DICHIARAZIONE E APPELLO SUL VALORE DEI GIUSTI DELL’UMANITÀ ONORATI DA GARIWO (Gariwo 23.04.21)
Gli anniversari richiamano la responsabilità della memoria nel nostro tempo.
Quest’anno l’anniversario del genocidio armeno cade in un momento in cui il mio Paese vive le conseguenze tragiche di una guerra di aggressione, con migliaia di perdite umane, feriti, dispersi, profughi.
Come console onorario della Repubblica di Armenia voglio esprimere la gratitudine mia e del mio popolo a Gariwo, la foresta dei giusti di tutto il mondo e ai suoi sostenitori per essere stati vicini agli armeni nei giorni della guerra di aggressione scatenata dallo Stato azero affiancato dalla Turchia, ma soprattutto perché la realtà di Gariwo da più di vent’anni custodisce e rilancia attraverso la ricerca dei Giusti e dei testimoni di verità la storia tragica del mio popolo, vittima nel 1915 di un genocidio sino ad oggi negato dalla Turchia. Più di un milione di vittime e tra queste migliaia di bambini. Ogni genocidio rivela un così grande disprezzo per la vita umana fino a giungere ad estinguerla nel suo nascere, ed è proprio questo disprezzo che spinge i Giusti ad agire, a salvare e a difendere vite uniche e irripetibili che sarebbero perdute per sempre.
L’estensione e l’universalizzazione del concetto di Giusto è la grande conquista di Gariwo. Fa cadere le barriere tra i popoli, li accomuna nel riconoscimento reciproco, dà forza alla prevenzione del male. Le azioni dei Giusti sono un appello rivolto all’umanità, perché il genocidio è un crimine contro l’umanità intera.
Lottare per la vita, per la verità e per la pace tentando di migliorare il mondo, si può fare anche con il gesto di piantare un albero per un giornalista turco di origine armena, Hrant Dink, ucciso a Istanbul nel 2007 perché cercava di costruire il dialogo tra armeni e turchi, per un capo tribù curdo yazida, Hammo Sero che nel 1915 ha salvato migliaia di armeni sulle montagne del Sinjar, per uno scrittore azero, Akram Aylisli, che ha avuto il coraggio di denunciare ciò che avvenne più di 100 anni fa. Gariwo ricercando le figure dei Giusti ha dato un grande impulso alla conoscenza del genocidio armeno nelle scuole, nelle università, nelle istituzioni, indicando la strada per vincere il negazionismo.
Dove la speranza di un futuro diverso dal passato? Nella diffusione del racconto dei salvatori, dei testimoni di verità e di chi resiste al male. In Armenia, a Yerevan, sulla “Collina delle rondini” che custodisce il Memoriale e il Museo del genocidio, il Muro della memoria dei Giusti e gli alberi di una parte del Giardino stanno ad indicare alle nuove generazioni gli esempi di coraggio civile e di resistenza di fronte al male. Anche nella seconda città dell’Armenia, Gyumri, è stato posto il primo cippo dedicato a Hrant Dink nel Giardino dei Giusti dell’umanità. Il valore della memoria sta nella narrazione dell’universale dolore che nasce dal male inflitto, male che le azioni dei giusti del mondo hanno tentato e tentano di contrastare e di prevenire, in ogni genocidio, e in ogni realtà di persecuzione, ieri come oggi.
In occasione di questo 24 aprile in cui non posso distogliere lo sguardo dalla sofferenza del mio popolo, sento di poter trarre nuove energie dalla Giornata dei Giusti celebrata ogni anno al Giardino del Monte Stella e in tanti altri luoghi in Italia e nel mondo. Altre figure di Giusti per gli armeni e per altri popoli saranno onorate dandoci motivo di speranza.
Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica di Armenia in Italia
Sostengono l’appello per i Giusti del Console Pietro Kuciukian anche:
S.E. Tsovinar Hambardzumyan, Ambasciatore della Repubblica di Armenia in Italia
Sarkis Ghazaryan, già Ambasciatore della Repubblica di Armenia in Italia
Gaghik Bagdassarian, già Ambasciatore della Repubblica di Armenia in Italia e co-fondatore del Muro della memoria dei Giusti di Dzidzernagapert a Yerevan
Antonio Montalto, Console onorario della Repubblica d’Italia in Armenia, fondatore del Giardino dei Giusti di Gyumri
Alice Arshalooys Kelikian
Chair, Film, Television and Interactive Media History Department Brandeis University
Raymond Kevorkian, storico, direttore emerito di ricerca, Università Parigi 8-Saint-Denis, presidente della Fondazione Museo-Istituto del Genocidio degli Armeni
Anna Sirinian Professoressa associata di Armenistica Dipartimento di Storia Culture Civiltà Università di Bologna
Agop Manoukian, Presidente Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena a Venezia
Baykar Sivazliyan, Professore di lingua armena Università di Milano
Bruno Scapini, già Ambasciatore d’Italia in Armenia
Ardavast Serapian Presidente Fondazione Stefano Serapian e Fondatore della Sezione di Gariwo-Armenia a Yerevan
Gueguel Khatchadourian, già Presidente dell’Associazione di Benevolenza Armena (UGAB) sezione di Milano
Ara Khatchadourian Sportivo, messaggero di pace e dialogo tra i popoli
Marina Mavian, Presidente della Casa Armena di Milano
Gaianè Casnati, Architetto, Council Member di Europa Nostra
Paolo Kessisoglu, Co-founder Sapao srl
Mikayel Ohanjanyan, artista e scultore
Minas Lourian, Direttore Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena