Il Premio Marco Bastianelli 2016 è andato ad Antonella Monzoni con il libro FERITA ARMENA.

Il Premio Marco Bastianelli 2016 è andato ad Antonella Monzoni con il libro FERITA ARMENA perché, secondo la giuria “Antonella Monzoni con le sue intense e profonde immagini in bianco e nero conduce un’esplorazione nella memoria e nella cultura di un popolo che non ha dimenticato la sua ferita restituendoci con intensità il dramma, la forza e la speranza della comunità armena. Il libro, curato da Gente di fotografia Edizioni, impeccabile nella grafica, è un esempio di reportage contemporaneo di grande  spessore.”

Il Premio sarà consegnata all’Autrice il prossimo 30 maggio a Roma presso l’Associazione CiViTa in Piazza Venezia.

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Il Consiglio per la comunità armena di Roma si congratula con l’Autrice per il prestigioso premio ricevuto.


L’Armenia è stata una scoperta per me. Ho sentito da subito il suo tormento, i territori che attraversavo si presentavano aspri, ostinati, rocciosi, un “regno di pietre urlanti” come lo ha definito Osip Mandel’stam.
L’Armenia mi ha raccontato il suo dolore, la sua storia, il suo orgoglio. E la sua ferita più grande … che si chiama Il Grande Male (Metz Yeghèrn), un genocidio compiuto dal governo ottomano dei Giovani Turchi nel 1915. Non c’è famiglia armena che sia immune da questa antica ferita, all’interno di ognuna ne è trasmessa la memoria, di generazione in generazione, affinchè non sia dimenticata. Oltre un milione e mezzo di armeni furono sterminati in quello che è stato definito “il primo genocidio del XX secolo”, ma incomprensibilmente non è noto e soprattutto non è stato mai riconosciuto dalle autorità turche.
Ho scelto il 2015 come data di pubblicazione di questo libro per ricordarne il centesimo anniversario, per contribuire a una maggiore conoscenza di questa terribile sciagura.

(Antonella Monzoni)

Victoria Baghdasaryan nominata Ambasciatrice della Repubblica d’Armenia presso il Quirinale

Con un decreto presidenziale datato 18.05.2016 la Sig.ra Victoria Baghdasaryan è stata nominata nuova Ambasciatrice della Repubblica d’Armenia in Italia.

Nel dare il benvenuto alla nuova Ambasciatrice cogliamo l’occasione per porgere all’ambasciatore uscente Sua Ecc. Sarghis Ghazarian, che ha terminato il periodo della sua missione diplomatica in Italia,  i nostri migliori auguri uniti alla nostra gratitudine per il lavoro diplomatico svolto a servizio dell’Armenia e degli Armeni nonché per la proficua collaborazione.

Consiglio per la comunità armena di Roma

Novità in Libreria : “Sansur: censura, giornalismo in Turchia”

La Turchia ci viene presentata come un paese democratico, modello per l’intera area mediorientale, e da anni se ne discute l’ingresso nell’Unione Europea. Nessuno rac¬conta che è uno dei paesi al mondo col più alto numero di giornalisti in carcere, colpevoli di svelare verità scomode della storia e dell’attualità politica turche.
Un filo invisibile lega le vite raccontate in questo libro. Si tratta di giornalisti, uomini e donne appassionati del proprio mestiere, impegnati a raccontare con professionalità la verità dei fatti e per tal motivo indagati e imprigionati, alcuni addirittura uccisi, in passato. Tutto questo accade in Turchia, paese del Mediterraneo, paese democratico, paese di cui da anni si discute il possibile ingresso nell’Unione Europea.
Marco Cesario ha vissuto a Istanbul, ne ha subito il fascino, i mercati di spezie, i gabbiani in volo sul Bosforo, e ne ha conosciuto le difficoltà e i timori di svolgervi un’inchiesta. Ha incontrato quei giornalisti, i loro colleghi, i loro familiari e attraverso quelle conversazioni, a volte a forti tinte intimiste, riavvolge quel filo narrandoci le loro vite distrutte dalle censure e dagli abusi di potere subiti. Così quel filo diviene testimone del passato e del presente della Turchia, ne svela le atmosfere e le contraddizioni, la cultura e le zone d’ombra. La volontà di svelarle per contribuire alla coscienza civile del proprio paese può condurre un giornalista in carcere, all’esilio o alla morte?
Questo è accaduto ad Ahmet Şık, in carcere per oltre un anno per aver scritto un libro confiscato ancor prima di esser stampato (e di cui qui pubblichiamo alcuni stralci inediti), a Dogan Özgüden, costretto alla fuga clandestina quarant’anni fa e tuttora oggetto di minacce ed intimidazioni nel suo esilio a Bruxelles, a Zeynep Kuray, imprigionata per aver raccontato la guerra di cui è vittima la minoranza curda, a Hrant Dink, ucciso per aver affrontato il tema del genocidio degli armeni, e a molti altri ancora.  Continua

