Come la Turchia perseguita i cristiani (InformazioneCattolica 20.12.24)
Come la Turchia perseguita i cristiani
A cura di Aid to the Church in Need U.K.
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IL CASO TURCHIA DAL “PERSECUTED AND FORGETTEN? 2024”, UN RAPPORTO SUI CRISTIANI PERSEGUITATI PER LA LORO FEDE
L’annuncio dell’agosto 2020 secondo cui i musei di Hagia Sophia e Chora di Istanbul – costruiti originariamente come chiese cristiane – sarebbero stati formalmente riconvertiti in moschee ha suscitato molte polemiche. Mentre i piani per Hagia Sophia sono stati portati avanti, il progetto per Chora si è arenato dopo che il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO ha espresso preoccupazioni. Tuttavia, nel maggio 2024, la preghiera islamica è ripresa nell’ex Chiesa di Chora.
Le attuali interpretazioni legali del Trattato di Losanna del 1923 riconoscono lo status di minoranza legale solo ai cristiani armeni apostolici ortodossi, ai cristiani greco-ortodossi e agli ebrei. Nonostante il loro status speciale, non hanno un’identità legale e non possono acquistare o possedere proprietà a titolo collettivo né intraprendere azioni legali. Lo stesso vale per altri gruppi minoritari, inclusi cattolici e protestanti, che attualmente possono possedere proprietà solo tramite fondazioni separate.
Nonostante queste restrizioni, nell’ottobre 2023 la Chiesa Siriaco-Ortodossa di Sant’Efrem, la prima nuova chiesa costruita con l’approvazione del governo dalla fondazione della Turchia moderna, è stata ufficialmente inaugurata alla presenza del Presidente Recep Tayyip Erdoğan. Fonti della Chiesa nel paese hanno riferito che ci sono segnali che il governo emetterà permessi di costruzione per altre nuove chiese.
Le comunità cristiane continuano a incontrare restrizioni nella formazione del clero. Le comunità protestanti non possono formare clero nel paese e fanno affidamento principalmente su ministri stranieri. Il Seminario di Halki della Chiesa greco-ortodossa è chiuso da oltre mezzo secolo e, come la Chiesa ortodossa armena, invia i candidati al sacerdozio all’estero per gli studi.
L’eliminazione delle difficoltà burocratiche che impedivano il ritorno dei cristiani emigrati dalla Turchia è stata lodata da Padre Gabriel Akyuz della Chiesa Siriaco-Ortodossa dei 40 Martiri di Mardin. Egli ha reso omaggio al Presidente Erdoğan e al governo del Partito AK, sottolineando che “le massime autorità dello Stato [hanno dato] assicurazioni agli assiri che possono tornare nel loro paese in sicurezza”. Tuttavia, le paure sono riaffiorate quando, nel novembre 2023, la 91enne Gevriye Akgüç, cristiana siriaco-ortodossa ritornata in patria, è stata uccisa ad Anhil, Mardin.
A proposito di gravi eventi accaduti, nel mese di Gennaio 2024 due uomini armati hanno ucciso un uomo durante la messa domenicale nella Chiesa di Santa Maria a Istanbul. Lo zio della vittima ha dichiarato che l’uomo era un catecumeno di 52 anni. Lo Stato Islamico (ISIS) ha rivendicato l’omicidio. Nel mese di Febbraio 2024 sono state inviate domande scritte al Ministro dell’Istruzione Yusuf Tekin riguardo a un manuale inviato a tutte le scuole, in cui si affermava che era vietato celebrare festività cristiane. Ad Aprile 2024 i cristiani sono rimasti indignati quando la storica Chiesa di Santa Maria nel villaggio di Goydun, nella provincia di Sivas, è stata messa in vendita per 16 milioni di lire turche (circa 500.000 dollari). La chiesa del XIX secolo è stata venduta da Hatice Akay, una residente locale la cui famiglia l’aveva acquisita dopo il genocidio armeno. Essendo registrata come bene culturale protetto, la vendita dovrebbe essere illegale.
Nel mese di Maggio 2024 le preghiere islamiche sono ricominciate nella storica Chiesa di Chora. Il Presidente Erdoğan ha presieduto la cerimonia di inaugurazione tramite collegamento video. La chiesa del IV secolo divenne moschea nel 1511, dopo la caduta di Costantinopoli, e fu trasformata in museo nel 1945 per via dei suoi mosaici e affreschi significativi del tardo periodo bizantino. Chora è un sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Nel mese di Giugno 2024 un processo ha rivelato che l’agenzia di intelligence Milli İstihbarat Teşkilatı monitorava segretamente i membri delle comunità protestanti da diversi anni, contrassegnando i dossier dei chierici stranieri con il codice N-82. Questo identificava i religiosi come minacce alla sicurezza nazionale, rendendo di fatto estremamente difficile il rientro nel paese.