Cyfest, il festival russo itinerante di arte e nuove tecnologie va in Armenia (Atribune 28.08.23)
Sarà in Armenia la quindicesima edizione del Cyfest, importante festival di arte e tecnologia fondato in Russia, a San Pietroburgo, nel 2007, da artisti e curatori indipendenti, e dal 2013 divenuto un evento itinerante. In programma dal 2 al 18 settembre in diversi luoghi della capitale Yerevan (Centro Culturale HayArt, Giardino Botanico, Istituto di Arte Contemporanea), accoglierà come sempre artisti, curatori, ingegneri e programmatori di tutto il mondo, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico alle opere nel campo della robotica, della video art, della sound art e della net art.
Il concept della quindicesima edizione del Cyfest in Armenia
Gli artisti, che dovranno confrontarsi con il concept del festival di quest’anno – Vulnerability (anti)fragilità del corpo umano e non umano – sono stati invitati a realizzare delle opere di riflessione sugli spazi biologici, sociali e cibernetici, su storie e scenari del futuro, nonché a confrontarsi con un mondo in stato di transizione. “La vulnerabilità è una qualità naturale di ogni essere umano” spiegano Elena Gubanova e Silvia Burini, co-curatrici del festival insieme a molti altri, tra cui Valentino Catricalà, curatore della MODAL Gallery alla SODA-School of Digital Art di Manchester e responsabile dell’aerea digitale de La Quadriennale di Roma. “Il riconoscimento della propria vulnerabilità rende più forti. Esprimere i propri desideri, rivalutare i confini personali e porre domande sono azioni che implicano un certo rischio, ma aiutano anche a superare la paura di essere rifiutati o incompresi. Ci preparano a immergerci nel vuoto senza paura, ma anche senza false speranze. Riconoscendo la nostra vulnerabilità, scopriamo anche la nostra capacità empatica: questo alimenta la nostra responsabilità etica verso gli altri, la società e l’ambiente”.