Gonews.it – Armenia verso la rinascita culturale. L’omaggio nel centenario del genocidio (20 mag 2015)

Quest’anno, nel centenario del genocidio armeno, l’Amministrazione Comunale intende valorizzare la storia, la cultura e l’importanza del popolo armeno con il programma “Armenia: dal genocidio alla rinascita culturale”, percorso di rinascita e partecipazione culturale inserito nel più ampio progetto “Livorno delle Genti”. L’iniziativa – che è promossa anche dalle associazioni Calibiza Arte Nuova e Livorno delle Nazioni – ha avuto avvio con l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio Comunale dell’atto n. 18 del 11 febbraio 2015 con il quale il Sindaco e la Giunta si impegnano ad esprimere piena solidarietà al popolo armeno nella sua lotta per il riconoscimento della verità storica e per la difesa dei suoi diritti inviolabili… Continua

Direttanews.it – Bagnasco: “Nel 2014 cristiani perseguitati come armeni” (20 mag 2015)

Il cardinale Angelo Bagnasco ha deciso di esprimere la sua franca opinione in merito alle persecuzioni cui sarebbero soggetti i fedeli della Chiesa Cristiana e Cattolica. Davanti ai numeri del 2014, che hanno evidenziato vere e proprie carneficine di cristiani, il presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha chiesto di non restare in silenzio. “Facendo spallucce o voltandosi dall’altra parte – ha dichiarato il cardinale – i potenti non potranno che dare un’ulteriore prova della propria cattiva coscienza. Il Tribunale di Dio e della Storia li riterranno conniventi di una strage paragonabile a quella del genocidio armeno”. Continua

Vatican Insider – Turchia, gli armeni «catacombali» escono alla luce dopo un secolo (19 mag 2015)

Marco Tosatti

Dodici armeni originari di Dersim, quello che era il nome antico di quella che adesso è la provincia turco-orientale di Tunceli, hanno ricevuto il battesimo nei giorni scorsi in una chiesa armena di Istanbul. Il gruppo dei neo-battezzati viene da famiglie che avevano nascosto – dopo il genocidio del 1915 – la loro eredità cristiana e armena per un secolo; e che adesso avevano deciso di vincere la paura del pregiudizio sociale per riacquistare un’identità a lungo negata.

La cerimonia è stata officiata dal vicario del Patriarca, l’arcivescovo Aaram Atesyan e da padre Dirtad Uzunyan nella chiesa di Santo Stefano (Surp Istepanos) a Yeşilköy, a Istanbul. Il battesimo è stato preceduto da un corso di catechismo e di dottrina cristiana durato sei mesi. E nel corso della stessa cerimonia è stato celebrato il matrimonio cristiano per due coppie di sposi. Uno dei neo-cristiani, Hovannes Minas – battezzato e sposato nello stesso giorno – ha dichiarato di aver voluto assolvere un impegno morale preso verso i suoi genitori e i suoi nonni. «È un giorno di grande felicità per me – ha detto al sito armeno Agos – Sono stato battezzato, e ci siamo sposati religiosamente nello stesso giorno, è una felicità inesprimibile. Non abbiamo mai dimenticato la nostra religione. Ora possiamo vivere liberi».

E ha aggiunto parole particolarmente commoventi: «Avevo promesso a mio padre e a mia madre che li avremmo seppelliti in un cimitero armeno. E sono stato in grado di mantenere anche questa promessa. Eravamo solo in tre, quando abbiamo deciso di farci battezzare; ma il nostro numero è cresciuto gradualmente fino a dodici. Siamo molto felici». Continua

Piacenzasera.it – Il genocidio degli Armeni, tre giorni di convegno in Fondazione (19 mag 2015)

L’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano ospiterà il 3° Convegno per la storia e il suo insegnamento nell’era digitale in programma il 21 (pomeriggio) -22 – 23 (mattina) maggio 2015 . Il Convegno di INSMLI e ISREC (patrocinio Presidenza Consiglio Ministri e Miur) è quest’anno dedicato a “@grandeguerra.eu. Il genocidio degli Armeni e la prima Guerra mondiale”, prevede l’esonero dal servizio scolastico e dà diritto, laddove vi sia il riconoscimento dell’Ente, di credito formativo. Continua

