Plenaria Roaco su cristiani in Medio Oriente, Armenia, Etiopia, Eritrea (Radiovaticana.va 11.06.15)

Dal 15 al 17 giugno avrà luogo, in Vaticano, la 88.ma Plenaria annuale della Roaco (Riunione delle Opere di Aiuto per le Chiese Orientali). Si inizierà il lunedì mattina con l’udienza che Papa Francesco concederà ai rappresentanti delle varie opere di aiuto, particolarmente attive a favore delle Chiese cattoliche orientali. Come negli anni precedenti, informa un comunicato della Congregazione per le Chiese orientali, sarà dedicata una sessione alla situazione in Siria estendendo l’attenzione anche all’Iraq, in considerazione dei tragici recenti sviluppi nella regione che colpiscono anche i fedeli delle Chiese orientali. Sono previsti gli interventi del segretario per i Rapporti con gli Stati, l’arcivescovo Paul Gallagher, del nunzio apostolico a Damasco, l’arcivescovo Mario Zenari e del segretario di “Cor Unum”, Mons. Giampietro Dal Toso. Saranno presentati anche i risultati della visita del Cardinale prefetto Leonardo Sandri in Iraq, dove a Bagdad, Erbil e Dohuk ha incontrato i rifugiati, i vescovi, i sacerdoti e le religiose, accompagnato da una delegazione della Roaco, composta da rappresentanti delle agenzie maggiormente attive in quella regione. Continua

Armenia: sull’adesione all’UEE incombe lo spettro russo (Firstonline 11.06.15)

L’Armenia, con una superfice di poco meno di 30.000 km2 e 3 milioni di abitanti, è la più piccola e la meno popolata Repubblica ex-sovietica. Il sistema produttivo, basato su un settore manifatturiero specializzato in macchine utensili, elettronica, chimica e tessile e un’agricoltura intensiva, è entrato in profonda crisi con il crollo dell’ex colosso sovietico. Come molti mercati dell’Europa Centrale e Orientale, nei primi anni ’90 l’economia ha attraversato una fase di iperinflazione. Sotto la pressione di questi eventi, il Governo armeno ha avviato una serie di riforme economiche finalizzate a promuovere l’economia di mercato, sponsorizzate dal FMI e da altri organismi internazionali, in particolare Banca Mondiale ed EBRD. Il programma ha visto la privatizzazione delle principali industrie, la liberalizzazione dei mercati e l’approvazione di una legislazione che supporta gli investimenti diretti esteri. Questi provvedimenti hanno favorito la promozione di nuove iniziative produttive come la lavorazione dei metalli preziosi, lo sviluppo dei servizi, in particolare telecomunicazioni, e la trasformazione del settore agricolo verso produzioni orientate a consumo domestico e trasformazione alimentare. Continua

Massacro Armeni: Turchia richiama in Patria suo ambasciatore in Brasile (libero reporter 09.06.15)

In una nota del ministero degli Esteri turco si legge che l’ambasciatore turco in Brasile, Hüseyin Diriöz è stato richiamato in Patria.  Secondo la nota i motivi del richiamo sono da ricercare nell’approvazione da parte del Senato brasiliano di una legge con cui il paese latino-americano riconosce come genocidio il massacro del popolo armeno in Turchia. Ancora una volta  il governo di Ankara si mostra ‘collerico’ verso quei Paesi che riconoscono il massacro compiuto dai turchi negli ultimi anni dell’Impero Ottomano, tra il 1915 e il 1917, per sedare la ribellione degli armeni, come genocidio.  In verità furono oltre un milione e mezzo le popolazione cristiane che i turchi musulmani massacrarono. In gran parte erano armeni ma anche siro cattolici, siro ortodossi, assiri, caldei e greci. Tutti vennero passati per le armi o subirono arresti indiscriminati e torture disumane. Finora nel mondo sono oltre 20 i Paesi che hanno definito questo massacro come un genocidio. Nei mesi scorsi in tal senso si è espressa anche la Chiesa attraverso le parole del Santo Padre, Papa Francesco. Il Pontefice ha definito l’uccisione e la deportazione di massa della popolazione cristiana dell’Armenia occidentale, da parte dell’impero Ottomano, come il primo genocidio del ventesimo secolo. Anche la maggior parte degli studiosi occidentali sono orientati su questa linea. La Turchia da parte sua, ha sempre riconosciuto che questo massacro sia avvenuto, ma ha sempre respinto con forza le dichiarazioni di chi lo classifica come genocidio. Una convinzione che viene dal fatto che Ankara sostiene che esso fu solo la conseguenza della risposta turca all’insurrezione degli armeni e alla necessità di difendere le frontiere turche.