L’Italia fermi Aliyev e impedisca una nuova guerra nel Caucaso! (L’Opinione 01.10.15)

Negli ultimi mesi, e in particolare in questi ultimissimi giorni, è aumentata esponenzialmente la tensione nel Caucaso meridionale, lungo il confine tra Armenia e Azerbaigian e tra quest’ultimo e la repubblica del Nagorno Karabakh-Artsakh.

Il numero e la gravità delle violazioni azere dell’accordo del 1994 di cessate-il-fuoco sono cresciute enormemente e gli attacchi dei soldati di Baku hanno portato alla morte di alcuni civili residenti in villaggi di confine dell’Armenia nord orientale a di numerosi soldati dell’Esercito di Difesa del NK colpiti da tiri di mortaio e di missili di produzione turca di calibro mai utilizzato dalla fine della guerra, innescando inevitabili conseguenti ritorsioni. Dopo l’abbattimento dell’elicottero armeno nel novembre 2014 e ripetuti attacchi destabilizzanti nei mesi scorsi, ora l’Azerbaigian sembra decisamente orientato a sfruttare l’attuale crisi medio orientale per cavalcare la tigre di una nuova guerra che avrebbe effetti devastanti non solo a livello regionale ma per tutta l’Europa. Sfruttando la cortina fumogena dei tagliagole dell’Isis e l’incertezza di tutta l’area (Iraq e Siria in primo luogo), cercando di nascondere con una azione bellica le gravissime accuse che giungono per l’inosservanza dei diritti umani nel suo Paese, il dittatore Aliyev scarica sul pacifico popolo armeno la sua follia militare, frutto di un riarmo che il mondo non aveva mai conosciuto dai tempi della Germania hitleriana.

Come cittadini italiani di origine armena, chiediamo al governo italiano, ai media e all’opinione pubblica di condannare con fermezza questa azione dell’Azerbaigian. Ricordiamo che in caso di conflitto le pipe-line che portano energia all’Europa e all’Italia subirebbero le prime, inevitabili, conseguenze della guerra che lascerebbe al freddo il nostro Paese. In un mondo devastato da violenze, odio e guerre fratricide condanniamo ogni azione lesiva alla dignità umana al di là dell’appartenenza etnica e religiosa. Diciamo no alla guerra, alla violenza che alimenta nuovi focolai di tensione. Diciamo STOP alle aggressioni! E auspichiamo che i paesi occidentali ed in primis l’Italia, superino ogni logica di interesse economico e politico e condannino ”senza se e senza ma” la politica aggressiva azera, scongiurando lo scoppio di nuove guerre, di nuovi massacri e di nuove perdite umane.

 

(*) Consiglio per la comunità armena di Roma – www.comunitaarmena.it

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Lo slogan del Centenario nello Stadio di San Siro

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NECROLOGIO – Il Consiglio per la comunità armena di Roma piange la scomparsa di Umberto Aharonian

Il Consiglio per la comunità armena di Roma

dà il triste annuncio della scomparsa

dell’amico e membro del Consiglio

UMBERTO AHARONIAN

e si unisce al dolore della moglie Yeghis e del figlio Varoujan e di tutti coloro che lo hanno conosciuto

ed hanno avuto modo di apprezzare la sua immensa umanità, la sua umiltà, ed il suo spirito servizievole e mite.

La funzione funebre avrà luogo

giovedì 23 aprile 2015 alle ore 11.00

presso la Chiesa di San Nicola da Tolentino – Roma.

Ciao Umberto!

