Il 20 un messaggio di pace in musica tra Armenia e Islam (Lastampa.it 21.03.16)

Che dalla musica possa scaturire un messaggio universale di pace e di unione anche tra paesi nemici, popoli di culture ed etnie contrapposte, è opinione radicata. A questo intento lavora da anni il maestro Daniel Barenboim con la sua West Eastern Divan Orchestra nelle cui file suonano insieme israeliani e palestinesi, giovani di Giordania, Siria, Libano ed Egitto. In questo spirito di musicale avvicinamento nasce il concerto «Tra Armenia e Islam» pensato con Polincontri Classica dall’Accademia Stefano Tempia lunedì 21 ore 21 (anteprima domenica 20 ore 18) al Conservatorio di piazza Bodoni (tel. 011/5539358).

Ha 46 anni Soghomon Gevorki Soghomonyan, religioso e compositore armeno più noto come Padre Komitas, quando il 24 aprile 1915, primo giorno del terribile genocidio che causerà la morte di un milione e mezzo di armeni, viene arrestato e deportato nell’Anatolia centrale. Tornato in libertà e segnato dalla tragedia, in preda a crescenti disturbi psichici, muore nel 1935 in una clinica di Parigi. Di Padre Komitas, il capostipite della musica armena moderna, i complessi corali e strumentali della Stefano Tempia diretti da Guido Maria Guida con il «rinforzo» del Coro maschile «La Rupe» di Quincinetto, maestri dei cori Dario Tabbia e Domenico Monetta, propongono una serie di rarissimi canti nuziali, unitamente ad altre tre composizioni per voce.

Si ispira a temi musicali ebraici il triplo concerto per violino, viola e violoncello «Dalla cruna del mondo», solisti Massimo Marin, Maurizio Redegoso Kharitian e Dario Destefano al violoncello, composto dal romano Giulio Castagnoli, 57 anni, su specifica commissione dell’Accademia.In chiusura un singolare omaggio alla cultura islamica con «Le Sélam, Symphonie orientale», solisti il soprano Francesca Rotondo, il tenore Alejandro Escobar e il baritono Devis Longo, una pagina sinfonico-corale totalmente dimenticata del marsigliese Luis-Étienne-Ernest Reyer, compositore eclettico e fervente wagneriano. L’evento conclude la settimana dell’Antirazzismo organizzata dall’UNAR .

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Mkhitaryan apre alla Juve: ‘Ma decido io e non Raiola, a 19 anni ero del Chievo’ (Calciomercato.com 19.03.16)

“Tra la laurea e la Juve, per me sarà un’estate caldissima”, parola di Henrikh Mkhitaryan. Il trequartista armeno del Borussia Dortmund ha dichiarato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport: “Quante lingue parlo? 5 e mezza: armeno, inglese, francese, russo e portoghese. Il tedesco… La prossima sarà l’italiano? Forse”.

A 19 anni fu a un passo dal firmare con il Chievo? 
“Fui sconsigliato. Evidentemente doveva andare così. Allo Shakhtar Donetsk con Lucescu lo aiutavo a parlare con i giocatori brasiliani, visto che nel mio stage al San Paolo a 13 anni avevo imparato il portoghese. E presi confidenza con l’italiano grazie a lui. Ma soprattutto in Ucraina ho scoperto il grande calcio. Nel Borussia Dortmund con Klopp il nostro era un calcio forsennato: pressing e contropiede. Invece, Tuchel ci ha cambiato la vita: ora comandiamo noi il gioco e io ho più libertà per attaccare. Grazie a lui adesso so rendermi più utile”.

Si è cimentato in vari ruoli in questi anni. 
“Con Lucescu giocavo da numero 6, poi ho agito da 8 e da 10. Sono state tutte esperienze utili, ora mi ritengo completo ma so bene che ogni giorno devo impegnarmi per essere più veloce, più concentrato e provare a migliorare sempre la tecnica”.

Qual è il suo obiettivo? 
“È una stagione esaltante per il Borussia, voglio dare il massimo per questo club. Qui mi trovo benissimo. Ma nella carriera di un calciatore tutto può cambiare in fretta”.

Lei è associato alla Juve. 
“In questa vita tutto è possibile, non si sa mai. Ecco perché non dico nulla sulla Juve o altre squadre. In estate vedremo”. E il sorriso diventa ammiccante.

