Canale 5 – Frontiere dello Spirito – Papa Francesco e gli Armeni Puntata del 19 aprile 2015 ore 9

Domenica 19 aprile 2015 nell’ambito del programma di cultura e attualità religiosa  curato e condotto dal cardinale Gianfranco Ravasi, insigne biblista, e dalla giornalista Maria Cecilia Sangiorgi sul Canale 5 andrà in onda uno speciale dedicato agli Armeni.

Collegati al sito

Zenit – “Se il Papa parlerà di Genocidio Armeno, sarà un passo molto significativo…” (10 apr 2015)

Intervista a p. Ruyssen, autore di una raccolta di documenti storici sull’intervento della Santa Sede in favore del popolo armeno durante il Genocidio di un secolo fa

Roma, 10 Aprile 2015 (Zenit.org) Federico Cenci | 449 hits

Gli armeni lo indicano come Metz Yeghern, il “Grande Male”. È un massacro iniziato un secolo fa, esattamente il 24 aprile 1915, nei confronti del popolo armeno allora residente nei confini dell’Impero ottomano. Nell’ambito della commemorazione di questo evento, che costò la vita a centinaia di migliaia di persone, papa Francesco celebrerà una Messa a San Pietro alle ore 10.00 di domenica prossima. Il gesto del Santo Padre si innesta in un percorso storico di attenzione e solidarietà concreta della Chiesa cattolica verso questa tragedia e le sue vittime. Percorso che inizia fin dai primi mesi della persecuzione attuata dal Governo dei Giovani Turchi, come testimonia padre Georges Ruyssen S.I., docente presso il Pontificio Istituto Orientale, autore della monumentale opera di raccolta di documenti storici La Santa Sede e i massacri degli armeni (ed. Orientalia Cristiana). ZENIT lo ha intervistato prima della Messa del Santo Padre.

***

Padre Ruyssen, a cosa è dovuto il Suo interesse per questo tema? Continua

 

 

La Stampa – Turchia: genocidio, censura (09 apr 2015).

Una conferenza sul genocidio armeno, che avrebbe dovuto cominciare il 26 aprile all’Università Bilgi di Istanbul è stata cancellata, riporta il sito Agos. La conferenza, intitolata “Il Genocidio armeno: concetti e prospettive comparate” era organizzata congiuntamente dalla Università Bigli di istanbul, dalla Fondazione Storica e dall’UCLA. Espulso un giornalista tedesco che voleva scrivere sul genocidio armeno. Continua

Repubblica.it – Non solo pugni: la sfida dei fratelli armeni per diventare italiani (09 apr 2015)

Ventesima edizione di Oktagon, appuntamento classico della thai-boxe, al Forum di Assago. Protagonisti Giorgio e Armen, i fratelli venuti dall’Armenia con il sogno di diventare cittadini italiani: il primo c’è riuscito, il secondo ancora in attesa: “E’ brutto non potersi sentire pienamente parte della comunità in cui sei inserito”.

MILANO – Oktagon è arrivato alla 20a edizione. Sabato pomeriggio, come ogni anno dal 1995 in poi, ci saranno i soliti 12.000 spettatori a riempire le tribune del Forum di Assago per seguire la rassegna di arti marziali più famosa d’Italia, una delle principali al mondo, capace di attirare appassionati da tutta la penisola. La prevendita sta andando benissimo, pochi biglietti rimasti per assistere dal vivo ai combattimenti della kermesse organizzata con la solita passione da Carlo Di Blasi, con un’attenzione particolare ai fratelli Petrosyan, i campioni di thai-boxe nati in Armenia ma residenti da anni a Gorizia. Armen incontrerà il giapponese Yasushiro Kido, Giorgio sfiderà il tedesco Enriko Kehl in quello che sarà il match clou della serata (inizio dei combattimenti alle 18.15, diretta tv su Dmax). Ma, al di là dell’esito sportivo di queste sfide che mettono in palio altrettanti titoli mondiali, c’è un’altra lotta dei due fratelli Petrosyan comune a tanti stranieri che sono venuti a vivere nel nostro Paese: l’inseguimento alla cittadinanza italiana. Giorgio, 29 anni, è riuscito a tagliare il traguardo da pochi mesi grazie al conferimento da parte del sindaco di Gorizia per meriti sportivi, procedimento avviato da una lettera dell’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Continua

Trovacinema.it – Viaggio nel deserto di un padre armeno alla ricerca delle figlie (09 apr 2015)

Dinanzi a un racconto romanzesco dal finale catartico la cui cosa più emozionante sono i grandi paesaggi in campo lungo, non possiamo impedirci di considerare il film “Il padre” un’occasione mancata

Sfiorato da Elia Kazan nel Ribelle dell’Anatolia, il tema dell’oppressione turca sul popolo armeno è stato poco frequentato sia dalla storia ufficiale che dal cinema. Nel 2002 il regista armeno Atom Egoyan raccontò per via indiretta il genocidio subito dal suo popolo in Ararat, dove un cineasta preparava un film sul terribile episodio. Ora quel film c’è e lo ha diretto il regista di origine turca, ma tedesco per nascita, Fatih Akin, noto al pubblico per il premiato “La sposa turca” e il gentile Soul Kitchen . Lo ha realizzato con una mega-coproduzione internazionale, il concorso in sceneggiatura di Mardik Martin (screenwriter di Martin Scorsese), l’ottima direzione della fotografia di Rainer Klausmann e Tahar Rahim ( Il profeta) come protagonista. Eppure tutto questo ha prodotto un film, nel complesso, deludente. Il soggetto racconta (un po’ come accadeva nella Masseria delle allodole dei fratelli Taviani) una storia privata sullo sfondo della Storia con la maiuscola. Continua

