità) dall’esplorazione di ciò che appare lontano e, perché sconosciuto, trascurabile.
Per favorire la scoperta di tragedie che l’umanità non può ignorare, quest’anno la manifestazione rivolgerà un’attenzione particolare al genocidio degli armeni e alla condizione dei cristiani in Medio Oriente.
È significativo il fatto che l’inaugurazione del Festival, prevista il 25 settembre alle 11 tra Biblioteca e Chiostro, coincida col taglio del nastro della mostra fotografica dedicata all’olocausto di cui l’Impero ottomano si rese responsabile tra 1915 e 1916. Intitolata “Cento anni di silenzio. Gli ultimi sopravvissuti del genocidio armeno” e curata da Assadakh Sardegna-Centro Italo arabo e del Mediterraneo, proporrà al pubblico le foto di Romolo Eucalitto.
Interverranno alla cerimonia, oltre all’autore degli scatti, anche l’Ambasciatore della Repubblica d’Armenia Sargis Ghazaryan e i giornalisti Alessandro Aramu e Raimondo Schiavon che a quella pagina di storia dedicano scritti, studi e impegno sociale. Nei tre giorni in cui si svolge la manifestazione (si chiude il 27 settembre), alla loro voce si aggiungeranno quella della scrittrice Antonia Arslan – che racconta la tragedia armena anche nell’ultimo romanzo “Il rumore delle perle di legno” – e dell’inviato di guerra Gian Micalessin. Entrambi saranno premiati col Ducato D’oro. Continua