Commemorazione annuale a Napoli dell’inizio del Genocidio Armeno (Tricolore 23.04.18)
In occasione del 103° anniversario dell’inizio del Genocidio Armeno, ieri l’Associazione Internazionale Regina Elena Onlus, il Gruppo Armeni di Napoli ed il Circolo “Beata Maria Cristina di Savoia” di Tricolore hanno organizzato un solenne “Atto di commemorazione nella giornata dedicata al ricordo del Genocidio Armeno”, presso la chiesa di S. Gregorio Armeno.
Alle ore 11 i partecipanti sono stati accolti da Gevorg Tovmasyan, responsabile del Gruppo Armeni Napoli, Rodolfo Armenio, Presidente del “Comitato per il riconoscimento del Genocidio Armeno” e l’Uff. Mario Franco, dirigente napoletano dell’Associazione Internazionale Regina Elena Onlus, accom-
pagnato da una delegazione.
Il 24 aprile del 1915 a Costantinopoli cominciava il genocidio armeno. Parlamentari, giornalisti ed altri esponenti della comunità armena venivano arrestati o uccisi. Il “triumvirato” – Talaat, Djemal e Enver – si preparava a mettere in atto quello che sarebbe stato il primo genocidio del secolo, il modello degli altri genocidi che si sarebbero succeduti in forme diverse nel corso del sanguinoso XX secolo.
Il governo turco da sempre e ancora oggi conduce una politica negazionista totale.
Dalla sua fondazione, nel 1985 in Francia, l’Associazione Internazionale Regina Elena non ha mai fatto mancare la sua solidarietà concreta a favore del riconoscimento del Genocidio Armeno iniziato il 24 aprile 1915, anche attraverso il suo “Comitato per il riconoscimento del Genocidio Armeno” da anni presieduto dal Comm. Rodolfo Armenio.
Tra le diverse delegazioni in Italia quella di Napoli è attivissima e, ancora una volta, il Sodalizio intitolato ad Elena del Montenegro è stato all’origine di una solenne commemorazione nella chiesa dedicata a San Gregorio Armeno nella città partenopea.
La situazione attuale in certe zone del mondo ci fa pensare, che il tempo sia passato invano, che le atrocità del XX secolo non abbiano insegnato nulla all’umanità: le barbarie del Genocidio Armeno si ripetono in Medio Oriente con la stessa ferocia, con spietate esecuzioni, decapitazioni, violenze sulle donne, le bambine..; le foto delle donne Yezide sembrano quelle delle donne Armene di cent’anni fa…
Il Genocidio Armeno viene a tutt’oggi negato dai turchi, dai discendenti dei perpetratori, e dallo stato turco. Dal 1923, il negazionismo di stato turco è riuscito a insabbiare il Genocidio degli Armeni.
Benché negli ultimi anni e durante tutto il 2015 se ne sia parlato molto e con importanti riconoscimenti, -dall’enunciazione del Papa in San Pietro (12 aprile 2015) e durante il Suo viaggio in Armenia (24-27 giugno 2016), al riconoscimento di vari Parlamenti e sopratutto del Parlamento Tedesco (2 giugno 2016), che ha votato sì, malgrado le minacce di morte da parte dei turchi e il ricatto di far saltare l’accordo sui migranti-, il Genocidio Armeno
è relativamente poco conosciuto.
E’ nostro dovere portare a conoscenza l’ingiustizia di ieri per denunciare l’impunità per convenienza di cui continua a godere la Turchia oggi.
E’ l’impunità che rende estremamente facile il ripetersi delle barbarie.
Ed è la mancanza di memoria che rende ignoranti, indifferenti, e di conseguenza deboli, le genti davanti alle nuove barbarie.
E’ necessario ricordare per prevenire.
E’ necessario non chiudere gli occhi per convenienza, davanti ai misfatti.
E’ necessario esigere giustizia, poiché, non può esserci civiltà e pace senza giustizia.
La cerimonia si è conclusa come ogni anno con la deposizione di una corona.
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