Cristiani uniti per la guarigione del Pontefice (Osservatore Romano 22.03.25)
«Dio vivente, veniamo davanti a te da diverse denominazioni cristiane per pregare per i malati e i sofferenti, per la salute di tutti i capi delle Chiese e in questo momento per il tuo servo Francesco, Vescovo di Roma, in questo tempo in cui è afflitto dalla malattia»: sono le parole con cui si è aperta, nel primo pomeriggio di ieri, 21 marzo, la preghiera ecumenica per la salute del Papa e di tutti i malati, svoltasi nella chiesa romana di San Lorenzo in Piscibus, sede dell’omonimo Centro internazionale giovanile.
Organizzato dalla Comunità di Taizé, dal Dicastero per la Promozione dell’unità dei cristiani e dall’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo dell’Urbe, in collaborazione con il Centro anglicano e gli Uffici ecumenici metodista e delle Chiese riformate di Roma, il momento orante è proseguito con il Salmo 102 «Benedici il Signore, anima mia» e con un passo dalla Lettera di san Paolo Apostolo agli Efesini (6, 13-18), letto in italiano, inglese, tedesco, spagnolo e francese. In diverse lingue anche la Preghiera dei fedeli, le cui intenzioni sono state elevate dai rappresentanti delle Chiese insieme ad alcuni giovani. In particolare, si è pregato «per tutti i malati, per gli assistenti e per tutto il personale medico», con un’invocazione allo Spirito Santo affinché dia a Papa Francesco «la forza e la pace di cui ha bisogno durante la sua malattia». Non è mancata una preghiera per la pace, in particolar modo per «i popoli dell’Ucraina, di Gaza, della Repubblica Democratica del Congo, di Haiti, del Nicaragua e di ogni luogo dove vi è guerra nel nostro mondo travagliato».
Una supplica si è levata perle persone colpite «dal riscaldamento e dallo sfruttamento delle risorse», con l’auspicio che l’umanità divenga sempre più consapevole della responsabilità «per la cura Creato dono di Dio». Un’ultima intenzione è stata dedicata all’unità dei cristiani, affinché siano una cosa sola.
Prima della benedizione conclusiva — impartita insieme dai rappresentanti delle diverse Chiese — si è pregato ancora il Signore affinché sia con Papa Francesco «nella sua malattia». La celebrazione — alla quale hanno preso parte, tra gli altri, frère Matthew, priore di Taizé; l’arcivescovo Flavio Pace, segretario del Dicastero ecumenico; Tara Curlewis, delle Chiese riformate; Matthew A. Laferty, metodista; l’arcivescovo Khajag Barsamian, della Chiesa apostolica armena e l’anglicano Jim Linthicum — si è conclusa con il canto Bonum est confidere in Domino.