Bari: Anima Mea, concerto per commemorare il genocidio degli Armeni (noinotizie.it 29.09.15)

Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori di Anima Mea:

Per non dimenticare. Bari ricorda con un altro appuntamento il genocidio degli armeni e i legami del capoluogo con quel popolo perseguitato e sterminato un secolo fa. Martedì 29 settembre, nell’auditorium Vallisa, con inizio alle ore 20.30, il festival Anima Mea – manifestazione diretta da Gioacchino De Padova nell’ambito della rete Orfeo Futuro sostenuta da Puglia Sounds – propone il concerto Patarag con l’Ensemble Florileguim Vocis diretto da Sabino Manzo (foto, ndr) produzione presentata domenica a Martina Franca per la Biennale delle Memorie alla presenza dell’ambasciatore armeno in Italia Sargis Ghazaryan, il quale aveva partecipato anche al concerto inaugurale di Anima Mea nel villaggio Nor Arax creato a Bari dal poeta in esilio in esilio Hrand Nazariantz.

Poco si conosce della musica e dei compositori armeni, popolo travagliato e noto alle cronache soprattutto per i tragici eventi del 1915 e la successiva diaspora. Per cui questo concerto rappresenta un’occasione per ascoltare la composizione di un autore vissuto a cavallo tra il XIX ed il XX secolo: Padre Komitas (Komitas Vardapet), un religioso che fu tra l’altro attento studioso del folklore ed è tuttora ricordato come il «Bartòk armeno». Padre Komitas, che nel 1915 fu inviato in esilio, sopravvisse alla tragedia del suo popolo ma ne fu profondamente segnato e terminò i suoi giorni in una clinica psichiatrica di Parigi. Nella sua produzione musicale è compresa una composizione estremamente suggestiva intitolata, per l’appunto Patarag (Liturgia Divina), per coro a cappella. E la musica di Padre Komitas diventa lo spunto per una riflessione non solo sulla storia armena ma anche per l’esecuzione di alcune nuove composizioni di autori  contemporanei, Lanaro, Morra, Da Rold e Durighello, ispirate a quelle tristi vicende.

Biglietti 5 euro (ridotti 3 euro). Info 328.6677282 oppure www.animamea.it/animamea-2015. Botteghino luogo e giorno del concerto a partire dalle ore 18.30. Continua

L’Armenia conquista Castello Cabiaglio (Varesenews.it 28.09.15)

La “Giornata armena” organizzata domenica a Castello Cabiaglio per il gemellaggio 141Expo è stata decisamente un successo, di numeri e di emozioni.
Quasi 120 persone hanno partecipato al pranzo in piazza del Comune e hanno potuto assaggiare alcuni piatti tipici della cucina armena, piacevolmente intrattenuti dalla musica tradizionale suonata con flauto e tamburo: antipasti, i tipici involtini in foglia di vite e assaggi dei dolci tipici della regione hanno conquistato il palato dei commensali. Continua

Oggi a Martina l’ambasciatore Sargis Ghazaryan (Govalleditria.it 27.09.15)

MARTINA FRANCA – Torna in Puglia Sargis Ghazaryan. L’ambasciatore armeno in Italia sarà, infatti, l’ospite d’onore del concerto «Patarag» che, nel centenario del genocidio degli armeni, il festival Anima Mea – manifestazione diretta da Gioacchino De Padova nell’ambito della rete Orfeo Futuro sostenuta da Puglia Sounds – terrà oggi, domenica 27 settembre, alle ore 20.30, nel Palazzo Ducale di Martina Franca per la Biennale delle Memorie. L’occasione segnerà l’incontro tra Ghazaryan e Luciano Violante, presidente della fondazione Italiadecide che organizza la Biennale con l’Istituto della Enciclopedia Italiana.
Dopo aver partecipato al concerto inaugurale di Anima Mea nel villaggio Nor Arax creato a Bari dal poeta in esilio in esilio Hrand Nazariantz, l’ambasciatore armeno parteciperà, dunque, anche al ricordo che Martina Franca dedica alla tragedia del popolo discendente dal leggendario Haik, per una riflessione sul tema dell’accoglienza in piena emergenza profughi. Continua

Scoprire l’Armenia a Castello Cabiaglio (Varesenews.it 27.09.15)

