Cosa succede ai confini? Mosca e la questione della Transcaucasia (Sputniknews 22.11.21)
Un’esplosione seguito da uno sparo
“Non potete immaginare cosa è successo qui. Il terreno si muoveva sotto i loro piedi. Loro (gli azeri) riescono a vedere tutto perfettamente, le loro posizioni sono a 5 chilometri di distanza”, dice una donna locale, Gohar. Non pensa di andarsene perché non ha un posto dove andare. Non ha nessuno a cui lasciare le sue proprietà e il bestiame. Gli abitanti del vicino villaggio di Angekhakot chiedono armi alle autorità. Non vogliono andarsene: “Credetemi, la nostra gente si farà valere; i nostri padri e i nostri figli hanno vissuto qui”.
Regione sull’orlo del baratro
Tre ostacoli
Il problema principale sono invece i confini. Mosca non sta solo offrendo una mediazione, ma potrebbe svolgere un ruolo chiave. Nel mese di ottobre Vladimir Putin ha dichiarato: “Probabilmente non abbiamo bisogno di nessuno qui, tranne le due parti coinvolte e la Russia. Infatti, le mappe si trovano presso lo Stato Maggiore dell’esercito russo. Sulla scorta di questi documenti bisognerà che entrambe le parti si siedano per trovare un compromesso reciproco”.