Genocidio armeni, commemorazione in Consiglio regionale: “Lombardia solidale” (Ilgiorno.it 09.05.15)

Milano, 9 giugno 2015 – Il Consiglio regionale della Lombardia ha commemorato le vittime del genocidio armeno, operato dall’Impero Ottomano all’inizio del secolo scorso. All’iniziativa hanno partecipato il governatore Roberto Maroni, il presidente dell’aula Raffaele Cattaneo, i consiglieri regionali, l’archimandrita Tovma Khachatryan (responsabile della Chiesa Armena Apostolica d’Italia e vicario generale del delegato pontificio della Chiesa armena apostolica dell’Europa) e il console onorario d’Armenia a Milano Pietro Kuciukian. Ad aprire la commemorazione e’ stato l’intervento di Cattaneo che sottolineato: “Questa iniziativa non e’ contro qualcuno, ma per trovare ragioni comuni per costruire un futuro migliore”. A chiudere la cerimonia e’ stato il governatore Maroni: “Quest’anno ricorre il centesimo anniversario di un genocidio, quello armeno, che e’ stato per tanti anni negato e dimenticato”. Continua


 

Genocidio armeni, Maroni: popolo lombardo è solidale con loro

Genocidio armeno e negazionismo, una questione aperta. Parte sesta e settima (Caratteri liberi, 2-8.06.15)

Genocidio armeno e negazionismo, una questione aperta. Parte sesta

Genocidio armeno e negazionismo, una questione aperta. Parte settima

 

Teatro Olimpico di Vicenza: concerto alla musica tradizionale dell’Armenia Eventi a Vicenza (Vicenzatoday 08.06.15)

 

Il Festival delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza dedica, in collaborazione con il Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Venezia e con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, un concerto alla musica tradizionale dell’Armenia, con ospite d’eccezione Gevorg Dabaghyan, uno dei massimi specialisti viventi di duduk, antichissimo strumento eletto simbolo della nazione.

La serata vedrà la presenza straordinaria dell’Ambasciatore della Repubblica d’Armenia in Italia Sargis Ghazaryan, che per l’occasione ha dichiarato: ”Nell’anno della commemorazione del Centenario del Genocidio armeno, la musica è lo strumento universale, il linguaggio onnicomprensivo, che meglio descrive la rinascita, la coesione e la resilienza del popolo armeno e della sua millenaria civiltà, ieri come oggi baluardo dei valori europei. L’imperativo per noi, i discendenti dei sopravvissuti, e per tutte le persone di buona volontà, è di adoperarci fattivamente per la prevenzione dei genocidi. E questo concerto va in quella direzione: è anche e soprattutto un messaggio di solidarietà alle comunità cristiane e alle minoranze del Medio Oriente, soggette alla barbarie dell’ISIS.” Continua


 

>> Serata dedicata all’Armenia al Teatro Olimpico

 

Erdogan attacca il Papa su genocidio armeno (Blastingnews.it, 7.06.15)

