Agenzia Fides – Il Parlamento armeno vota una dichiarazione di condanna dei Genocidi assiro e greco (25 mar 2015)

Erevan (Agenzia Fides) – Il Parlamento armeno ha votato martedì 24 marzo una risoluzione di condanna dei massacri contro gli assiri e i greci compiuti nell’Impero ottomano tra il 1915 e il 1923. La risoluzione è stata sostenuta da tutte le forze politiche presenti in Parlamento, e ha ottenuto il favore unanime di 117 parlamentari. Non si sono registrati voti contrari o astensioni. Lo scorso febbraio, l’intenzione dichiarata dal Parlamento armeno di voler adottare una dichiarazione di condanna delle stragi subite un secolo fa da greci e assiri nei territori ottomani rimasti sotto dominio turco era stata commentata positivamente da associazioni e gruppi militanti impegnati nella tutela della memoria storica di quei tragici fatti, definiti rispettivamente come “Genocidio greco” e “Genocidio assiro”. Nella dichiarazione si ribadisce che tutte le minoranze etniche e religiose furono oggetto dei massacri perpetrati dai Giovani Turchi. Meno di due anni fa, l’ipotesi di adottare una dichiarazione analoga – sponsorizzata da alcuni partiti politici armeni – era stata respinta dal Parlamento di Erevan. (GV)

Panorama.it – Armenia: metamorfosi tra memoria e identità (25 mar 2015)

A Roma una settimana color melograno. Nell’anno del centenario del genocidio armeno film, libri e dibattiti sul “piccolo” Paese che stregò anche Tonino Guerra

“La Storia non dimentica, non dimentica mai”. Lo dice, occhi colmi di lacrime, Kevork Orfalian all’uscita del cinema Trevi a Roma, dove si è appena conclusa l’anteprima italiana del film The Cut del regista turco-tedesco Fatih Akin. A giudicare dai capelli bianchi, Kevork Orfalian è un figlio di sopravvissuti al genocidio armeno, che si è consumato in Turchia a partire dal 1915. Più di un milione e mezzo di persone, donne, uomini, bambini, anziani, massacrati dai Giovani Turchi, ultima malvagia espressione (e rappresentazione) dell’impero Ottomano che fu. Continua

Targatocn.it Saluzzo dal genocidio degli armeni alla guerra del Califfato: se ne parla giovedì 26 marzo (25 mar 2015)

Saluzzo dal genocidio degli armeni alla guerra del Califfato: se ne parla giovedì 26 marzo
Alle 18, all’Interno 2, convegno sull’avanzata del fondamentalismo in Oriente e Occidente, con Souad Sbai, Alberto Rosselli e Gianna Gancia. Il ruolo strategico delle donne e l’urgenza di reagire. Continua

Gamberorosso.it – Vinitaly 2015 report. Appunti di degustazione. Alla scoperta dei vini armeni: Karasì dell’azienda Zorah (24 mar 2015)

Al Vinitaly una verticale ci fa scoprire il Karasì dell’azienda Zorah. Un un rosso da uve autoctone arenì noir: vigne a piede franco, grande escursione termica e una tradizione enologia che risale a 6100 anni fa.
Un luogo prevalentemente montuoso fatto di rocce, picchi, montagne e storia. È il Vayots Dzor, in Armenia, una nazione da sempre in lotta per la propria indipendenza che nei primi anni del ‘900 ha subìto un pesante genocidio operato da quello che allora era chiamato l’Impero Ottomano. La storia ha segnato profondamente la popolazione, che a seguito delle numerose guerre ha affrontato una diaspora che ha sparpagliato molti armeni in tutto il mondo. Continua

Agenzia Fides – Per le chiese armene in territorio turco niente rintocchi di campana per i cento anni dal Genocidio. (24 mar 205)

