Caucaso: in mezzo alla crisi tra Russia e Turchia (Rivistaeuropae.eu 13.01.16)
L’abbattimento, qualche settimana fa, del bombardiere russo Su24 ha scatenato una grave crisi diplomatica tra Mosca e Ankara. I rapporti bilaterali sembrano compromessi nel lungo termine e la crisi avrà effetti anche su altre regioni, a partire dal Caucaso, che divide fisicamente i due Paesi.
Una crisi già in atto
Già prima di questa crisi la situazione era molto difficile. Negli ultimi due anni la tensione ha raggiunto livelli allarmanti in particolare in due punti: l’Ossetia Meridionale e il Nagorno Karabakh. Il cosiddetto confine amministrativo che separa l’Ossetia Meridionale dal resto della Georgia è gestito dalle forze armate russe, che regolarmente lo spostano verso Sud, arrivando quest’estate ad annettere un tratto del oleodotto Baku-Supsa.
Ancora più alta è la tensione sulla linea di contatto che separa il Nagorno Karabakh e gli altri sette distretti occupati dalle forze armene dal resto dell’Azerbaijan. Negli ultimi due anni gli scontri sono diventati sempre più frequenti e più violenti e si sono estesi anche sul confine di Stato tra Armenia e Azerbaijan.
Russi e turchi nel Caucaso
A prima vista il Caucaso sembra uno scacchiere perfetto per una guerra tra Russia e Turchia: Georgia e Azerbaijan fanno parte di un’alleanza con la Turchia, mentre l’Armenia è membro dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (OTSC), una sorta di Patto di Varsavia in formato ridotto, comprendente Russia, Armenia e altre quattro repubbliche post sovietiche. Continua