L’ AZERBAIGIAN LANCIA ATTACCO MISSILISTICO CONTRO LA REPUBBLICA ARMENA DEL NAGORNO KARABAKH (ARTSAKH)

Comunicato stampa

L’ AZERBAIGIAN LANCIA ATTACCO MISSILISTICO CONTRO LA REPUBBLICA ARMENA DEL NAGORNO KARABAKH (ARTSAKH)

 

Da questa mattina è in corso un pesante attacco missilistico azero contro la repubblica del Nagorno Karabakh (Artsakh).

Colpiti insediamenti civili compresa la capitale Stepanakert. Si registrano morti e feriti tra la popolazione

Molti cittadini stanno trovando riparo nei rifugi.

Le forze armate armene hanno abbattuto diversi elicotteri e tre droni; distrutti anche alcuni carri armati.

Tutte le milizie armene sono strenuamente impegnate nella difesa dei confini in questo che risulta essere un attacco ancor più grave di quello del 2016. Proclamata nella repubblica la legge marziale e la mobilitazione nazionale.

 

Alla luce di quanto sta accadendo:

 

  • Condanniamo l’ennesima aggressione dell’Azerbaigian contro la popolazione armena e il nuovo tentativo di risolvere con la guerra il problema del contenzioso sul Nagorno Karabakh.
  • Esprimiamo preoccupazione per la immediata piena solidarietà della Turchia all’Azerbaigian e per il rischio di un coinvolgimento su scala regionale con conseguenze gravissime per la stabilità di un’area così critica come quella del Caucaso meridionale e per le forniture energetiche all’Italia
  • Ricordiamo che nello scorso mese di luglio l’Azerbaigian ha attaccato la repubblica di Armenia lungo il confine nord-orientale con scontri senza precedenti in quell’area e che nelle scorse settimane, nonostante gli inviti della diplomazia internazionale, Turchia e Azerbaigian hanno compiuto provocatorie manovre militari ai confini con l’Armenia
  • Sottolineiamo le notizie di questi ultimi giorni che informavano circa il trasferimento di miliziani sunniti pro-Isis in Turchia e Azerbaigian
  • Denunciamo il “fiancheggiamento” di taluni media e politici italiani che nello scorso mese di luglio hanno appoggiato senza alcuna cognizione di causa le provocazioni militari azere e hanno di fatto avallato la politica dello scontro militare in luogo della risoluzione pacifica.
  • Ribadiamo ancora una volta che la via della pace è l’unica praticabile, il diritto all’autodeterminazione del popolo dell’Artsakh e la fine della politica guerrafondaia della dittatura azera spalleggiata dalla dittatura turca
  • Preghiamo per la popolazione vittima degli attacchi e stiamo al fianco dei soldati armeni che difendono i confini della Nazione
  • Invitiamo le istituzioni italiane ad adoperarsi – nel quadro delle organizzazioni internazionali e dei format negoziali esistenti – affinchè cessi immediatamente l’aggressione azera contro il popolo armeno e venga espressa una netta condanna di ogni atto di violenza ai danni della popolazione
  • Chiediamo alla stampa italiana di non usare espressioni della propaganda azera quali “separatisti”, “ribelli armeni” ecc per descrivere la popolazione del Nagorno Karabakh che ha esercitato il proprio diritto all’autodeterminazione secondo la legge sovietica dell’epoca (in particolare legge aprile 90 “Norme sulla secessione di repubbliche dall’Urss”), ha proclamato la propria indipendenza dopo la fuori uscita dall’Unione della RSSAzera, ha visto confermato il suo pronunciamento dalla Corte costituzionale di <Mosca, ha tenuto un referendum confermativo nel dicembre 1991, ha tenuto elezioni politiche monitorate da osservatori internazionali nello stesso mese, ha proclamato ufficialmente la nascita dello Stato il 6 gennaio 1992, ha sottoscritto l’accordo di Bishkekh per il cessate il fuoco con i rappresentanti di Armenia e Azerbaigian. La repubblica del Nagorno Karabakh-Artsakh è uno Stato de facto con una popolazione di 150.000 abitanti buona parte dei quali non era neppure nata all’epoca della guerra degli anni Novanta che chiede di poter vivere in pace nella propria terra.

 

Ancora una volta ribadiamo che gli armeni vogliono la pace, turchi e azeri la guerra.

 

Consiglio per la comunità armena di Roma

www.comunitaarmena.it

BASTA FALSITÀ! BASTA BUGIE. L’Azerbaigian mente

Basta falsità. Basta Bugie.

L’Ambasciatore azero Ahmadzada risponda a queste domande:

  1. a) cosa ci faceva il 12 luglio scorso un veicolo militare azero nella zona cuscinetto sul confine azero armeno? Una gita fuori porta?
  2. b) Cosa ci facevano i soldati azeri nella stessa buffer zone? Un pic-nic?

Altro che comunicati stampa diffusi urbi et orbi con notizie fuorvianti, false e pretestuose.

 

#AGGRESSIONEAZERA

 Consiglio per la comunità armena di Roma

www.comunitaarmena.it

 

 

L’Armenia vuole la PACE, l’Azerbaigian la guerra.

L’Armenia vuole la PACE, l’Azerbaigian la guerra.

In questi giorni l’Azerbaigian, dopo aver aggredito lo scorso 12 luglio militarmente l’Armenia cercando di violare il suo confine di Stato, ha dato avvio a una campagna di disinformazione in tutto il mondo, cercando di addebitare all’Armenia tale incursione e accusando, per ultimo, anche la Diaspora armena di aggressione verso i cittadini azeri.

Come invece la cronaca di questi ultimi giorni ci sta evidenziando le informazioni diffuse dalle sedi diplomatiche e dagli ambasciatori azeri presso gli stati stranieri si sono verificate del tutto infondate e menzognere, perché sono proprio gli attivisti turco azeri, incitati da Baku e dal Presidente dittatore Aliyev, a compiere atti di violenza verso le sedi diplomatiche armene e verso gli armeni.

Gli azeri prima aggrediscono, ricorrono ad atti di violenza per poi correre ai ripari con accuse infondate, mistificando addirittura la storia e la realtà, come sta facendo da qualche giorno l’Ambasciatore azero in Italia Sua Eccellenza Mohammad Ahmadzada, inviando lettere piene di fake news a testate giornalistiche e politici.

L’Armenia vuole la pace, l’Azerbaigian la guerra.

D‘altronde da un Paese che ha portato in trionfo come eroe nazionale un proprio ufficiale condannato per aver decapitato un soldato armeno durante un corso NATO a Budapest non c’era da aspettarsi un diverso atteggiamento.

L’Azerbaigian, agli ultimi posti nella classifica mondiale sulla libertà di informazione e tra i paesi più corrotti e corruttori, è stato già giudicato dal mondo libero e democratico.

Come Consiglio per la comunità armena di Roma, in quanto componenti della diaspora armena in Italia, denunciamo questa ennesima campagna di odio e di armenofobia portata avanti dal regime di Baku. Condanniamo tutti gli atti di violenza compiuti perché crediamo e siamo convinti che la via maestra sia il dialogo e la diplomazia e non l’aggressione e la violenza.

L’Armenia vuole la pace, l’Azerbaigian la guerra. Lo ribadiamo.

Invitiamo tutte le istituzioni, i politici e i media italiani a non prestare in alcun modo il fianco alle infondate accuse della dittatura azera spalleggiata dal regime di Ankara. E anche a verificare sempre la fondatezza delle comunicazioni diffuse e ad appoggiare la linea della non violenza, ribadita anche dal ministero degli Esteri armeno e dal gruppo di Minsk dell’OSCE.

L’Armenia vuole la pace, l’Azerbaigian (e la Turchia) la guerra.

Consiglio per la comunità  armena di Roma

 

Il Consiglio per la comunità armena di Roma condanna l’aggressione dell’Azerbaigian contro l’Armenia.

Mentre il mondo è alle prese con la battaglia contro la pandemia del Covid-19,  il presidente dittatore dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, che  si trova a fronteggiare oltre alla diffusione del coronavirus nel Paese, anche una crescente opposizione interna, fa ricorso alle armi e alla guerra pur di distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica dalle forte difficoltà in cui si trova il Paese.

Domenica 12 luglio un attacco militare è stato sferrato sulla linea di confine con  l’Armenia (distretto di Tavush in Armenia e il distretto di Tovuz dell’Azerbaijan) che a oggi ha già provocato 16 vittime.

Le forze armate azere non hanno esitato a bombardare civili abitazioni nei villaggi armeni di confine e persino una fabbrica tessile che produce mascherine anti-covid.

Mentre la Turchia si è detta pronta ad affiancare l’Azerbaigian in caso di guerra, tutte le altre Le istituzioni internazionali hanno reagito invitando le parti a un immediato cessate-il-fuoco e all’attenuazione della tensione.

Il Consiglio per la comunità armena di Roma, nel condannare fermamente l’ennesima aggressione dell’Azerbaigian contro la pacifica popolazione armena, si appella alle Istituzioni Italiane affinché si facciano portavoce nelle sedi opportune per il perseguimento di una soluzione pacifica al conflitto, così come auspicato dalle istanze internazionali  e da parte dell’Armenia stessa, attraverso le vie della diplomazia e del dialogo.

Il Consiglio esprime il più profondo cordoglio per i militari armeni caduti mentre stavano difendendo la propria patria.

Il Consiglio Comunale di Piombino si unisce alle oltre 130 istituzioni italiane nel riconoscere il Genocidio Armeno.

In data 30 giugno 2020 il Consiglio Comunale di Piombino sulla scia di altre istituzioni italiane ivi inclusa la Camera dei Deputati, ha riconosciuto con atto formale la verità storica del Genocidio Armeno, esprimendo

“la propria piena solidarietà al popolo armeno nella sua battaglia per la verità storica e per la difesa dei diritti umani”.

Il Consiglio  per la comunità armena di Roma accoglie  con enorme soddisfazione tale atto di solidarietà ed esprime profonda gratitudine e riconoscenza al Sig. Sindaco di Piombino e ai Consiglieri tutti che con questa mozione hanno scelto di stare dalla parte della verità, inserendo il Comune di Piombino nell’elenco dei “Giusti” per la Memoria del Medz Yeghern.


Il Consiglio per la comunità armena di Roma aderisce alla Campagna «COVID-19 Armenia: insieme contro la pandemia».

https://www.himnadram.org/en

Il Consiglio per la comunità armena di Roma

aderisce alla Campagna «COVID-19 Armenia: insieme contro la pandemia».

 

 All’inizio del mese di maggio l’ Ambasciata Armena in Italia aveva diramato il messaggio di seguito riportato, che avevamo divulgato a suo tempo e riproponiamo di seguito, appellandoci alla bontà del cuore di tutte le persone di buona volontà.

 

La Fondazione “Hayastan All Armenian Fund”, in stretta collaborazione con il Presidente della Repubblica d’Armenia, con il Presidente della Repubblica di Artsakh, con l’Ufficio del Commissario Generale per la Diaspora, con il Ministero della Salute ed il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica d’Armenia, continua la raccolta fondi «COVID-19 Armenia: superiamo insieme l’epidemia». 

Segnaliamo i link dei video (in inglese e in armeno) dedicati alla campagna della raccolta fondi con la descrizione delle opzioni per la donazione.

https://www.youtube.com/watch?v=6hs9CSDFbxw

https://www.youtube.com/watch?v=KW-v2ga-nwI

 

https://www.himnadram.org/en 

Tsovinar Hambardzumyan è la nuova Ambasciatrice armena in Italia

Dopo che il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha concesso in data 19 maggio 2020 il gradimento per la nomina di Tsovinar Hambardzumyan ad ambasciatrice dell’Armenia presso lo Stato italiano, il Presidente della Repubblica Armena Armen Sarkissian ha nominato, con decreto presidenziale, la Sigra Tsovinar Hambardzumyan Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica di Armenia presso la Repubblica Italiana,

Nata il 5 luglio del 1971, a Yerevan Sua Eccellenza Hambardzumyan ha ricoperto sin dal 1995 importanti incarichi nell’ufficio di Presidenza della Repubblica Armena e dal 2018 era stata nominata Capo del Dipartimento delle relazioni estere dell’Ufficio del Primo Ministro della Repubblica Armena.

Nel 2007 ha ricevuto la lettera di apprezzamento del Presidente della Repubblica Armena e nel 2017, una medaglia di gratitudine.

È autrice della monografia “Can Democracy Bring Security to South Caucasus?” monografia, NATO Defense College (90 pagine, Roma, 2010, in inglese), È anche autrice di “Women’s Economic and Social Rights Implementation and Monitoring Mechanisms: the Lessons Learned,” sito ufficiale dell’Associazione delle scuole politiche del Consiglio d’Europa (9 pagine, 2018, in inglese)

Dal 2008, è stata coinvolta come osservatore internazionale nelle missioni di osservatori OSCE / ODIHR per valutare i processi elettorali in diversi paesi

Ottima conoscenza dell’inglese e del russo, oltre che dell’italiano (a livello lavorativo).

Il Consiglio per la comunità armena di Roma dà il benvenuto a Sua Eccellenza Tsovinar Hambardzumyan augurandoLe buon inizio di missione diplomatica e buon lavoro.

