Da Beethoven all’Armenia, su YouTube la musica da camera del Puccini di Gallarate (Malpenza24 30.05.21)
GALLARATE – La rassegna “Virtuose e virtuosi in virtuale”, a cura del conservatorio “G. Puccini” di Gallarate, si arricchisce di un nuovo concerto che nel programma spazierà da Beethoven a Brahms, passando per i paesaggi dell’Armenia evocati da Arutunian e Babadjanian: a eseguire i brani che andranno in onda domani, lunedì 31 maggio, alle 20.30 sul canale YouTube dell’Istituto, saranno gli allievi della classe di musica da camera della professoressa Cristiana Nicolini.
Nuovi equilibri tra violoncello e basso
Si parte con la seconda delle due Sonate op. 5, composta da Ludwig van Beethoven nel 1796 a seguito dell’incontro con il violoncellista Jean-Pierre Duport e dedicata a Federico Guglielmo II di Prussia, anch’egli violoncellista dilettante, già dedicatario di Quartetti di Mozart e Boccherini. Della composizione, con cui Beethoven si staccava definitivamente dal modello della sonata per violoncello e basso continuo in favore di nuovi equilibri tra i due strumenti e di innovazioni formali, saranno eseguiti i primi due movimenti: Adagio sostenuto ed espressivo, Allegro molto più tosto presto. Al pianoforte Beatrice Distefano e al violoncello Elena Carla Porta.
L’incontro di Brahms con Mühlfeld
Dal primo Beethoven all’ultimo Brahms: il concerto prosegue con Filippo Cortellari al clarinetto e Luca Barberis al pianoforte, che interpretano la Sonata op. 120 n. 2 per clarinetto (o viola) e pianoforte, scritta nel 1894 dal compositore amburghese. Entrambe le Sonate dell’op. 120 furono inizialmente concepite non per viola, ma per clarinetto, e anch’esse (insieme al Trio op. 114 e al Quintetto op. 115) devono la loro origine all’incontro con un altro celebre strumentista, Richard von Mühlfeld (“Fräulein Klarinette”, come lo aveva soprannominato Brahms, ammirato dalla sua maestria).
Paesaggi e sonorità dell’Armenia
Seguirà un excursus nel repertorio armeno con i due pianoforti di Aurora Avveduto e Cristina Coppola, che rievocheranno sonorità e paesaggi di questa terra con la Rapsodia armena per due pianoforti, composta “a quattro mani” da Alexander Arutunian e Arno Babadjanian nel 1950. Sarà poi la volta del trio composto da Matilde Lualdi (violino), Daniele Curioni (violoncello) e Fabio De Bortoli (pianoforte), impegnati nel Trio Elegiaco in sol minore n. 1 di Sergej Rachmaninov, composto a Mosca nel 1892 e pubblicato solo dopo la scomparsa del compositore.
La Sonata di “Mel”, compagna di studi di Debussy
Marat Acquavita (flauto) e Samuele Ghiraldini (pianoforte) propongono invece la Sonata di Mélanie Hélène Bonis. Compositrice francese tardo-romantica, allieva di César Franck e compagna di studi di Claude Debussy al Conservatorio di Parigi, la Bonis dovette fronteggiare le numerose difficoltà per le donne che si affacciavano al mondo della composizione, che la spinsero tra l’altro ad adottare il soprannome di “Mel”. Dopo il fallimento del matrimonio che le era stato imposto dalla famiglia, poté dedicarsi appieno alla composizione, entrando nella Société des compositeurs de musique e venendo pubblicata dal celebre editore Leduc. In chiusura, si torna a Brahms con il Trio op. 114 interpretato da Riccardo Lentini (clarinetto), Elena Carla Porta (violoncello) e Alessandro Danieli (pianoforte).