Ha preferenze tra Liga, Premier e Serie A? 
“Tutti tornei top. È più importante scegliere bene il club in cui puoi dare il meglio di te”.

La scorsa estate era stato fatto il suo nome per sostituire Pirlo. 
“Lui è stato unico, un dio del calcio. Oltre che per la tecnica mi impressiona per la capacità di fare gioco”.

Quest’anno ha segnato 19 gol e servito 20 assist. 
“Aubameyang e Reus davanti si integrano alla perfezione: io ho la libertà di svariare da destra a sinistra per giocare tra le linee. Così segniamo tutti tanto e io mi diverto a mandarli in gol”.

Proprio il giocatore che manca alla Juve… 
“Ma ha attaccanti super come Dybala, Morata e Mandzukic”.

Via Morata, Dybala più avanti: ci sarebbe spazio sulla trequarti. 
“Non lo so. Forse…”. E il sorriso ora è malizioso.

Conosce Pogba, visto che siete compagni di scuderia? 
“Grande giocatore, ma non ho avuto mai il piacere di incontrarlo”.

Perso papà Hamlet da bambino, la sua famiglia è molto importante per lei. 
“Sì, sono molto legato a mia madre Marina e mia sorella Monika. Con loro sono sempre in contatto e le consulto per tutte le decisioni importanti. Ma alla fine scelgo io”.

Anche per il calcio? 
“Mia madre lavora per la Federazione armena e mia sorella all’Uefa. A volte capiscono più loro di calcio di alcuni uomini”.

Come mai ha scelto Raiola? 
“Io ho un carattere riservato, lui è crazy. Ma sin dal primo momento ci siamo intesi su un fatto: accetto i suoi consigli, ma anch’io sono crazy a mio modo. E non mi può imporre nulla”.

La sua passione per gli scacchi in cosa l’aiuta? 
“Quando posso se trovo un avversario gioco volentieri. Anche perché allena a pensare rapidamente: come in campo”.

E gli studi in economia? 
“Mi manca un solo esame, in estate conto di tornare in Armenia per laurearmi. Mi sono sacrificato in questi anni perché sono convinto che a fine carriera avrò più chance: il mondo dell’economia mi piace”.

Non è un ragionamento diffuso tra i calciatori… 
“In effetti spesso molti miei colleghi pensano solo a divertirsi con il telefonino. Io provo ad avere altri interessi”.

Torna volentieri a Erevan? 
“Sì, è una gran bella città. Mi piacerebbe tornare a vivere lì”.

Ci sono nuovi Mkhitaryan in Armenia? 
“Con l’aiuto di mia madre, che si occupa di calcio giovanile, quest’inverno ho incontrato tanti bambini, anche per regalare loro un momento di felicità. Mi auguro che in Armenia nascano calciatori più forti di me. Gli armeni sono orgogliosi per chi ha successo all’estero. Lì la vita non è facile, è bello che abbiano messaggi positivi”.

Ora c’è Klopp sulla strada per vincere l’Europa League. 
“Non dico che possiamo nè che non possiamo

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Armenia, allo studio un viaggio del Papa per la seconda metà di giugno (Lastampa.it 18.03.16)

E’ “allo studio” un viaggio del Papa in Armenia: lo conferma il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, precisando che “un programma definitivo non c’è ancora” e che “il sopralluogo conclusivo” non ha ancora avuto luogo.

Quanto al periodo, Lombardi ha precisato che le date del 22-26 giugno, ipotizzate da diverse fonti armene, sono sbagliate, ma ha confermato che il viaggio si dovrebbe tenere comunque nella seconda metà di giugno.

