Comabbio racconta l’Armenia ritorna con una nuova edizione (Verbanonews 05.05.22)
Tutto è pronto per l’inizio di “Comabbio racconta l’Armenia”, la manifestazione culturale dedicata alla scoperta del Paese punto di incontro tra Europa e Asia. La seconda edizione accompagnerà i partecipanti in un viaggio nella musica tradizionale armena, con concerti e laboratori, ma sarà anche un’occasione per conoscere la storia a e il territorio dell’Armenia grazie agli interventi di docenti, scrittori, guide e fotografi.
Comabbio racconta l’Armenia, il programma
Si comincerà la sera di venerdì 13 maggio. Nella chiesa di San Martino a Vergiate alle 21 si terrà il concerto inaugurale con Yenelina Arakelyan, soprano, e Saténik Shahazizyan-Simonyan, all’organo. Le due musiciste si esibiranno in brani tradizionali scritti dai compositori armeni V. Komitas, M. Yekmalyan e A. Babajanian.
Il giorno dopo, sabato 14 maggio, in sala Lucio Fontana a Comabbio alle 9:30 ci sarà l’inaugurazione di Comabbio racconta l’Armenia con i saluti dell’amministrazione comunale e dell’Ufficio scolastico territoriale di Varese. Subito dopo, dalle 10 fino alle 13, si potrà partecipare al laboratorio di ascolto e composizione musicale a cura del compositore Matteo Manzitti. L’iniziativa sarà dedicata al lavoro e alla figura di padre Komitas: sacerdote armeno vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900 e tra le figure più importanti nel panorama culturale del suo Paese. Nel pomeriggio, il programma riprenderà alle 15, sempre in sala Fontana, una conferenza sul territorio armeno dal titolo “Viaggio in Armenia: luoghi, incontri, esperienze ai piedi dell’Ararat” a cura di Nadia Pasqual, autrice della guida Armenia e Nagorno Karabakh (Polaris). Alle 16 si terrà invece la conferenza “Il genocidio armeno. Memoria e negazione come fattori identitari di Armenia e Turchia” a cura del docente e fotografo Jacopo Santini. Alle 18 nel cortile di Casa Marini Balbi, in via Garibaldi 634, ci sarà un concerto completamente dedicato alla musica di padre Komitas. Si esibiranno il soprano Yenelina Arakelyan, Saténik Shahazizyan-Simonyan al pianoforte e Ariane Llor al clarinetto. Il concerto sarà presentato da Marco Ruffilli. La stessa sera alle 21 ci sarà anche un appuntamento a Varese, al salone estense in via Sacco, con un concerto degli studenti del festival Echi urbani. Con la partecipazione di Yenelina Arakelyan, Saténik Shahazizyan-Simonyan e Corinna Canzian.
Domenica 15 maggio alle 9:30 in sala Lucio Fontana a Comabbio si riprenderà con un workshop per studenti aperto al pubblico dal titolo “Krunk e la musica armena: i quartetti d’archi di Komitas” e a cura della violinista Corinna Canzian. Gli allievi del workshop si esibiranno in un concerto alle 12:30. La manifestazione riprenderà nel pomeriggio alle 14:45 in sala Fontana con una conferenza a cura dell’autore Agop Manoukian sul tema della presenza armena in Italia tra il 1915 e il 1920, a seguito del genocidio. Alle 15:45 una seconda conferenza a cura di Aldo Ferrari, armenista e professore ordinario all’Università Ca’ Foscari di Venezia, affronterà il tema della presenza secolare degli armeni nella città lagunare. Lo storico dell’arte Marco Ruffilli alle 16:45 continuerà la discussione con un approfondimento sulle testimonianze artistiche della lunga presenza armena a Venezia. Gli incontri si chiuderanno alle 17:30.
In entrambe le giornate, a pranzo si potranno gustare i piatti tipici della tradizione armena nei ristoranti convenzionati.
Comabbio racconta l’Armenia non finirà qui. Dal 20 al 22 maggio, infatti, la manifestazione si sposterà a Venezia, dove si potrà visitare insieme il padiglione armeno alla Biennale, ma anche visitare le testimonianze artistiche della presenza armena nella città. Il programma dettagliato si può consultare a questo link.
«Conoscere l’altro per imparare pensiero critico e rispetto»
«L’Amministrazione comunale – spiega Marina Paola Rovelli, sindaco di Comabbio – è lieta di presentare questi eventi che raccontano il mondo armeno, una civiltà dalla cultura millenaria, a prosieguo della rassegna svoltasi nel 2021, un anno compromesso dalla pandemia mondiale, ma che ci ha comunque consentito di mettere in campo nuove strategie di comunicazione, creando modalità di fruizione diverse».
«La conoscenza dell’altro – aggiunge la prima cittadina –, del “diverso”, del mondo fuori di noi ci permette di avere gli strumenti per elaborare un pensiero critico e indipendente, oltre che ad imparare il rispetto. Dovere della comunità educante, tra cui la pubblica amministrazione è creare momenti e possibilità per i cittadini, affinché queste occasioni si moltiplichino. Questo progetto è un’ottima occasione per farlo e la partecipazione di illustri esperti dimostra la condivisione del nostro obiettivo. Attraverso la cultura, la musica, la storia, le tradizioni e anche la cucina si può meglio comprendere chi abbiamo di fronte e anche chi siamo. Se vogliamo crescere e migliorare dobbiamo sforzarci di non chiuderci, solo l’apertura al mondo e il nostro desiderio di conoscenza ci consentiranno di farlo».