Etchmiadzin, riconsacrata la più antica cattedrale del mondo (AciStampa 21.10.24)
Erevan , lunedì, 21. ottobre, 2024 12:30 (ACI Stampa).
Quando nel 2019 Papa Francesco visitò Etchmiadzin, la cattedrale della Chiesa Apostolica Armena era ancora in fase di restauro, e solo un ristretto gruppo di persone vi poté entrare. Alla fine di settembre, dopo dodici anni di lavori, la cattedrale è stata riconsacrata, alla presenza delle più alte cariche dello Stato e di varie delegazioni, tra cui una delegazione della Santa Sede guidata dal Cardinale Leonardo Sandri, prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali.
La delegazione vaticana era composta anche dall’arcivescovo Flavio Pace, segretario del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e dall’arcivescovo Michel Jalakh, segretario del Dicastero per le Chiese Orientali. È rimasta ad Etchmiadzin dal 27 al 29 settembre.
La riconsacrazione di quella che è considerata la più antica cattedrale del mondo è arrivata al termine di ben 12 anni di lavori di restauro. In questi dodici anni, la Divina Liturgia si è tenuta nel monastero di San Gayané.
La riconsacrazione della cattedrale ha visto accorrere migliaia di fedeli della Chiesa Apostolica Armena, una Chiesa ortodossa di rito orientale in realtà con differenze nemmeno troppo sostanziali con la Chiesa cattolica. Tuttavia, la celebrazione all’interno della cattedrale era aperta solo al clero.
La riconsacrazione ha interessato tutti gli altari della cattedrale. In particolare, quello di sinistra è stato riconsacrato dal catholicos Karekin II, mentre quello di Sinistra dal Patriarca Sahag II Mashalyan. Vescovi provenienti dalle quattro sedi patriarcali della Chiesa Apostolica Armena di Etchmiadzin, Antelias, Gerusalemme e Costantinopoli hanno riconsacrato la fonte battesimale e 16 colonne, che simboleggiano l’unità della Chiesa Armena. Le colonne rappresentanto i dodici apostoli, i quattro evangelisti, l’apostolo Paolo e San Gregorio l’illuminatore.
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La delegazione vaticana è stata accolta dall’arcivescovo Ante Jozic, che da poco ha prseso il suo posto di nunzio in Gerogia e Armenia, e da monsignor Aleksandr Rahinia, Consigliere di nunziatura.
Il 27 settembre, Karekin II ha accolto la delegazione durante la mattina, mentre nel pomeriggio dello stesso giorno tutte le delegazioni di Chiese e organizzazioni hanno potuto condividere un messaggio e la preghiera finale.
La sera, presso la Cattedrale i cui lavori di restauro sono da poco conclusi, si è tenuta la veglia con la prima parte della cerimonia di consacrazione.
Il mattino del 28 tutti gli ospiti si sono recati in preghiera al Mausoleo che ricorda le vittime del Genocidio, e al cimitero dei caduti nel conflitto in ArtsakH.
Nel pomeriggio, presso l’altare all’aperto a Etchmiadzin si è tenuta le benedizione del Santo Myron, che era stata rimandata di un anno rispetto alla scadenza dei sette anni nel 2022 a causa del conflitto ed anche per consentire la conclusione dei lavori di ristrutturazione e consolidamento della cattedrale.
La mattina di domenica 29 è stata celebrata la consacrazione dell’altare della cattedrale, seguita dalla Divina liturgia, sempre presiedute da S.S. Karekin II
Nel suo messaggio, il Cardinale Sandri ha detto di “pregare che in questi tempi di dure sofferenze per il popolo armeno, queste celebrazioni rappresentano in invito per costruire la vostra esistenza personale e comunitaria sulla Roccia che è Cristo, e porre sulle nostre ferite l’olio della consolazione”.