“Dov’erano le pance occidentali zeppe di gas azero quando 5000 miei fratelli armeni venivano uccisi?” (Newsletter Giulio Meotti 26.02.22)
Quando l’Islam attaccò Costantinopoli e Gerusalemme, i cristiani reagirono per difendere la loro origine spirituale sebbene si trovava lontano. Si percepivano ancora in continuità con essa. La Russia nasce a Kiev in Ucraina come la cristianità è nata e Gerusalemme. Se in occidente la storia, l’identità e il cristianesimo non contano più, in Russia si. La fiamma che i re cristiani accesero e i gloriosi eroi difesero, Clovis e Giovanna d’Arco per i franchi, Tiridate e Vartan per gli armeni, in Russia è ancora viva. La Russia è e si sente una continuazione dell’origine cristiana, di Bisanzio e dell’Impero Russo che poi fu, di una civiltà con valori, ideali, un pensiero, una scienza, un arte e una estensione grandissimi. Bisogna averne rispetto come loro ebbero il rispetto e la curiosità per assimilare l’occidente. Questo molti politici e strateghi d’occidente lo ignorano.
L’impero non tollera pericoli alla sua sopravvivenza. L’impero sottomette e tutti gli imperi sono violenti. Mentre l’occidente scopriva le americhe, i russi occupavano le steppe e altri imperi si espandevano allo sesso modo. Francesi e inglesi combatterono per gli Stati Uniti e il Canada. Gli Stati Uniti combatterono una guerra interna per il dominio tra sistemi differenti. Il mondo lo abbiamo spartito anche noi col colonialismo.
Inutile allora dare l’allarme per la guerra dopo aver attizzato il fuoco in tutti i sensi. Se la Svizzera, la Finlandia, la Spagna e la Svezia hanno saputo rimanere neutrali in altri tempi potendo invece schierarsi, vuol dire che Zelenski è uno scellerato a provocare i russi sapendo di non poter entrare nè nella NATO e nè nell’UE e neanche di resistere in caso di guerra. Puoi difendere quanto vuoi l’idea di libertà, l’impero schiaccia e devi farne i conti. Come in Iraq e Afghanistan. Allo stesso modo siamo stati dei codardi a spingere per una utopica libertà e sostenere a parole l’Ucraina sapendo di non poter perpetrare i nostri valori come i russi combattono per la Russia. E non sto parlando di rispondere con la guerra. Siamo stati dei codardi a non rispondere adeguatamente alla domanda della Russia circa l’obiettivo dell’espansione a Est della NATO lasciandola senza alternative.
Pensate cosa farebbe l’UE se la Svizzera si alleasse con la Cina. Rispetterebbe la sua libertà o imporrebbe la giustizia? Ebbene si! La giustizia si impone anche illegalmente e nessuno può fare l’ipocrita perché gli altri non sono stupidi. Ha ragione Putin a dire che la NATO non fa che espandersi. E ha ragione a dire che la giusta guerra nel Kosovo era giuridicamente illegale come anche il riconoscimento del Kosovo dalle Nazioni Unite. Ha ragione a non accettare, perché anche di questo si tratta, lo scambio che gli USA stanno tentando imporre alla vigilia della inaugurazione del North Stream. Se volete che il vostro gas scorra in Europa dovete cedere sulla vostra influenza geopolitica. Perché in Kosovo o in Iraq possiamo intervenire per ragioni umanitarie e in Crimea, Georgia e Ucraina gli altri non dovrebbero farlo fosse anche per pretesti non veri? Sono situazioni prodotte da noi pensando di potercela cavare. Non è così e come i russi anche i cinesi ce lo dimostreranno presto.
Tutto ciò non toglie le responsabilità della Russia. La Russia è violenta, autoritaria, ingiusta e assassina. La Russia non ha prodotto la giustizia e il benessere che libera e incolla i popoli. La Russia non è un sistema desiderabile, ma è comunque il sistema più vicino a noi, culturalmente e geograficamente. Oggi la Russia è uno dei richiami più forti per l’Europa e l’Occidente, ma noi non lo capiamo.
La Russia difende la sua storia coerentemente. Noi no! Difende la sua identità e le origini. Noi no! Difende la sua zona di influenza e i suoi interessi. Noi no! Agli occhi dei russi noi occidentali siamo pervertiti, ipocriti e pericolosi, motivo in più per difendere quello che sono. Lo abbiamo viso durante la guerra in Artsakh. Nessuna delle pance occidentali ha protestato mentre 5.000 armeni morivano per difendere il confine estremo della civiltà occidentale alla vigilia della inaugurazione del Transadriatic Pipeline, il gasdotto che rifornisce l’Europa di gas azero. Sostenere la giustizia degli armeni che reclamano la loro terra e la loro libertà avrebbe significato irritare la Turchia. Sostenere gli armeni avrebbe significato perdere l’alleato azero ricco di gas. Sostenere gli armeni avrebbe voluto dire dar ragione ai russi sulla Crimea, il Donbass e Lugansk. E quindi ci si è trincerati dietro la legalità che ha riconosciuto il Kosovo ma non l’Artsakh. E Taiwan? Se noi inventiamo ragioni per sostenere arbitrariamente una volta la giustizia, un’altra la legalità e un’altra volta la libertà senza connessione tra esse come possiamo pretenderle dagli altri?
La storia non si cambia con la retorica e con la menzogna dei nostri politici e dei nostri giornali. La storia non si cambia con l’ignoranza complice delle masse che consumano e dormono. La storia la si cambia con gli ideali e le azioni coerenti ad essi. Se l’Occidente fosse cosciente del suo potenziale potrebbe tentare di perpetrare la civiltà più grande nel difendere la libertà dell’uomo e la giustizia e saprebbe creare la naturale alleanza tra Stati Uniti, Europa e Russia fondata sui più alti principi sociali che provengono dalla comune origine nel cristianesimo. In America è stato fatto, altro che esportazione della democrazia. In assenza di ciò, almeno siamo coscienti della corresponsabilità per la guerra in Ucraina e facciamo l’unica cosa sensata, aderire all’appello del Papa per riappacificare tutti.