Domenica 27 settembre sapori, cultura e musica dell’Armenia per festeggiare il gemellaggio nell’ambito del progetto 141Expo
Domenica 27 settembre, per festeggiare il gemellaggio 141Expo A Castello Cabiaglio si svolge “Una giornata armena”, inserita nella programmazione della Festa dei popoli.
La giornata si apre alle ore 12:30 in piazza Libertà, con un pranzo tipico armeno (su prenotazione)a cura della Comunità armena lombarda (prenotazione obbligatoria, telefonando al 328/3668968, oppure scrivendo una mail a associazione@ilboscoverde.org)
Alle 14,30 è in programma l’iniziativa “L‘Armenia scopre Cabiaglio“, con visite guidate al borgo per gli ospiti armeni e per tutti coloro che vogliono scoprire questo luogo affascinante. Si parte da piazza Libertà insieme al Gruppo Ronchelli e allo staff della Biblioteca che hanno organizzato il “tour”.
Sempre nel pomeriggio, alle 15:30 presso la chiesa di San Carlo, si terrà la conferenza “Alla scoperta dell’Armenia”, un’occasione per scoprire questo stato divenuto indipendente solo nel 1991, con la dissoluzione dell’Unione sovietica.
Saranno presenti il dottor Pietro Kuciukian, Console della Repubblica d’Armenia in Italia, e Ani Balian, soprano e consigliere dell’Unione armeni d’Italia. Con loro i Intervengono la volontaria Anna Anzani, il sindaco di Castello Cabiaglio Marco Galbiati, il giornalista Pier Vittorio Buffa giornalista e il direttore di Varesenews Marco Giovannelli.
In conclusione, alle 17, un saluto musicale con musica e danze armene e balcaniche in piazza della Chiesa.
L’iniziativa – che ha ottenuto il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia – è inserita nel progetto 141 Expo promosso da Varesenews in collaborazione con la Camera di Commercio di Varese e con il patrocinio di Regione Lombardia, che vede il Comune di Castello Cabiaglio gemellato con l’Armenia.
di Mariangela Gerletti mariangela.gerletti@varesenews.it

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NUOVO ATTACCO AZERO IN ARTSAKH, 4 MORTI (Karabakh.it, 25.09.15)

La campagna di aggressione bellica attuata dall’Azerbaigian abbandona il confine dell’Armenia e si sposta nuovamente nel Nagorno Karabakh. Questo pomeriggio razzi e colpi di mortaio hanno colpito la linea difensiva dell’Artsakh provocando la morte di quattro giovani soldati. Si tratta di Norayr Mikayel Khacatryan (venti anni), Robert Suren Mkrtchyan (venti anni), Harut Maxim Hakobyan (diciotto anni) e Karen Gevorg Shahinyan (diciotto anni).

Altri militari colpiti dalle esplosioni sono rimasti feriti. Non è stata precisata la località dell’incidente; il ministero della Difesa ha informato che il nemico ha utilizzato lancia razzi di fabbricazione turca (TR-107) recentemente forniti allo stato azero da Ankara.

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Nella giornata di ieri le forze azere hanno gravemente violato il fuoco lungo il confine con l’Armenia all’altezza della regione nord orientale di Tavush. Colpi di mortaio hanno bersagliato alcuni villaggi prossimi alla linea di confine causando la morte di tre civili e il ferimento di altri.

La comunità internazionale deve intervenire con fermezza per fermare questa aggressione che vanifica tutti gli sforzi dei negoziatori dell’Osce. La pazienza del popolo armeno non può essere infinita…

Gli eventi sui cento anni del Genocidio armeno seguiti da più di un miliardo di telespettatori (Fides, 25.09.15)

Erevan (Agenzia Fides) – Le trasmissioni sugli eventi commemorativi dedicati al centesimo anniversario del Genocidio armeno – concentrate in particolare nei giorni tra il 22 e il 24 aprile scorso – sono state seguite sui media di tutto il mondo da un miliardo e trecento milioni di spettatori. Lo ha rivelato il Capo dell’amministrazione presidenziale Vigen Sargsyan, durante un incontro con i giornalisti svoltosi in margine a un forum dedicato alla memoria collettiva dei massacri pianificati dai Giovani Turchi nell’Anatolia del 1915. A giudizio di Sargsyan, il risultato raggiunto dalla diffusione di trasmissioni e servizi informativi sul Genocidio è anche dovuto al coordinamento realizzatosi tra i media operanti in Armenia e gli operatori mediatici armeni che appartengono alle comunità della diaspora.