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Robbiate: in ricordo del genocidio le autorità e gli studenti accolgono il console armeno (Merateonline 18.03.16)

Il popolo armeno ha 3000 anni di storia, si è stabilito nella penisola anatolica in mezzo a popolazioni ostili e in un luogo dove nei secoli più di cento etnie sono scomparse. Gli armeni ci sono ancora e non dimenticano: non dimenticano soprattutto chi li ha aiutati, perché la memoria ha un valore per il male ma anche per il bene“, con queste parole il console onorario della Repubblica Armena in Italia Pietro Kuciukian ha voluto ringraziare quanti erano presenti alla cerimonia ufficiale per la consegna delle delibere dei consigli comunali di Imbersago, Robbiate, Paderno d’Adda e Verderio per il riconoscimento del genocidio armeno in occasione del suo centenario.
Il console, ospitato nella sala consiliare del Comune di Robbiate, alla presenza delle autorità civili e militari del nostro territorio, oltre che ovviamente dei sindaci e degli assessori dei comuni coinvolti nell’iniziativa, ha portato anche i saluti e i ringraziamenti dell’ambasciatore da Roma e del suo governo.
Il genocidio armeno, quello che noi chiamiamo il Grande Male, fu un male impunito e che proprio per quello si diffuse nel mondo: la Shoah, i genocidi in Cambogia, Ruanda e chissà quanti altri sono nati per l’impunità riservata al primo genocidio del XX secolo. Ringrazio voi tutti e soprattutto i ragazzi e le ragazze delle scuole per aver avuto la sensibilità di capirlo così bene“.
Al centro del progetto “Il Grande Male”, la cui ultima tappa è andata in scena con l’emozionante cerimonia di mercoledì sera, sono stati proprio i ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Robbiate. Con il loro percorso didattico – che è stato portato avanti di pari passo a degli incontri divulgativi per informare i cittadini dei quattro comuni sulla tragedia che 100 anni fa sconvolse il popolo armeno – hanno affrontato una riflessione poco nota e dolorosa della storia; e attraverso la letteratura, la musica e la pittura sono riusciti a trasmettere, anche nella cerimonia di mercoledì, un messaggio di pace e per un futuro senza guerre.
Spesso i ragazzi della nostra scuola sono chiamati a tener viva la memoria – ha spiegato la professoressa Laura Ferrari in rappresentanza del dirigente scolastico – è infatti un dovere della scuola commemorare, non come retorica, rito o vuota celebrazione, ma sapendo che lungi dall’essere condivisa la memoria può rivelarsi terreno di battaglia etnico, politico o religioso. La manipolazione della storia è un antico vizio dell’umanità e tocca a noi adulti dedicare il tempo necessario a spiegare ai più giovani quello che è stato, perché solo la conoscenza approfondita della storia può rendere i nostri studenti cittadini che crescono liberi di scegliere da che parte stare“.
Nel corso della serata gli alunni hanno letto alcune delle pagine più significative del libro “La Masseria delle Allodole”, della scrittrice di origine armena Antonia Arslan, ed hanno deposto alla luce di un lumino garofani bianchi, come avviene a Yerevan presso il monumento del memoriale del genocidio armeno. Alcuni di loro hanno anche suonato l’Inno della Repubblica Armena con l’apprezzamento del console e del consigliere dell’Unione Armeni in Italia, la signora Gueguel Khatchadourian.

Ai sindaci di Imbersago, Robbiate, Verderio e Paderno è invece spettato l’onore di consegnare al dottor Kuciukian – dopo la lettura del testo da parte della dottoressa Rosa Renda, segretario comunale di 3 dei 4 enti – le pergamene contenenti l’atto ufficiale di riconoscimento del genocidio del popolo armeno ed espressione della piena solidarietà da parte dei cittadini in occasione del centenario di quei tragici eventi.
l nominativi dei quattro comuni saranno inseriti tra i “giusti della memoria” in una targhetta che verrà conservata nel museo memoriale del genocidio nella capitale armena, così come un’opera pittorica donata dall’artista Dolores Previtali.

Firmano un appello contro Erdogan, tre accademici arrestati (Globalist 17.03.16)

La svolta autoritaria del presidente Erdogan non si ferma dinanzi a nulla: tre accademici turchi sono stati arrestati nella notte di martedì con l’accusa di “propaganda per un’organizzazione terroristica e la violazione degli organi statali turchi”. Si tratta di Esra Mungan, Muzaffer Kaya e Kivanc Ersoy, che erano stati tra le centinaia di “saggi” che un mese fa avevano firmato una dichiarazione intitolata “Non voglio partecipare a questo crimine”, e accusava il governo per le operazioni dell’esercito turco contro i curdi.

Un giorno prima di tali arresti, Rexep Tayyip Erdogan aveva affermato che “non c’è differenza tra un terrorista che porta un’arma e uno che sfrutta il suo titolo e la sua posizione offrendo aiuto ai terroristi per raggiungere i loro obiettivi.Può essere un accademico, un deputato, uno scrittore, un giornalista o un membro di una ONG, ma questo non cambia il fatto che egli è un terrorista “.

I media turchi sostengono che i pubblici ministeri hanno agito in forza della direttiva del presidente, ma la politica aggressiva di Ankara non si esprime solo sul piano interno: ieri si è venuto a sapere che tre città bulgare non riceveranno finanziamenti comunitari nell’ambito dei programmi di cooperazione transfrontaliera tra Bulgaria e Turchia, per la semplice ragione che [Ankara vieta ogni tipo di collaborazione con i Comuni che riconoscono il genocidio armeno.

I comuni bulgari sono quelli di Burgas, Haskovo e Svilengrad, che non avranno alcuna possibilità di ricevere denaro della UE a causa di ostacoli frapposti dalla Turchia. Il divieto è arrivato direttamente dal ministero degli esteri di Ankara , che vieta a lavorare con i comuni che riconoscono il genocidio armeno del 1915, nel quale centinaia di migliaia di cristiani armeni vennero assassinati durante l’esodo forzate condotto dall’esercito ottomano in quella che oggi è la Turchia orientale.

In conseguenza di questi, visto che i Comuni bulgari non sono in grado di trovare un partner turco per realizzare progetti congiunti, perderanno diversi milioni di euro. I progetti più importanti riguardavano l’ambiente e la prevenzione dei disastri naturali. Per la Bulgaria, la questione costituisce uno scandalo sia diplomatico che economico. Nella regione di Haskovo, ogni inverno, i fiumi esondano distruggendo ponti, dighe e villaggi ed il governo locale non ha le risorse per fare il lavoro di prevenzione. Ecco perché contava sul partenariato regionale finanziato dall’Unione europea con il Comune turco di Edirne per portare a termine il lavoro richiesto, ma ora il progetto è morto perché la Turchia si rifiuta di cooperare.

Il sindaco di Edirne, Rexep Gürkan, aggiunge che la decisione del ministero degli esteri turco è definitiva: “Con Haskovo abbiamo lavorato molto bene, ma ci è stato imposto un divieto da Ankara a causa di una decisione del Consiglio Comunale di Haskovo, presa lo scorso anno, di intitolare al genocidio degli armeni un parco della città “.Le dichiarazioni di condanna del genocidio armeno, adottata dai consigli comunali di Burgas e Svilengrad, hanno messo anche questi Comuni sulla lista nera della Turchia. Il Ministero dell’Ambiente bulgaro è stato informato del caso, ed il sindaco , Gürkan consiglia ai comuni bulgari di votare di nuovo. Se il consiglio comunale di Haskovo recedesse dalla denominazione di quel parco, la cooperazione potrebbe ricominciare, dice il vicino turco, aggiungendo che un altro Comune bulgaro ha fatto proprio questo.

Nel frattempo perà la Turchia ha interrotto ogni rapporto: con Haskovo, per esempio, il gemellaggio è stato congelato. Bruxelles , a quanto sembra, non può fare nulla, perché i progetti transfrontalieri richiedono un partner nel paese vicino. Le relazioni turco-bulgaro sono peggiorate di recente, Sofia Bulgaria ha dichiarato un diplomatico turco che lavora presso il Consolato Generale a Burgas persona non-grata, accusandolo di avere svolto attività che violano la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche.
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“Singing in Exile” e “Stay” ad AstraDoc (Cinemaitaliano.info 16.03.16)

La rassegna Astradoc 2016 – viaggio nel cinema del reale, organizzata da Arci Movie, Parallelo 41 Produzioni, Coinor e Università degli Studi di Napoli Federico II, con il patrocinio del Comune di Napoli, venerdì 18 marzo 2016, ore 21 al cinema Astra in via Mezzocannone 109, propone la visione del film “Singing in Exile”. La serata è in collaborazione con il Consolato Generale di Francia a Napoli, l’Istituto Francese Grenoble, Faito Doc Festival e Festival Ethnos.

Saranno presenti in sala i registi italo-belgi, Nathalie Rossetti e Turi Finocchiaro (direttori artistici del Faito Doc Festival), e i due protagonisti del film, Aram e Virginia Kerovpyan.
Ad introdurre la proiezione del film, la visione del cortometraggio “Stay” di Giovanni Sorrentino realizzato nel 1° Atelier di cinema del reale 2014/15 del progetto FILMaP realizzato da Arci Movie con il sostegno della Fondazione con il Sud.

Inoltre, il 19 marzo 2016 dalle 10.00 alle 18.00, i due protagonisti franco-armeni di “Singing in Exile” (Canti in Esilio) terranno un laboratorio dedicato al Canto Liturgico Armeno presso l’Istituto Francese di Napoli Grenoble.(Info virginia@kerovpyan.net e info@arcimovie.it).

“Singing in Exile” testimonia la turbolenta storia della diaspora armena del ventesimo secolo in seguito alla quale gli Armeni si dispersero in tutto il mondo.
Il documentario si concentra sui due protagonisti: Aram Kerovpyan, maestro cantante nella cattedrale armena di Parigi, e sua moglie Virginia che pratica il canto tradizionale monodico. I due sono accompagnati, durante il viaggio dal regista Jaroslaw Fret e dagli attori dal Teatro ZAR a Wroclaw, che hanno studiato la storia e la tradizione musicale armena per molti anni. Sradicati, tagliati fuori dalla propria cultura e dalla storia, i protagonisti tentano di salvare dall’oblio i canti liturgici armeni tradizionali.

“Singing in Exile”, selezionato in molti festival, ha vinto il World Première:’Visions du Réel’ Nyon'(Grand angle) aprile ’15, vincitore anche del Festival ‘Planête Honnête’ – French Premiere a settembre ’15 e del Best artistical Film a NURT (Kielce, Polonia) a dicembre ’15.

Astradoc 2016 – viaggio nel cinema del reale permette a tutti di godere del cinema vero, indipendente, d’autore che oggi, più di qualunque altro genere, racconta la vita. La rassegna nella sua seconda parte, è ricca di collaborazioni e ospiti nazionali e internazionali.

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Scelti i finalisti del nuovo premio in memoria del Metz Yeghern (Gariwo.net 15.03.16)

Nel giorno in cui il mondo commemora le vittime del Genocidio Armeno, a Yerevan saranno insignite quest’anno del “Premio Aurora per il contributo al Risveglio dell’Umanità” alcune personalità scelte da una commissione presieduta da Vartan Gregorian, presidente della Carnegie Corporation di New York, ente filantropico.

Il New York Times riporta che i finalisti non sono noti al grande pubblico: si tratta di Marguerite Barankitse, fondatrice di Maison Shalom, un orfanatrofio in Burundi che ha affrontato un attacco di una folla inferocita e altri pericoli; Tom Catena, l’unico medico nelle montagne Nuba del Sudan per cinquant’anni; Syeda Ghulam Fatima, un’attivista pakistana dei diritti di lavoratori più svantaggiati; e infine don Bernard Kinvi, un prete cattolico della Repubblica Centrafricana che ha salvato più di mille musulmani, per lo più donne e bambini, da persecuzioni letali.

Il premio è stato creato da Gregorian e da altri due filantropi di origine armena, Noubar Afeyan e Ruben Vardanyan e prevede un’elargizione al vincitore di 100.000 dollari, più una donazione a un’associazione “che ha ispirato il suo lavoro”, di un milione di dollari. Si intitola “Aurora” in onore di Aurora Mardiganian, che ha raccontato la sua storia di sopravvissuta al Grande Male in un libro e un film, e la sua istituzione era stata annunciata l’anno scorso durante le celebrazioni del centenario delle atrocità del 1915. La testimone aveva infatti dichiarato: “Come si può risvegliare il senso di umanità nelle nuove generazioni? Dovremmo iniziare adesso? La mia risposta è Sì. E l’intera idea del premio è un’opportunità perfetta di iniziare questa conversazione“.

La Mardiganian è ritenuta la “voce delle vittime del genocidio armeno per milioni di americani”. Di seguito riportiamo una sua video-testimonianza (in inglese).

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“Tra Armenia e Islam” al Conservatorio Giuseppe Verdi (Torinotoday 15.03.16)

“Tra Armenia e Islam” al Conservatorio Giuseppe Verdi Eventi a Torino

La musica è un linguaggio universale di pace, in grado di unire i popoli e le culture: questo il messaggio di “Tra Armenia e Islam”, il concerto organizzato dall’Accademia Corale Stefano Tempia in collaborazione con Polincontri Classica in programma lunedì 21 marzo alle ore 21 al Conservatorio “G. Verdi” di Torino per ricordare il centenario del genocidio degli armeni in Turchia.

Il Coro e l’Orchestra dell’Accademia Stefano Tempia e il Coro Maschile “La Rupe” di Quincinetto saranno diretti da Guido Maria Guida e dai maestri Dario Tabbia e Domenico Monetta con la partecipazione di Massimo Marin al violino, Maurizio Redegoso Kharitian alla viola e Dario Destefano al violoncello, il soprano Francesca Rotondo, il tenore Alejandro Escobar e il baritono Devis Longo.

Ad aprire la serata saranno i canti nuziali e altre composizioni di Padre Komitas, considerato l’iniziatore della musica moderna armena. Si proseguirà con una prima esecuzione assoluta commissionata dall’Accademia Stefano Tempia, il triplo concerto per violino, viola e violoncello “Dalla cruna del mondo” composto dal contemporaneo Giulio Castagnoli e ispirato a tematiche musicali armene, ebraiche e islamiche

Infine, “Le Sélam, Symphonie orientale” per soli, coro e orchestra di Luis-Étienne-Ernest Reyer, compositore francese dell’Ottocento che si è ispirato alla cultura islamica, chiuderà il programma.

Sarà possibile assistere anche all’anteprima del concerto, che si terrà domenica 20 marzo alle ore 18 al Conservatorio “G. Verdi”.
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Cipro: domani presidente armeno Sargsyan in visita a Nicosia (Agenzianuova.com 14.03.16)

Nicosia, 14 mar 14:03 – (Agenzia Nova) – Domani il presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan sarà a Nicosia in visita ufficiale per la firma di alcuni accordi bilaterali tra i due paesi. Il presidente armeno sarà ricevuto dal presidente della Repubblica di Cipro, Nicos Anastasiades. I due avranno un incontro privato a cui faranno seguito dei colloqui insieme allle delegazioni. Mercoledì 16 marzo, il presidente Anastasiades e il presidente Sargsyan inaugureranno poi una croce di pietra, “un dono del popolo dell’Armenia, simbolo di amicizia tra gli armeni e i ciprioti”, si legge in una nota stampa. La cerimonia di inaugurazione si svolgerà presso il ministero degli Affari esteri. Lo stesso giorno, il presidente dell’Armenia avrà un incontro con il capo della Chiesa di Cipro, Chrysostomos II. (Res)

Armenia Airline pronta al debutto su Mosca e Tel Aviv (Travelquotidiano.com 14.03.16)

La compagnia Armenia Airline, fondata di recente, opererà i suoi primi voli in Israele e Russia a cominciare dal prossimo 21 aprile: lo ha detto il presidente della compagnia, Tamaz Gaiashvili, in una conferenza stampa a Yerevan (nella foto, l’aeroporto). Il presidente ha aggiunto che Armenian Airline ha già ottenuto il certificato del Chief civil aviation department (Ccda) e sta attraversando le fasi finali per ottenere l’autorizzazione a operare voli regolari commerciali. Dopo i voli inaugurali su Tel Aviv e Mosca del 21 aprile, la compagna inizierà a collegare anche Tehran, Dubai, Praga, Kiev, Minsk, Barcellona, Londra e Larnaca. In seguito l’espansione prevede la città russa di Sochi, Rostov-on-Don, Mineralnye Vody e Samara e più tardi anche Germania e Italia. Secondo le previsioni i biglietto più caro per qualunque destinazione sarà di 49 euro e di circa 96 incluse tutti i supplementi e le tasse. Diversamente dalle low cost, non sono previste limitazioni al bagaglio da imbarcare, e a bordo verranno serviti pasti e snack inclusi. Inizialmente l’attività si baserà su tre Boeing 737 in leasing, che saliranno a cique a luglio e a otto alla fine dell’anno. Per tutti la manutenzione sarà affidata a Lufthansa, in Germania.

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