Estate in Armenia, nuova meta del turismo lento e sicuro tra festival del vino, sinfonie di pietre e voli in mongolfiera (Haffington post 02.08.24)

Viaggio in Armenia, tra cultura, natura, musica, enogastronomia in uno dei paesi meno conosciuti – al momento – dagli italiani e più sicuri al mondo, all’insaputa di molti: nel più recente rapporto della piattaforma di analisi Numbeo, infatti, l’Armenia è stata classificata settimo paese più sicuro al mondo secondo il rapporto sul Tasso di criminalità e l’Indice di sicurezza per paese che ha valutato 146 nazioni. Incastonato nella regione del Caucaso meridionale, o Transcaucasia, tra Asia ed Europa, è una terra di paesaggi affascinanti, ricca di storia, vini eccellenti e calda ospitalità, a circa 4 ore di volo dall’Italia (ci sono collegamenti diretti ogni giorno da Roma e Milano).

media_alt

Non solo. È anche un paese che ci sta molto più vicino – culturalmente – di ciò che si possa immaginare grazie una lunga tradizione di scambi con il nostro Paese, fin dall’epoca romana e medievale. Non a caso sono numerose le comunità armene e l’eredità culturale e architettonica armena in Italia, soprattutto a Venezia, Milano, Roma e Bari. Superati i difficili anni Novanta, il paese si è pian piano aperto al turismo nei primi anni Duemila offrendo un numero crescente di ottimi servizi e strutture ricettive con standard internazionali. Confina a ovest con la Turchia, a nord con la Georgia, a est con l’Azerbaigian, a sud con l’Iran, per un territorio caratterizzato quasi totalmente da altipiani, come quello dove si trova la capitale Yerevan che sorge a 900 metri e da montagne con diverse vette che superano i 3000 metri tra cui il monte più alto che è l’Aragats (4095 metri). Scenari naturali colorati da montagne innevate,  vallate verdissime, il lago Sevan, uno dei bacini d’alta quota (1900 metri) più grandi del mondo, cascate, torrenti, canyon e la famosa Sinfonia delle pietre, impressionante formazione basaltica a canne d’organo alta più di 50 metri. Luoghi incantevoli dove vivere la natura attraverso trekking, arrampicata, canyoning, rafting, sup, erscursioni in 4×4, uscite a cavallo, voli in mongolfiera. 

 

media_alt
media_alt

Palcoscenici geografici e culturali che negli ultimi anni hanno reso l’Armenia come “nuova” destinazione di viaggio che sa offrire anche tante attività outdoor grazie all’ambiente naturale di forte impatto (ampie vallate che si susseguono tra montagne, torrenti e canyon). In questo scenario si apre un calendario di eventi estivi tutti da godere. A cominciare da domani, 3 agosto e domenica 4, con il Wine fest a Dilijan che chiama più di 40 cantine e ristoranti provenienti da diverse regioni che si ritrovano nel vasto parco della villa di Aghasi Khanjyan costruita nel 1936 come residenza estiva del primo segretario del Partito comunista d’Armenia. Nell’ultimo decennio, infatti, il paese si è imposto anche come meta del turismo del vino internazionale grazie a numerose cantine cresciute molto in qualità enologica che offrono degustazioni, visite guidate, cene in vigna e pernottamento in splendide location. Del resto, siamo nella patria del vino, nella grotta Areni 1, nella regione di Vaoyots Dzor, è stato ritrovato il più antico sistema di produzione del vino risalente a oltre 6100 anni fa. Dilijan è una storica località di villeggiatura  all’interno dell’omonimo parco nazionale, tra montagne attraversate da sentieri escursionistici che si snodano tra boschi, laghetti e monasteri medievali, come Goshavank e Haghartsin. 

media_alt

E ancora, masterclass, pittura con il vino e un programma di intrattenimento musicale con concerti e balli tradizionali armeni. Il 10-11 agosto nella capitale Yerevan va in scena  la sesta edizione del TARAZfest, un evento che promuove la cultura armena e i costumi tradizionali. “Taraz” indica l’abbigliamento tradizionale armeno, nel quale ogni capo di vestiario, accessorio e ornamento, dalle ricche cinture metalliche agli originali gioielli, indicavano con precisione lo status sociale della persona. Non solo la classe sociale e la posizione ricoperta, ma anche l’esatta provenienza regionale e lo stato civile di donne e uomini, erano espressi attraverso elaboratissimi outfit, con pezzi che sono dei veri capolavori di artigianato. Infine, il 17 agosto spicca il volo l’Air Fest a Stepanavan, nella verdeggiante e montuosa provincia di Lori. A partire dalle 12 si potrà assistere a una straordinaria esibizione di macchine volanti, tra cui aeroplani, mongolfiere, elicotteri e parapendii. Ma anche dimostrazioni di aeromodellismo, spettacolari di droni, esperienze immersive e altro ancora. 

media_alt
media_alt

Vacanze attive e appaganti anche dal punto di vista gastronomico grazie a una cucina frutto di influenze mediterranee, mediorientali e caucasiche, che offre un caleidoscopio di sapori e ingredienti genuini che piace molto agli italiani. Fra gliappuntamenti che si tengono in altre regioni, come Tavush e Vayots Dzor, patria appunto del vino e del buon cibo,  da segnare in agenda, dall’11 al 13 settembre, l’ottava Conferenza internazionale sul Turismo del Vino di UN Tourism, un appuntamento imperdibile per operatori ed esperti del settore. 

Gran parte dell’Armenia è dominata dal monte Ararat (5165 metri), simbolo atavico di appartenenza per gli armeni che si considerano “il popolo dell’Ararat”, citato nell’Antico Testamento, luogo di appodo dell’Arca di Noé, che tuttavia si trova oggi in territorio turco, appena oltre il confine. Patrimonio culturale, ricco di siti archeologici che spaziano dalla preistoria con le caratteristiche stele di roccia chiamate “vishap” cioè “drago”, risalenti a 4000 anni fa, alte fino a 5 metri, che poi lasciarono il posto ai “khachkar”, stele di roccia incise con la croce e altri simboli cristiani, che sono disseminate in tutta l’Armenia e sono un simbolo identificativo (ce ne sono anche una in Vaticano e sull’Isola di San Lazzaro degli Armeni a Venezia ecc.); l’osservatorio astronomico Karahunge, la “Stonehenge armena” che risale a oltre 7000 anni fa e molto altro – ai primi secoli del Cristianesimo (primo paese al mondo ad adottare il Cristianesimo come religione di stato nel 301, dodici anni prima dell’Editto di Costantino, con l’opera di conversione di San Gregorio l’Illuminatore, che noi chiamiamo San Gregorio Armeno), con chiese e monasteri fondati nel IV secolo e fioriti durante il Medioevo, tuttora in funzione. Da non perdere il monastero di Khor Virap ai piedi del biblico Ararat: qui si può ancora visitare il luogo di prigionia di San Gregorio, patrono dell’Armenia, che convertì il re e la sua corte al Cristianesimo nel 301.

 

media_alt

Ultima nota utile per il viaggiatore in partenza: l’Armenia è una repubblica parlamentare tornata indipendente nel 1991, dopo aver fatto parte per 70 anni dell’Unione Sovietica. L’attuale governo del primo ministro Pashinyan sta attuando una politica di avvicinamento all’Unione europea, mentre aumentano le distanze dalla Russia, storico alleato che controlla importanti asset del Paese (energia, trasporti, comunicazioni).

media_alt

Vai al sito