Sei e resterai sempre nei nostri cuori e nei ricordi dei momenti belli della vita.

www.comunitaarmena.it

Novità in Libreria: Sayat-Nova, Canzoniere armeno a cura di Paola Mildonian

Giungerà nei prossimi giorni nelle librerie il volume Sayat-Nova, Canzoniere armeno, edizione bilingue, a cura di Paola Mildonian, Milano, Edizioni Ariele, 2015, pp. XXXVIII+214.
Si tratta della prima traduzione commentata dell’integrale dei 68 canti armeni dell’edizione Bakhch’inyan con l’aggiunta di due canti bilingui (armeno-azerì) e di un canto quadrilingue (armeno-azerì-georgiano e persiano) già accolti nella sezione armena della edizione Hasrat’yan.
A cura di Paola Mildonian
Sayat-Nova, il più grande trovatore caucasico del secolo XVIII, era per¬fettamente trilingue e compose i suoi canti in georgiano e in azerì, oltre che nella sua madrelingua, l’armeno.
Poeta colto e raffinatissimo, si ispira a diverse tradizioni dell’oriente isla¬mico e cristiano. La sua poesia, che s’avvale di tecniche melodiche com¬plesse, inaugura la poesia d’amore moderna e appare di sorprendente attualità, sospesa com’è tra le illuminazioni della bellezza e il dolore della storia.
Questa è la prima traduzione integrale del suo canzoniere armeno.

vedi copertina

“Il Caucaso a 100 anni dal genocidio armeno

La rivista Confronti propone il seminario itinerante in Armenia e Georgia

“Il Caucaso a 100 anni dal genocidio armeno

22 aprile-1° maggio 2015

PROGRAMMA DI MASSIMA 

MERCOLEDI’ 22 APRILE Partenza da Roma Fiumicino per Yerevan , via Kiev

13.10 Partenza per Kiev con volo PS 306 (UKRAINE INTERNATIONAL AIRLINES )

17.15 Arrivo a Kiev

19.30 Partenze per Yerevan con volo PS 611

23.10 Arrivo e trasferimento a Yerevan, sistemazione in hotel

GIOVEDI’ 23 APRILE Colazione in hotel

Partenza per la cittadina di Echmiadzin, centro religioso dell’Armenia e sede del Supremo Patriarca (Katholicos) della Chiesa Apostolica Armena

Visita delle splendide rovine della Cattedrale di Zvartnots (641-661 d.C.) e della chiesa di Santa Hripsimè (618 d.C.)

Incontro con il segretario dell’Ufficio di stampa di Santa Sede Rev.ssimo P. Shahe Ananyan 

Pranzo

Proseguimento per la Cattedrale di Echmiadzin (IV-XVII sec.)

Partecipazione alla “Santificazione” delle vittime del Genocidio del 1915 presso la Santa Sede di Etchmiadzin (l’ultima santificazione avvenne circa 500 anni fa) 

Incontro con la comunità musulmana sciita di origine iraniana 

Cena, pernottamento in hotel a Yerevan 

Incontro con un esperto di questioni geopolitiche 

VENERDI’ 24 APRILE (Grande giorno della commemorazione del Genocidio) 

Prima colazione in hotel

Lungo cammino con la folla dei manifestanti pacifici verso il Memoriale del Genocidio a Tsitsernakaberd (“La collina delle rondini”). Deposizione dei fiori alla fiamma perenne

Partenza per il villaggio di Garni, già capitale della cultura ellenistica in Armenia

Pranzo in una scuola di artigianato, accolti e ospitati dagli alunni

Proseguimento per lo splendido Monastero di Geghard (sec. VII, XI-XII) situato in uno spettacolare canyon

Incontro con la segretaria dell’Associazione femminile contro le violenze domestiche 

Cena e pernottamento in hotel a Yerevan 

SABATO 25 APRILE 

Prima colazione in hotel

Incontro con un rappresentante politico presso il Ministero degli Esteri 

Visita al Museo di Matenadaran (Biblioteca)

Pranzo Visita al Museo di Storia Nazionale di Yerevan, che offre un’idea generale della storia del popolo armeno dal Paleolitico ai nostri giorni

Tour panoramico della città

Cena e pernottamento hotel a Yerevan 

Incontro con un cattolico armeno 

DOMENICA 26 APRILE 

Prima colazione in hotel

Partenza per il sud del paese. Visita del famoso Monastero fortificato di Khor Virap (IV-XVII sec.) dove sorge la cella sotterranea in cui fu rinchiuso San Gregorio Illuminatore