Quando i dirigenti politici e religiosi assumono il compito degli storici, ne deriva il delirio, non i fatti”, questa la risposta del Presidente turco Erdogan in seguito alle dichiarazioni di Papa Francesco lo scorso aprile, in cui il Pontefice invitava a riconoscere storicamente il genocidio armeno verificatosi in Turchia negli anni della prima guerra mondiale.
A pochi giorni dalle elezioni del 7 giugno, le dichiarazioni del Presidente Erdogan servono probabilmente a rafforzare l’identità religiosa e culturale del suo partito Akp, di ispirazione islamica e conservatrice. Una posizione, quella di Erdogan e del suo partito, agli antipodi rispetto agli USA e alla sua presenza politica nel panorama laico internazionale, vissuta come una minaccia nel progetto di omologazione islamica dell’Akp. Continua

Festival delle Culture: Le leggende del popolo armeno in un libro, domani sera al Dock61 ( Ravenna notizie 07.06.15)

Gli eventi del Festival delle culture 2015 non terminano questa sera. Domani, lunedì 8 giugno, alle 18.30 al Dock61 si terrà la presentazione del libro “Leggende del Popolo Armeno” di Baykar Sivazliyan e Scilla Abbiati (Tarka Edizioni). Modera l’incontro Marina Mannucci.

Nonostante le continue migrazioni, spesso imposte con violenza, gli armeni hanno sviluppato una forte identità culturale, che ha mantenuto tutta la sua vitalità anche grazie ai racconti e le fiabe tramandate oralmente fino ai nostri giorni, come quelle raccontate dagli abitanti del Musa Dagh sopravvissuti al Genocidio del 1915 e che sono raccolte in questo libro. Tra arzigogoli, folletti, personaggi dalle sembianze più impensate e raffinatezze letterarie, il libro ci restituisce il ritratto di un popolo che non si arrende. Baykar Sivazliyan, professore di lingua armena presso l’Università degli Studi di Milano e presidente dell’Unione degli Armeni d’Italia, dedica la vita a far conoscere storia e tradizioni del suo popolo. Continua

LA DERIVA TURCA (raccolta – 6.06.15)

Un paragone azzardato? Secondo molta stampa internazionale non così tanto...

Un paragone azzardato? Secondo molta stampa internazionale non così tanto…

A poche ore dal voto crescono le preoccupazioni per la deriva autoritaria nella quale sta progressivamente scivolando la Turchia. Le ultime esternazioni del “sultano” Erdogan contro cronisti, armeni e gay si aggiungono alla richiesta di condanna all’ergastolo (sic!) per il direttore di un giornale di opposizione che aveva documentato la complicità dei servizi segreti turchi nell’appoggio logistico all’Isis in Siria.

Gli armeni, ancora una volta, sono oggetto degli strali del presidente turco e ancora una volta sono indicati come un pericoloso nemico da combattere.

Forse è arrivato il momento che l’Europa, Italia in testa, si svegli: a furia di tutelare i propri interessi economici e politici, così impegnati a non disturbare la suscettibilità turca, troppi politici stanno rinforzando un pericoloso sistema autoritario; alle porte del nostro continente.

 

La maschera della verità: il libro di Pinar Selek sulle tracce del popolo armeno (Italiamagazineonline.it, 5.06.15)

di Antonietta Molvetti

Tra il 1914 e il 1918 un numero non definito di Armeni, storicamente stanziati in Anatolia, furono vittime, per mano del governo ottomano, di feroci massacri, che costrinsero i decimati superstiti ad una dolorosa diaspora intorno al mondo. Ancora oggi, a cento anni da quel 24 Aprile del 1915 inizio della strage, sul primo caso di genocidio della storia moderna pesa il grave negazionismo del governo di Ankara.

Mark Twain disse: “Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe”.
Come spesso accade, anche nel caso dell’olocausto armeno, è stata la letteratura a dotare la verità del paio di scarpe necessario a incamminarsi verso la luce. Lo ha fatto attraverso una serie di romanzi coraggiosi, che hanno dato voce ai racconti di drammatiche vicissitudini personali e familiari, già a pieno titolo pagine di storia. Continua