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L’ambasciatore armeno è cittadino di Mandas: “La memoria del mio popolo come inno di pace” (l’Unione sarda, 25.09.15)

Con l’inaugurazione della mostra dedicata al genocidio armeno e con l’attribuzione della cittadinanza onoraria all’ambasciatore della Repubblica armena Sargis Ghazaryan, Mandas ha inaugurato la nona edizione del Festival internazionale della letteratura di viaggio intitolato a D.H. Lawrence.

La strada che si è deciso di percorrere non conduce verso luoghi di quiete o consolazione. Porta alla memoria di un crimine contro l’umanità dimenticato per decenni e che ancora la Turchia – nonostante il richiamo del Papa – continua a negare. Si è invece trattato del primo genocidio del Novecento, costato la vita a un milione e mezzo di persone.

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Eurovision 2016: l’Armenia in gara con una donna. L’annuncio il 13 ottobre (Eurofestivalnews, 25.09.15)

Un altro paese si aggiunge alla lista dei concorrenti in gara all’Eurovision Song Contest 2016. È l’Armenia, una delle nazioni più legate all’Eurovision, debuttante nel 2006.

Ad annunciare la partecipazione dello stato caucasico, un curioso video pubblicato dalla tv armena tramite la piattaforma YouTube ufficiale dell’Eurovision. Nel “teaser” viene svelato sia il giorno in cui scopriremo il prossimo rappresentante armeno, ovvero il 13 ottobre, sia il suo sesso.

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Cooperazione: Sardegna-Armenia, puntare su agroalimentare e hi-tech (Agi, 25.09.15)

(AGI) – Cagliari, 25 set. – Agroalimentare e hi-tech sono i settori sui quali potrebbero cooperare Sardegna e Armenia. Se ne e’ discusso nell’incontro oggi, nella sede della Presidenza della Regione, in viale Trento, tra il vicepresidente della Giunta, Raffaele Paci, e l’ambasciatore della Repubblica di Armenia Sarghis Ghazaryan, in Sardegna per una iniziativa di dedicata al genocidio armeno. Al centro del colloquio, le possibilita’ di cooperazione e di scambio economico tra “regioni decentrate” come la Sardegna e la repubblica caucasica, accomunate, ha sottolineato il diplomatico, “da una forte identita’ locale e da grande affinita’ culturale”.
L’agroalimentare e l’hi-tech sono stati individuati quali settori nei quali l’Armenia potrebbe diventare, per le imprese sarde, la porta d’ingresso ideale verso il nascente mercato libero dell’Unione economica eurasiatica, forte dei suoi 70 milioni di potenziali consumatori. Paci ha sottolineato come, proprio l’internazionalizzazione delle produzioni agroalimentari e il potenziamento del settore ICT , siano punti cardine dell’azione della Regione per i prossimi anni, inseriti sia nel programma di specializzazione intelligente S3 sia del programma European Neighborough Policy (ENP) di cui la Sardegna e’ coordinatrice. Soprattutto per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, l’area di Cagliari ha storicamente un solido cluster ICT che puo’ creare nuove occasioni di collaborazione con i tanti centri di ricerca aperti in Armenia ai tempi dell’URSS e rimasti attivi e all’avanguardia negli ultimi vent’anni.
A successivi incontri, anche con il coinvolgimento delle Camere di commercio e delle associazioni di categoria, il compito di approfondire e consolidare questa prima apertura di dialogo tra Regione e Repubblica armena.