Ilfattonisseno.it Caltanissetta, l’Angolo dell’Avventura: “Armenia 1915-2015. Il genocidio dimenticato”, proiezione il 9 aprile (09 apr 2015)

CALTANISSETTA – Torna L’ANGOLO DELL’AVVENTURA DI CALTANISSETTA con una “serata evento” dal titolo“ARMENIA 1915 – 2015. Il Genocidio Dimenticato” prevista per giovedì 09 Aprile 2015 alle ore 20:30, presso la Sala Rossa della Multisala Moncada del Teatro Rosso di San Secondo.
Il 2015 sarà un anno di celebrazioni nella Repubblica d’Armenia e in tutto il mondo per ricordare il Genocidio degli Armeni. Sono trascorsi cento anni dai massacri iniziati in quel terribile sabato di primavera: era il 24 aprile 1915 quando cominciarono gli arresti dei notabili armeni a Istanbul. Oltre mille tra politici, giornalisti, intellettuali, letterati, artisti, professionisti e artigiani, che fino a quel momento avevano avuto un ruolo rilevante all’interno dell’Impero Ottomano, furono brutalmente prelevati dalle loro case e arrestati senza alcuna reale imputazione. Il loro massacro, senza processo, di là a pochi giorni, fu l’inizio di quello che gli armeni chiamano “Metz Yeghern”, cioè il Grande Male, ovvero un piano per cancellare la popolazione armena residente all’interno dell’impero. Continua

Mondogreco – Il messaggio di Mondogreco agli Armeni: «Viva la verità storica» (09 apr 2015)

Mondogreco al fianco degli Armeni. In occasione della conferenza promossa a Roma per il 9 aprile, MG intende offrire il proprio sostegno non solo all’evento promosso dalla Comunità armena di Roma, ma anche alla battaglia storica contro il negazionismo del genocicio operato nel 1915. “La verità storica non deve essere mai celata – osserva il direttore di Mg, Francesco De Palo – ignorare o peggio nascondere dolosamente fatti e misfatti fa male a chi li ha perpetrati e, ancor più, a chi li ha subiti. Ecco perché il cenacolo culturale che si riunisce attorno a Mondogreco formula le proprie felicitazioni per iniziative simili, invitando anche i media ad un ruolo più professionale e che non censuri i gravi episodi che hanno avuto come inerme protagonista il popolo armeno”. Continua

Avvenire – Città del Vaticano Papa: su armeni verità, giustizia e riconciliazione (9 apr 2015)

Solo con “gesti concreti di riconciliazione e di pace” sarà possibile avere una “lettura” condivisa del massacro del popolo armeno avvenuto 100 ani fa. È la considerazione principale del discorso che Papa Francesco rivolto al Sinodo patriarcale della Chiesa Armeno-Cattolica, a tre giorni dalla Messa che domenica prossima, in Piazza San Pietro, il Papa presiederà per commemorare quella drammatica pagina di storia.

“Metz Yeghern”, il “Grande Male”: è scarno il nome attribuito a un dolore devastante, piantato esattamente da 100 anni nel cuore di un popolo antichissimo, quello armeno. È l’epoca dell’Impero Ottomano quando la storia registra il massacro di un milione e mezzo di cristiani armeni, che si rifiutano di rinnegare la propria fede. Un dolore che Francesco intende condividere con i vescovi della Chiesa armeno-cattolica, un anticipo del momento più ampio e pubblico che vedrà il Papa sull’altare di Piazza San Pietro domenica prossima: “Invocheremo la Divina Misericordia perché ci aiuti tutti, nell’amore per la verità e la giustizia, a risanare ogni ferita e ad affrettare gesti concreti di riconciliazione e di pace tra le Nazioni che ancora non riescono a giungere ad un ragionevole consenso sulla lettura di tali tristi vicende”. Continua

Askanews.it – Papa ricorda “massacri” armeni, auspica riconciliazione Turchia (09 apr 2015)

Città del Vaticano, 9 apr. (askanews) – Papa Francesco ricorda “i massacri degli armeni” avvenuti per mano ottomana cento anni fa, nell’udienza concessa oggi al sinodo patriarcale della Chiesa Armeno-Cattolica, in questi giorni a Roma, in occasione della celebrazione che lo stesso Pontefice presiederà domenica prossima a San Pietro nel centenario del genocidio e, senza utilizzare questo termine, “genocidio”, non gradito alla Turchia, auspica, in evidente riferimento ai rapporti tra Erevan e Ankara, che si affrettino “gesti concreti di riconciliazione e di pace tra le Nazioni che ancora non riescono a giungere ad un ragionevole consenso sulla lettura di tali tristi vicende”, non senza evocare le “forze più oscure” che possono scatenarsi nel cuore dell’uomo “capaci di giungere a programmare sistematicamente l’annientamento del fratello”. Continua

Huffingtonpost.it – Sulla questione armena: quattro chiacchiere con la professoressa Macioti (09 apr 2015)

“Capisco, ma si tratta di un fatto storico… Mi pare, al contrario che sia interessante approfondirne gli aspetti personali, anche…. Ho girato il pezzo ad alcuni colleghi, che si sono mostrati tutti molto interessati…”, è la lettera di risposta che ricevo dalla professoressa Maria I. Macioti.
Il mio ultimo post ha per così dire messo in imbarazzo la comunità armena di Roma. Oltre il mio volere. Mia intenzione era infatti quella di sottolineare una distanza da quello che è stato il movimento di lotta armata, che tanti lutti ha causato, e da quella che è oggi la rivendicazione della comunità armena romana, che invece cerca di ottenere un riconoscimento ufficiale e legale, del genocidio armeno da parte dello Stato Turco, e che vuole sottolineare anche le responsabilità dell’Occidente, e dell’Italia, riguardo al genocidio stesso. Continua