Proseguimento via Artashat, una delle antichissime città sulla Via della Seta

Visita del complesso monastico di Noravank (XIII-XIV sec.), cui si arriva attraversando una gola spettacolare lungo 8 km

Pranzo

Partenza per il passo di Selim (2410m). Proseguimento per Lago Sevan e visita al villaggio di Noraduz, dove si trova un interessante cimitero con centinaia di Khachkar (antiche croci di pietra)

Visita al seminario Vazgenyan della penisola di Sevan e incontro con i seminaristi

Partenza per la città di Dilijan

Sistemazione in Hotel

Cena e pernottamento in hotel a Dilijan 

LUNEDI’ 27 APRILE 

Prima colazione in hotel

Incontro presso un villaggio con i membri della Comunità Molokan (popolazione di origine russa e di antico credo cristiano) 

Partenza per la regione montuosa di Lorì, unica per la bellezza delle foreste, dei fiumi e delle gole

Arrivo al villaggio di Odzun e visita della basilica del VI-VII sec.

Nel giardino di una casa contadina armena, degustazione di tisane a base di erbe officinali e miele

Arrivo alla cittadina di Alaverdì, importante centro minerario in Armenia

Pranzo

Nel pomeriggio visita al complesso architettonico del Monastero di Haghpat (X-XIII sec.)

Incontro con l’abate del monastero di Haghpat 

Al termine proseguimento per confine georgiano, disbrigo delle formalità doganali

Sistemazione in hotel, cena e pernottamento a Tbilisi 

MARTEDI’ 28 APRILE 

Prima colazione in hotel

Mattinata dedicata alla visita della capitale georgiana Tbilisi 

Visita della Città vecchia, della moschea e della sinagoga

Incontro con un rappresentante della comunità ebraica 

Pranzo

Visita al Museo Nazionale 

Tempo libero nel pomeriggio con la guida a disposizione

Rientro in hotel

Cena e pernottamento

MERCOLEDI’ 29 APRILE 

Prima colazione in hotel

Escursione a Mishketa, antica capitale della Georgia, che ospita il Patriarcato della Chiesa Cristiana di Georgia

Visita della Cattedrale di Svetitskhoveli (XI secolo), costruita nel luogo dove una leggenda racconta sia stato seppellito il mantello di Cristo

Cena e pernottamento a Tbilisi

GIOVEDI’ 30 APRILE 

Visita a Uplistikhe e a Gori , città natale di Stalin (40 km c/a da Tbilisi) una delle città rupestri più affascinanti del mondo, completamente scavata nella roccia

La quota di partecipazione non comprende: 

Bevande soft e alcoliche

Servizi, spese ed extra in genere di carattere personale

Mance per guida ed autista (da consegnare all’accompagnatore in loco) e il facchinaggio

Tutto quanto non espressamente indicato nella sezione “la quota comprende”

Supplemento camera singola: 290 euro 

Assicurazione annullamento: 55 euro (DA VERSARE AL MOMENTO DELL’ISCRIZIONE) 

La quota, che si riferisce a 25 partecipanti, potrà subire variazioni in caso di mancato raggiungimento del numero minimo 

Le iscrizione sono aperte fino al 13 febbraio e saranno effettive dal momento della comunicazione all’ufficio programmi del CRO bancario relativo al versamento di un anticipo di 250 euro presso la Banca Popolare di Milano, IBAN IT 64 Z 05584 03200 000000048990, Cooperativa COM NUOVI TEMPI a r.l. , via Firenze 38, 00184 Roma

Il programma potrebbe subire variazioni dovute alla situazione politica e contingente. Altre tappe potrebbero essere aggiunte o annullate. 

L’importo delle tasse aeroportuali va riconfermato al momento dell’emissione dei biglietti aerei

L’unica tappa che supera i 2.000 m è quella prevista per il caravanserraglio di Selim (m. 2.410), parte del tour sarà in altezza ma al di sotto dei 2.000 m

DOCUMENTI NECESSARI PER L’ACCESSO AI PAESI: passaporto con validità di almeno sei mesi successivi alla data di ingresso in Georgia.

Centenario: Comunicazione dal Ministero della Diaspora Armeno

Cari amici,

vi informiamo che alla vigilia del Centenario del Genocidio Armeno la comunità armena di Marsiglia ha iniziato su internet un movimento volto a divulgare la richiesta di riconoscimento del Genocidio Armeno.

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Sabato 15 novembre a Cagliari musica e immagini per unire la Sardegna con l’Armenia a cento anni dal genocidio. Comunecagliarinews.it

In programma il documentario di Marilisa Piga “Anni Settanta a Sant’Elia” e il capolavoro di Artavazd Peliscian “Il Nostro secolo”

Musiche di Irma Toudjian e Arnoldo Pontis

Alla vigilia del centenario del genocidio del 1915, che vide morire quasi due milioni di armeni, Sardegna e Armenia si incontrano in una serata che unisce le due culture attraverso musica, film e documentari.

Sabato 15 novembre alle 21 nella Sala dei Ritratti del Palazzo Siotto (in via dei Genovesi 114 a Cagliari) la XIII edizione della rassegna Le Salon de Musique – Corde sul mare propone un appuntamento unico: la  pianista armena Irma Toudjian suonerà dal vivo le musiche che accompagneranno il toccante documentario a cura di Marilisa Piga “Anni Settanta a Sant’Elia” (2014, colore), e il musicista sardo Arnoldo Pontis accompagnerà il capolavoro del regista armeno Artavazd Peliscian “Il Nostro secolo” (1982, B/N, 50 min.).

Ad aprire la serata saranno le note della “La Marche dans le désert”, in memoria della deportazione degli armeni nel deserto di Dier El Zor, e di “Adieu” e” Incertezza”: composizioni firmate da Irma Toudjian che la stessa pianista proporrà prima di passare alla proiezione del documentario “Anni Settanta a Sant’Elia”. Il docufilm sarà proposto in una versione senza dialoghi (la durata è di 19 minuti anziché degli originari 25) per lasciare che sia l’incontro tra musica e immagini a raccontare la storia del rione cagliaritano di Sant’Elia. Una storia ricostruita da Marilisa Piga partendo dal lavoro, ritrovato per caso, realizzato tra il 1975 e il 1976 dai ragazzi di una classe sperimentale della scuola media Don Milani, che filmarono con sguardo innocente e curioso la loro scuola media e il loro Borgo Vecchio dei pescatori.

La seconda parte della serata prosegue con la proiezione del film di Peliscian (1938), tra i maggiori cineasti armeni, il cui lavoro, così come l’intera vicenda personale, si lega con gli avvenimenti della sua terra. “Il Nostro secolo” è un lungometraggio dedicato alle conquiste spaziali dove, ancora una volta, il regista affronta uno dei temi a lui più cari: la sfida che l’uomo lancia nei confronti delle forze della natura.

Il costo dei biglietti è di 7 (intero) e di 5 euro (ridotto). Informazioni sul sito www.suoniepause.com o tel. 348.0362800.

Per celebrare il centenario del genocidio armeno Suoni&Pause organizza anche un altro appuntamento: il 21 novembre sarà a Cagliari Agop Manoukian, presidente onorario della Comunità degli armeni residenti in Italia, e già docente universitario di Sociologia, che presenterà il suo libro “Presenza armena in Italia- 1915-2000”, uscito per le edizioni Guerini e associati.

Le Salon de Musique – Corde sul mare è ideata dall’associazione culturale Suoni&Pause, di cui Irma Toudjian è direttore artistico, per creare dei momenti di attenzione verso la musica colta e mettere in luce i giovani talenti.

E’ realizzata  con il contributo  della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato alla Cultura, Comune di Cagliari, Cagliari 2019 capitale europea della cultura 2019,  Odradek Records, Fondazione “Giuseppe Siotto”.

Artavazd Pelescian. Nasce nel 1938 a Leninakan (oggi Gyumri), in Armenia. Studia in un istituto tecnico e lavora come disegnatore industriale, ma si interessa anche di musica e cinema. Nel 1963 si trasferisce a Mosca per iscriversi al VGIK, dove studia le opere di Ejzenstejn, Vertov, Romm e Jutkevič, ma anche di alcuni registi occidentali le cui opere erano state importate in Unione Sovietica con la destalinizzazione (Fellini, Antonioni, Resnais). Per il VGIK gira i primi lungometraggi: Pattuglia di montagna (1964), Il cavallo bianco (1965), La terra degli uomini (1966). Nel 1967 si diploma con un corto dedicato alla rivoluzione d’ottobre e ai suoi effetti sulla storia del ventesimo secolo, L’inizio, che anticipa i caratteri della produzione successiva: uso di materiali di repertorio, montaggio anti-naturalistico, musica che fa da contrappunto alle immagini. Il successivo Noi (1969), un poema visivo dedicato all’Armenia e al suo popolo, mostra la raggiunta maturazione del regista e applica pienamente i principi del “montaggio della distanza” da lui teorizzati. Dopo un decennio di inattività, nel 1982 filma il suo film più lungo, Il nostro secolo, un documentario sperimentale dedicato alle conquiste spaziali. Tra il 1992 e il 1993 gira i suoi ultimi due cortometraggi, Fine e Vita. (Fonte: Wikipedia)

Marilisa Piga. Autrice e regista, nel 1976 ha creato a Cagliari il Cinestudio Spazio a… aprendo così per la prima volta in Sardegna un centro di aggregazione attrezzato per eventi teatrali, musicali e cinematografici. Ha organizzato rassegne di cinema d’essai e spettacoli con gruppi dell’avanguardia teatrale e musicale nazionale e internazionale, portando per la prima volta nell’isola solisti e gruppi di musica jazz tra i più apprezzati. Inoltre ha allestito concerti di musica colta e contemporanea anche in sincrono con eventi di arte visiva.

Ha organizzato – a fianco dei concerti e degli spettacoli – seminari e laboratori che hanno aperto la strada alla formazione di un’inedita generazione di addetti ai lavori ancora oggi in produzione in Sardegna.

Dal 1980 al 1994 ha lavorato presso la Biblioteca Universitaria di Cagliari seguendo il settore delle nuove acquisizioni. Dal 1980 al 1992 ha collaborato stabilmente con la sede regionale RAI per la Sardegna, scrivendo e realizzando serie di programmi radiofonici condotti personalmente al microfono. Ha realizzato documentari dedicati a personalità d spicco del panorama culturale sardo: “Inventata da un dio distratto” (1999), dedicato a Maria Lai, “Lilliu prof. Giovanni” (2013), che ripercorre la figura dell’archeologo Giovanni Lilliu. Attualmente, insieme all’autrice e regista Nicoletta Nesler, sta lavorando al documentario  “Lunàdigas”, sull’ancora poco esplorato mondo delle donne che hanno scelto di non avere figli.

Arnaldo Pontis. Informatico di professione, musicista elettronico per passione. Vive e lavora a Cagliari e si occupa da molti anni di nuove tecnologie con produzioni al confine tra multimedia, video e computer art, poesia, musica elettronica e rumorismo industriale. E’ uno dei redattori italiani della rivista newyorkese Chain DLK (http://www.chaindlk.com) per cui si occupa di recensioni di musica elettronica, noise e industrial. Ha fondato a Cagliari, nel 1994 con Roberto Belli il progetto di musica e poesia Machina Amniotica, condiviso oggi anche con Marco Rocca e Paola Cireddu, e dal 1995 collabora con Corrado Altieri nel duo di musica elettronica TH26. Entrambi i due progetti musicali sono oggi considerati dei gruppi storici di riferimento nella scena musicale in Sardegna.

Irma Toudjian. Pianista e compositrice di origine armena. Nata in Libano, ha perfezionato gli studi musicali a Parigi presso l’Ecole Normale Supérieure de Musique/Alfred Cortot.

Dal 1990 si è stabilita a Cagliari dove nel 1994 ha fondato l’Associazione Suoni & Pause.

Ha ideato e organizzato per dieci anni il concorso per pianoforte Premio Gramsci e, dal 2001, due festival che hanno annualmente luogo a Cagliari: Le Salon de Musique e Racconti d’Armenia. Il festival Les Arts Florissants de la Sardaigne, ha luogo a Parigi ogni anno.

Ha inciso tre CD delle sue composizioni: Ritratti nel 2005, March in the desert nel 2008, L’Attente nel 2011 e nel 2006 il CD Aghen che contiene un’ampia raccolta di musiche armene di Komitas e Gurdjieff/de Hartmann.