Istanbul (Agenzia Fides) – Cento rintocchi di campana da far risuonare in tutte le chiese armene del pianeta alle 19,15 – ora scelta per richiamare simbolicamente l’anno 1915 -, e commemorare anche in questo modo il centesimo anniversario del Genocidio armeno: è questa una delle iniziative che il prossimo 23 aprile, alla vigilia della giornata commemorativa del centenario del “Grande Male”, su indicazione del Patriarca Karekin II uniranno tutte le comunità armene sparse nel mondo. Con una eccezione di rilievo: all’evento non parteciperanno le chiese del Patriarcato armeno di Costantinopoli, sparse sul territorio turco. Lo riferisce il settimanale armeno bilingue di Istanbul, riportando notizie provenienti dall’Arcivescovo Aram Ateshian, attuale Vicario Generale del Patriarcato, secondo cui le comunità armene in quei giorni celebreranno Messe di suffragio e momenti liturgici commemorativi, compresi quelli dedicati ai caduti della Battaglia di Gallipoli. Ma senza i cento rintocchi di campana.
Del Patriarcato armeno di Costantinopoli è formalmente ancora titolare il Patriarca Mesrob II, colpito 7 anni fa da una malattia incurabile. Dal 2008 le funzioni di Vicario del Patriarca sono state assolte dall’Arcivescovo Aram Ateshian. Ma da tempo si è aperto nella comunità armena apostolica di Turchia un dibattito, a tratti lacerante, sulla sua possibile successione, con membri autorevoli della comunità armena presente in Turchia che sostengono la necessità urgente di eleggere un Co-Patriarca con funzioni piene, che assuma la guida del Patriarcato. (GV)

Spondasud.it – Il genocidio armeno: ecco perché noi non rimarremo in silenzio. (23 mar 2015)

Una storia, un uomo, un volto per ricordare il genocidio del popolo armeno. La storia è quella di Aharon Manukyan, un sopravvissuto. Questo nome a molte persone non dirà nulla. L’anno scorso Aharon ha festeggiato il centesimo compleanno. Quando una giornalista della mia agenzia di stampa andò a casa sua, gli occhi raccontavano la purezza del suo carattere e le sue mani mostravano le avversità che aveva trascorso durante la sua vita. È nato nel villaggio armeno di Van, villaggio che attualmente si trova in Turchia. Ma ciò che lui considera la sua casa è un orfanotrofio americano, orfanotrofio organizzato nell’Armenia sovietica in seguito al genocidio.
È una storia che in Italia viene raccontata per la prima volta nel libro “Il Genocidio armeno: 100 anni di silenzio – Lo straordinario racconto degli ultimi sopravvissuti” (Arkadia Editore), un volume prezioso che serve a tenere viva la fiamma della memoria e a ricordare, cento anni dopo, il primo crimine contro l’umanità dell’era moderna. La storia di Aharon ha un milione di storie gemelle, di sopravvivenza, di libertà e di superamento dei pregiudizi. Continua

Sporteconomy.it Il genocidio degli armeni divulgato attraverso la Maratona di Roma (22 mar 2015)

Questa mattina il giovane imprenditore barese Diran Timurian, componente del “Bari Road Runners Club” ha corso la XXI Maratona di Roma con il pettorale “9452”.
Diran Timurian ha gareggiato con una speciale maglia progettata e realizzata per commemorare il Centenario del Genocidio del Popolo Armeno (1915-2015) di cui egli stesso è discendente, come indicano sia il nome che il cognome. “I 42 km che percorrerò serviranno ad onorare 1.500.000 armeni massacrati per mano dell’ignoranza”, ha dichiarato lo stesso Timurian. Continua

Spondasud.it – Novità in libreria. “Il Genocidio Armeno: 100 anni di silenzio”, parlano gli ultimi sopravvissuti (20 mar 2015)