Novità Editoriale: Il numero di dicembre di Venezia Arti, parla dell’arte Armena

Abstract

Venezia Arti è la rivista annuale di storia della arti del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, soggetta a blind peer review e realizzata sia in stampa che in digitale (open access) dalle Edizioni Ca’ Foscari. Fondata nel 1987 da Giuseppe Mazzariol e Wladimiro Dorigo come bollettino dell’allora Dipartimento di Storia e critica delle arti, dopo quasi trent’anni ha mantenuto e consolidato il suo ruolo raccogliendo un vasto consenso nel mondo scientifico internazionale. La rivista viene distribuita a oltre 100 istituzioni italiane e straniere. Venezia Arti è aperta a studiosi di tutti i settori delle arti e incoraggia una visione di tipo interdisciplinare, capace di documentare con sistematicità critica avvenimenti e problemi nella cultura artistica. Fra i propri autori annovera accademici e studiosi, nonché dirigenti e professionisti del settore museale e altre organizzazioni culturali.

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Ad Amatrice solidarietà armena nel trentesimo anniversario del terremoto di Spitak (Armenia).

“Spitak 30”

Commemorazione, gratitudine, solidarietà

nel trentesimo anniversario del terremoto in Armenia

Progetto di solidarietà “Spitak 30”

Il 7 dicembre 2018 ricorre il trentesimo anniversario del devastante terremoto che colpì l’Armenia settentrionale con epicentro la cittadina di Spitak. Il numero delle vittime fu superiore a 25.000, oltre 50.000 i feriti, centinaia di migliaia gli sfollati.

La catastrofe che si abbattè alle soglie del rigido inverno armeno riuscì – nonostante il clima politico dell’epoca, le barriere e la cortina di ferro – a calamitare aiuti da tutto il mondo in una gara di solidarietà senza precedenti. Lo stesso presidente Gorbachov (all’epoca l’Armenia faceva ancora parte dell’Unione Sovietica) non esitò a chiedere aiuto all’Occidente.

L’Italia fece la sua parte: la Protezione Civile si distinse per una missione di soccorso (la prima all’estero del neonato dipartimento) che ancora oggi è ricordata in Armenia per la professionalità dimostrata.

Progetto

Nel trentesimo anniversario del devastante terremoto che colpì l’Armenia, il “Consiglio per la comunità armena di Roma” ha promosso il progetto “Spitak 30”  e ha ritenuto  opportuno dar seguito all’iniziativa con lo slogan «COMMEMORAZIONE, GRATITUDINE, SOLIDARIETA’».

Commemorare le vittime dei due sismi, ringraziare la Protezione Civile che nel 1988 si prodigò nei soccorsi e dare solidarietà alla comunità di Amatrice con una donazione simbolica ma di alto significato culturale.

Per l’occasione il “Consiglio per la comunità armena di Roma” con il coinvolgimento di altri membri della comunità armena Italiana, farà dono  alla ricostruita biblioteca comunale di Amatrice di una raccolta di libri in lingua italiana aventi per tema gli Armeni e l’Armenia: un gesto simbolico, naturalmente; ma anche un ponte culturale all’insegna dell’amicizia fra i popoli.

Il “Consiglio” ha altresì deciso di includere nell’evento una donazione simbolica alla parrocchia del comune di Cittareale come ulteriore segno di amicizia e di gratitudine in nome della fede che accomuna i nostri popoli.

 

All’evento che si svolgerà presso il Polo del Gusto di Villa San Cipriano di Amatrice, partecipano:

– Il Sindaco di Amatrice Dr. Filippo Palombini.

– Il Sindaco di Cittareale Dr. Francesco Nelli

– Il vescovo di Rieti Sua Eccellenza Domenico Pompili

– Il Parroco della Chiesa di Cittareale Don Ferruccio Bellegante

– L’Arch. Massimo Mario Simonelli, capo missione del Dipartimento della protezione Civile nel 1988 con alcuni colleghi della protezione civile che prestarono servizio a Spitak

– Una delegazione della protezione Civile Lazio il cui capo Fabrizio Cola, fu in Armenia da Vigile del fuoco.

– In rappresentanza dell’Ambasciata Armena in Italia D.ssa Marieta Stepanyan

– Il Rettore del Pontificio Collegio Armeno Mons Narek Naamoyan

– La Madre Superiora della Congregazione delle Suore Armene Madre Arousiag Sajonian

– Delegazione del Consiglio per la comunità armena di Roma

 

Durante la cerimonia è prevista la consegna di targhe commemorative.

 

Si ringraziano tutti coloro che, con le loro donazioni, hanno aderito  al progetto.

 

Consiglio per la comunità armena di Roma

Novità in Libreria: Il chicco acre della melagrana di Letizia Leonardi – Kevork Orfalian

Narrazione sulla vita e le esperienze in carcere di un armeno, Kevork Orfalian. La storia deve annoverare questa testimonianza nell’elenco infinito delle aberrazioni inflitte al popolo armeno. Per non dimenticare.