Caratteriliberi.eu – Genocidio armeno e negazionismo, una questione aperta. Parte quinta (19 mag 2015)

di Claudio Vercelli

Nelle memorie del suo segretario personale ad Abdul Hamid II è attribuita la volontà netta di perseguire una «politica di severità e di terrore contro gli armeni; in ragione di ciò decise di dare loro un colpo economico, impedendo che potessero commerciare e negoziare» (così secondo lo storico Vahakn Dadrian, nella sua monumentale «Storia del genocidio armeno»), con l’evidente fine di determinarne l’isolamento sociale, oltreché quello politico e civile. L’ondata di violenze preordinate colpì quindi in particolare modo i distretti di Bitlis, Diyabakir, Erzurum, Mamurel-ul-Aziz, Sivas, Trebisona e Van. In quei mesi migliaia di civili vennero assassinati, sia per mano dell’esercito ottomano che della cavalleria curda come anche per l’intervento predatorio di una parte della popolazione musulmana. Molti furono i morti nell’inverno tra il 1895 e il 1896.

I massacri proseguirono nel 1897, anno in cui il sultano dichiarò tuttavia la «questione armena» come definitivamente conclusa. Nella massa di morti che a quel punto si contavano, vi erano anche esponenti di rilievo delle organizzazioni politiche comunitarie locali, mentre altri erano fuggiti in Russia. Costantinopoli decretò la chiusura delle associazioni armene e impose un duro giro di vite nei confronti delle restanti organizzazioni politiche. Nel mentre si consumava questa mattanza collettiva anche altre minoranze anatoliche furono fatte bersaglio di violenze. I reparti di hamidié, infatti, si adoperarono contro gli assiri di Diyarbakir, Hasankeyf, di Sivas come di altre aree attigue. È impossibile determinare con certezza quanti morti procurò la prima ondata di massacri anti-armeni. Continua

Osservatorio Balcani E Caucaso – Genealogy: l’Armenia a Eurosong (19 mag 2015)

Un gruppo di giovani provenienti da ogni parte del mondo rappresenta l’Armenia al festival della canzone europea di Vienna. Incontro con Vahe Tilbian, armeno d’Etiopia

Vahe Tilbian è uno dei sei componenti del gruppo Genealogy, che questa sera rappresenterà l’Armenia all’Eurovision Song Contest di Vienna. Vahe è nato in Etiopia ed è parte di una piccola comunità, quella armeno etiope, che ha una grande storia. Del 2012 è il suo primo album da solista, Mixology. Tra le varie lingue che parla, c’è anche l’italiano.

Come mai parli l’italiano?

Ho molti amici in Etiopia che sono italiani, e anche la moglie di mio zio è per metà italiana e per metà scozzese. Così, l’ho imparato grazie alla mia famiglia. Più tardi, l’ho studiato anche all’università, in Canada. Continua

Tracce.it – «Figli di una speranza che nasce dal martirio» (18 mag 2015)

18/05/2015 – Raphael Minassian, Arcivescovo armeno, rilegge il genocidio attraverso le vicende della propria famiglia. La storia di un popolo che, da Ataturk fino ai nostri giorni, è rimasto radicato nella fede. Con un forte bisogno di «riconciliazione»
Un applauso spontaneo, caloroso. Ancora prima di iniziare. Così giovedì 14 maggio, le persone presenti nella sala del Centro Culturale di Milano, in via Zebedia 2, hanno accolto monsignor Raphael Minassian, l’arcivescovo dei cattolici armeni in Europa Orientale, che ha offerto una testimonianza, a cento anni di distanza, sul genocidio armeno in un incontro dal titolo: “Identità, testimonianza, martirio: cosa significa essere un popolo”. Un tema caldo, soprattutto dopo il messaggio lanciato da papa Francesco che ha provocato reazioni polemiche da parte del Governo turco. A coordinare l’incontro, Martino Diez, direttore scientifico della Fondazione Oasis.