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Il Santo: San Gregorio Armeno (Diocesiditortona.it, 23.09.15)

La Chiesa il 30 settembre fa memoria di San Gregorio detto l’Illuminatore, vescovo cristiano orientale, fondatore e santo patrono della Chiesa apostolica armena, venerato come santo anche dalla Chiesa copta e dalla Chiesa ortodossa.
Nacque in Armenia intorno al 260 dalla dinastia reale degli Arsacidi. Suo padre assassinò il sovrano armeno Cosroe I e la sua famiglia per scampare alla strage ordinata dal successore si rifugiò a Cesarea di Cappadocia dove il santo fu allevato da una nutrice cristiana.
Gli agiografi attribuiscono la prima influenza cristiana ricevuta da Gregorio al luogo della nascita, avvenuta vicino a un monumento eretto in onore di san Giuda Taddeo.
Giunto alla maggiore età, si sposò con una cristiana, figlia di un nobile dell’Armenia Minore, dalla quale ebbe due figli, Vrtanes e Aristakes. Quando Gregorio riuscì a fare ritorno nella terra natale, l’Armenia aveva come sovrano Tiridate III, figlio di quel Chosroe I ucciso da suo padre.
Tiridate, educato secondo la cultura tardo-ellenistica dell’Impero, perseguì i primi missionari cristiani in Armenia, e in particolar modo Gregorio, che aveva fatto molti proseliti.
Lo fece imprigionare nella fortezza-prigione di Khor Virap, nella città di Artashat, dove, si dice, subì ben quattordici specie di torture, una più crudele dell’altra e dove rimase per ben quindici anni dal 298 al 313 mentre infuriava la persecuzione contro i cristiani.
Si narra che in quel periodo il re armeno fu colto da una terribile malattia, dalla quale nessun medico di corte riusciva a curarlo.
Quando la sorella del re ebbe un sogno che le parlò dei poteri miracolosi del predicatore imprigionato Gregorio, il re dopo molte insistenze accettò di farsi curare da lui.
Gregorio condotto a corte risanò il re ed esortò lui e i principi ad accettare la religione cristiana catechizzandoli per sei mesi e ottenendone la conversione, al punto che il re fece distruggere gli idoli e abolì il paganesimo.
Gregorio intanto trasformò i templi in chiese, erigendo altari e croci, rimandando però la loro consacrazione come pure il battesimo del re, perché non era un vescovo. Per questo motivo Tiridate e i principi lo accompagnarono, con una folta schiera di cavalieri ,fino a Cesarea di Cappadocia per ricevere dal metropolita Leonzio la consacrazione di Katholikos e Patriarca d’Armenia, diventando così la figura primaria della nuova comunità religiosa cristiana.
In tutta l’Armenia vennero costruite chiese, conventi e scuole cristiane con la benedizione e l’aiuto economico del sovrano.
La più importante di queste città fu Echmiadzin, che divenne il fulcro della cristianità armena.
Gregorio continuò la sua campagna di evangelizzazione per diversi anni, rischiando spesso la vita a causa delle continue minacce dei vari signori locali ancora fedeli alla religione pagana, ma alla fine si ritirò sulle montagne di Akilisene, dove continuò a vivere come un asceta.
Affidò l’amministrazione della comunità cristiana a suo figlio Ari-stakes che era stato consacrato sin dal 318, in qualità di vescovo d’Armenia, Aristakes partecipò nel 325 al Concilio di Nicea, proclamato dall’imperatore Costantino I per discutere e fissare alcuni importanti punti della fede cristiana.
Nello stesso anno, il 325, Gregorio morì in solitudine sul monte Sepouh. Suo figlio Aristakes venne poi ucciso nel 333, al suo posto, in qualità di III Katholikos fu eletto suo fratello Vrtanes che coprì l’incarico dal 333 al 341. Entrambi furono canonizzati dalla Chiesa apostolica armena.
Le reliquie di Gregorio furono disperse in diversi luoghi.
La sua mano destra si trova a Etchmiadzin e con essa viene benedetto ogni nuovo Katholikos, quella sinistra a Sis, mentre la sua testa si trova a Napoli.
Nel centro storico di questa città, infatti, vi è una strada celebre in tutto il mondo, specie in periodo natalizio, per la produzione, esposizione e vendita dei personaggi del presepe.
Questa via è dedicata a San Gregorio Armeno e il titolo proviene dalla chiesa intitolata allo stesso santo che vi si sorge lungo il percorso, antica testimonianza della presenza di monaci orientali fin dal 930, rifatta nel 1580, e contenente la reliquia,giunta da Costantinopoli per sottrarla alla furia iconoclasta.
È anche venerato come patrono della città di Nardò.

http://www.diocesitortona.it