Dalla dark age al poeta armeno Yeghishe Charents, due eventi targati Anassilaos (Reggiotoday 17.04.24)
Due significativi eventi in programma per la settimana e targati Associazione Culturale Anassilaos.
Mercoledì 17 aprile alle ore 17 presso la Sala Conferenze del MAaRC si terrà il secondo degli incontri promossi congiuntamente dal Museo Archeologico di Reggio Calabria e dal Sodalizio reggino.
“Mura divine. Modelli insediativi e mobilità nel Mediterraneo nella dark age” è il tema della conferenza della professoressa Elena Santagati, Associato di Storia Greca presso Università di Messina, e del professor Luigi Maria Caliò, associato di Archeologia Classica presso Università di Catania.
A condurre e moderare l’incontro il dotor Fabio Arichetta, Coordinatore degli incontri “La percezione del tempo tra Antico, Moderno e Contemporaneità nel cui ciclo si inserisce la manifestazione. Al centro della riflessione degli studiosi quel periodo della storia greca compresa tra il 1200 e l’800 a.C. che si apre con il crollo della Civiltà Micenea, forse a causa dell’arrivo dei Dori, e si prolunga fino ad Omero e alla nascita delle Poleis.
Tale periodo viene definito dagli storici dark age (età oscura) ma anche Medioevo Ellenico. Seppure le ragioni del crollo della civiltà micenea risultino ancora oscure e siano tuttora oggetto di vivace dibattito tra gli storici, è indubbio che intorno al XII secolo a.C.si avverte una profonda rottura con il passato e l’ emergere di una società diversa, non più organizzata intorno al Palazzo del sovrano, caratterizzata da ristagno economico, sociale e culturale.
Come peraltro avverrà in Occidente nel passaggio dal Medioevo all’Umanesimo, è evidente che il concetto di decadenza legato all’idea di una età oscura vuole definire soltanto un momento di passaggio e transizione da una età all’altra. Non a caso alla fine di tale età buia troviamo Omero, l’Iliade e l’Odissea, la nascita delle Città Stato (poleis) e il fiorire rigoglioso qualche secolo dopo della civiltà greca.
Di più stringente attualità, non fosse altro per le vicende internazionali che investono l’Oriente europeo e l’Armenia, l’omaggio al grande poeta armeno Yeghishe Charents (1897-1937) che si terrà giovedì 18 aprile alle ore 16,45 presso la Sala Giuffre’ della Biblioteca Pietro De Nava promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con la stessa Biblioteca, con il Patrocinio del Comune di Reggio Calabria e dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia e l’adesione dell’Associazione Xenia Book Fair e della Comunità Armena di Calabria.
L’occasione per un tale incontro la pubblicazione, con testo originale e traduzione a cura della Leonida Edizioni, dell’opera poetica di Charents che può essere considerato come una delle più grandi voci poetiche del Novecento. Egli ha vissuto le immani tragedie del 20^ secolo a partire proprio dal Metz Yeghérn—il Grande Male, l’orribile genocidio del popolo armeno.
Fu rivoluzionario e bolscevico e combatté nell’Armata Rossa contribuendo ad instaurare in Armenia il regime comunista per accorgersi dopo che quella utopia si era trasformata nella oppressione dello stesso popolo armeno, la cui libertà e autodeterminazione, la cui religione e cultura, la cui arte e lingua venivano ancora una volta – dopo l’oppressione ottomana – conculcate da un regime dispotico.
Divenne così un oppositore tenace, pronto a battersi per il proprio popolo con le uniche armi di cui può disporre un poeta: la penna e l’ingegno. Il 26 luglio del 1937 venne arrestato e morì nel gulag di Stalin in circostanze tuttora oscure. All’incontro interverranno il dott. Stefano Iorfida (presidente Associazione Anassilaos), la dottoressa Daniela Neri (Responsabile Biblioteca P. De Nava), il dottor Domenico Pòlito (editore Leonida Edizioni), ilprofessor Giorgio Piras (Università di Roma La Sapienza) e il professor Alfonso Pompella (Università degli Studi di Pisa). Nel corso della manifestazione alla Leonida Edizioni, nel 20° anniversario della Fondazione, sarà consegnato il Premio Anassilaos Cultura 2024.