Minassian è sacerdote dal 1973: nato a Betlemme, ha sempre vissuto altrove, come tanti armeni costretti all’esodo. Ordinato a Beirut, ha svolto la sua missione in Libano, negli Stati Uniti e in Vaticano. Nel 2005 è stato nominato Esarca per Gerusalemme e Amman. Quindi, dal 2011, è Ordinario per l’Europa Orientale, Armenia compresa. Continua

Notizie Geopolitiche – Armenia. Un mercato verso cui investire? (18 mag 2015)

Quando si parla di Caucaso meridionale si evidenzia spesso l’importanza dell’Azerbaigian per le sue risorse energetiche ed il ruolo della Georgia dal punto di vista logistico rappresentato dall’essere affacciata sul Mar Nero e quindi si incoraggiano le imprese italiane ad interessarsi a questi paesi e alle loro opportunità di investimento; spesso però non viene considerata l’Armenia, paese che in realtà negli ultimi tempi sta salendo alla ribalta grazie ad una politica internazionale avviata dal Governo di Yerevan volta a consolidare i rapporti con i paesi della Comunità degli Stati Indipendenti (Cis) e dell’Unione Economica Euroasiatica (Eeu) ed a migliorare quelli con i paesi del Medio Oriente e dell’Asia.
Guardando alle possibilità di investimento all’estero le imprese nazionali potrebbero quindi considerare lo Stato armeno come uno dei mercati verso cui direzionare il proprio interesse, non tanto per le risorse naturali di cui dispone, ma per i collegamenti che questo detiene con mercati maggiori come quello della Federazione Russa, della CIS, dell’Eeu e della Nuova Via della Seta e per un clima di investimenti favorito dal supporto del Governo nazionale…Continua

Gazzetta di Mantova – Un omaggio all’Armenia tra fotografie, danze e libri. (17 mag 2015)

Una mostra fotografica, danze folcloristiche in piazza Sordello e la presentazione dell’ultimo libro di Antonia Arslan per ricordare, il genocidio degli Armeni nel ricorrere del centenario. Mantova non ha voluto dimenticare la sciagura umanitaria, in cui furono massacrate un milione mezzo di persone dal governo dei Giovani Turchi. Le iniziative proposte sono state organizzate dalla Provincia, Bibliofficina, con il patrocinio dell’ambasciata armena in Italia. Ferita armena è la mostra fotografica di Antonella Monzoni, nel palazzo del Plenipotenziario, inaugurata ieri alla presenza dell’autrice, e aperta fino al 31 maggio. «Ho voluto contribuire alla conoscenza di questa tragedia – ha detto l’autrice, fotografa modenese, che più volte è stata in Armenia, e il cui lavoro è stato molto apprezzato dalla Arslan -. Mi sono affidata a incontri, visioni, al tormento dei paesaggi, alla bellezza antica e severa delle chiese e dei monasteri e ho sentito la forte necessità di identità culturale e religiosa della gente armena, unita alla loro profonda e quasi leggendaria tristezza». Continua

L’Arena – L’Arcivescovo di Istanbul celebra messa a San Zeno (17 mag 2015)

VERONA. «La cristianità mediorientale, tra Siria, Iraq ed Egitto sta vivendo momenti molto gravi: di questo abbiamo tutti una responsabilità». È stato un appello alla preghiera «per il popolo armeno, che sta vivendo un periodo di crisi e di adattamento per la mancata esperienza di governo», ma anche un monito perché tutti, anche in Occidente, si facciano un esame di coscienza di fronte alla minaccia rappresentata dall’Isis, quello lanciato dall’altare della basilica di San Zeno da Bogos Levon Zekiyan, di cui Papa Francesco ha di recente reso attuabile l’elezione all’ufficio di Arcivescovo di Istanbul per gli Armeni cattolici della Turchia. L’occasione è stata la messa solenne in rito armeno, evento straordinario andato in scena ieri nell’ambito degli eventi del Festival Biblico, che aprirà ufficialmente i battenti il 21 maggio. Continua