La notte del 24 aprile 1915 iniziava l’orrendo e sistematico sterminio del popolo armeno nei territori dell’Impero ottomano da parte dei turchi musulmani. In un solo mese, più di mille intellettuali, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e perfino delegati al Parlamento furono deportati verso l’interno dell’Anatolia e massacrati lungo la strada. Nelle marce della morte, centinaia di migliaia morirono per fame, malattia o sfinimento. Alla fine gli armeni cristiani massacrati furono circa un milione e mezzo.
A distanza di 100 anni da quel genocidio, il primo del secolo scorso, un giornalista italiano, Alessandro Aramu, e un importante fotografo di cinema, Romolo Eucalitto, incontrano a Yerevan, la capitale armena, gli ultimi sopravvissuti di una tragedia che la Turchia ancora oggi si rifiuta di riconoscere. Una testimonianza straordinaria, con una ricca documentazione fotografica, da parte di chi ha vissuto in prima persona le persecuzioni, le violenze e l’esilio forzato, lontano dalla patria negata. Un reportage che dal passato arriva fino ai giorni nostri, per comprendere come l’Armenia contemporanea, attraverso le nuove generazioni, affronti la sfida della memoria condivisa come elemento di identità e di appartenenza a un popolo. Continua

Popoffquotidiano.it – Armenia, metamorfosi fra memoria e identità: dal 23 al 28 marzo a Roma iniziative culturali per non dimenticare (20 mar 2015)

di Sergio BRAGA
Genocidio armeno: ad un secolo di distanza per ricordarlo a Roma, dal 23 al 29 marzo, una serie d’iniziative organizzate dall’Ambasciata di Armenia in Italia, ICSBA e AIS-Religione (By Photo by Near East Relief. (http://www.loc.gov/pictures/item/2006679122/) [Public domain], via Wikimedia Commons)
Medz Yeghern. Il Grande Crimine. Così in lingua armena viene definito il genocidio del popolo armeno messo in atto dai Giovani Turchi nei primi mesi dallo scoppio della Grande Guerra e commemorato il 24 aprile, data in cui, nel 1915, quest’anno un secolo, vennero eseguiti i primi arresti a Costantinopoli, oggi Istanbul. Cento anni, in gran parte trascorsi in un “secolo breve“, che di genocidi ne ha visti molti, e in questo ventunesimo secolo che troppi continua a vederne. Per ricordare questo crimine contro l’umanità e sollecitare a non dimenticare tutti gli altri che si sono susseguiti, nel contesto delle commemorazioni del centenario della Grande Guerra – l’Italia dell’Italia entrò in guerra l’8 aprile del ’15, altra data amara che aprì il vaso di pandora di un’altra strage, questa volta diplomaticamente autorizza – l’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia insieme con l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (ICSBA) e i sociologi della religione dell’Associazione Italiana di Sociologia (AIS-Religione) hanno organizzato a Roma dal 23 al 28 marzo «Armenia: metamorfosi fra memoria e identità», una settimana di iniziative – dibattiti, presentazioni di iniziative editoriali, rassegna cinematografica e concerti – per raccontare la cultura armena, l’attentato alla civiltà armena e per fare il punto sulla geopolitica del Caucaso e i rapporti italo-armeni. I temi chiave intorno a cui ruoterà la settimana armena Roma sono prima di tutto costruire un identikit degli armeni, in patria e della diaspora, e, partendo dalla consapevolezza collettiva in termini globali del genocidio di cui sono stati vittime, comprendere le motivazioni della loro azione tesa alla prevenzione dei genocidi. In questo contesto storici, psicanalisti, sociologi, antropologi, studiosi italiani e armeni, giornalisti, esponenti del mondo politico e della società civile si confronteranno sui molti temi in programma: dal ruolo del racconto biografico nella grande storia, alla storia degli armeni in Italia, dal rapporto spiritualità-religione (l’Armenia è stata la prima nazione al mondo ad aver adottato il Cristianesimo nel 301 come religione di Stato) all’Armenia nell’attuale contesto internazionale. Continua…

ATS – Erdogan sfida armeni su genocidio (19 mar 2015)

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha sfidato la comunità armena a “mostrare i documenti” che confermino il genocidio perpetrato dalle forze ottomane nel 1915 e 1916 contro centinaia di migliaia di armeni, che la Turchia rifiuta di riconoscere.
Il 14 aprile a Erevan sarà celebrato, in presenza di capi di stato e di governo stranieri, il centenario dell’inizio del massacro degli armeni in Turchia, che secondo gli storici fece oltre 1,5 milioni di morti e costituì il primo genocidio del XX secolo. Continua