TURKISH AIRLINES SPONSOR DELLA A.S. ROMA lettera aperta del “Consiglio per la comunità armena di Roma” alla A.S Roma

Si è diffusa la notizia che la A.S. Roma sarà sponsorizzata per la stagione entrate dalla compagnie aerea Turkish Airlines.

(leggi qui la notizia)

Il Consiglio per la comunità armena di Roma ha inviato alla A.S. Roma la seguente lettera aperta (a ufficio.stampa@asroma.it )

 

Spett. Azienda Sportiva Roma,

apprendiamo da organi di stampa che si sarebbero concluse le trattative per la sponsorizzazione nella prossima stagione con la Turkish Airlines, compagnia di bandiera turca.
Tali voci sembrerebbero confermate e, naturalmente, non  possiamo entrare nello stretto merito delle vostre strategie aziendali.
Ci permettiamo, come romani di origine armena, di consigliare alla “nostra” Roma la massima cautela in tale operazione e, laddove la stessa si sia effettivamente conclusa, di mantenere comunque una “distanza” tra sponsor e società evitando per quanto possibile qualsiasi coinvolgimento che vada oltre il normale rapporto commerciale.
Non crediamo infatti, che da un mero punto di vista di marketing sia strategico acquisire una sponsorizzazione turca (tra l’altro, a quanto pare, con ricavi più bassi di quanto ipotizzabile in passato) proprio nell’anno in cui in tutto il mondo si è commemorato il centenario del genocidio armeno e il “prodotto” Turchia, anche per gravi vicende politiche interne, ha subito una pressione mediatica negativa.
Nel 2015, esattamente un secolo dopo il massacro di un milione e mezzo di armeni cristiani, la negazionista Turchia (e tutti i brand ad essa associati) sono stati negativamente sotto i riflettori mondiali. E francamente, da armeni, romani (e tanti anche romanisti), ci fa molto male vedere sulla divisa giallorosa, proprio nell’anno di un così triste anniversario, nomi e simboli riconducibili a coloro che ancora oggi rifiutano di riconoscere il Metz Yeghern, il nostro Grande Male.
In queste settimane la Turchia è al centro dell’attenzione mondiale per la campagna bellica lanciata contro il popolo kurdo, è pesantemente sospettata di aver quanto meno tollerato le infiltrazioni di militanti dell’ISIS, vive una crisi politica ed economica senza precedenti.
Ci rendiamo conto che le sponsorizzazioni sono importanti per una squadra di calcio di alto livello, che i soldi in arrivo serviranno a potenziare ancora di più la Roma, ma ci interroghiamo, preoccupati, sul ritorno di immagine che potrebbe avere la nostra A.S.Roma. Davvero non era possibile trovare un altro sponsor non riconducibile a un Paese che “Reporter Senza Frontiere” colloca agli ultimissimi posti nella classifica mondiale sulla libertà di informazione ed espressione? Pecunia non olet ma…
Con i nostri migliori saluti e auguri di buon lavoro.

Consiglio per la comunità armena di Roma

 

PUGLIA – Nell’ ambito del Festival di musica d’arte “Orfeo Futuro” sezione dedicata all’armenia (Dal 17 luglio al 21 Novembre 2015)

Orfeo Futuro racchiude anche diversi progetti speciali, tra cui diversi focus sui musicisti pugliesi del passato più o meno recente, scambi, collaborazioni, gemellaggi e l’inedita produzione Embrace the Universe pensata dal pianista Emanuele Arciuli con prime assolute di compositori americani per
ricordare l’11 settembre nel Teatro Petruzzelli, e non solo. Un ciclo di nove concerti è dedicato alla memoria del Genocidio del popolo armeno, il cui centenario è ricordato quest’anno in tutto il mondo con il simbolo del fiore a cinque petali, come i cinque continenti che accolsero i profughi.

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Gli armeni rischiano di scomparire dal Medio Oriente (Il Giornale, 10.08.15)

Quest’anno ricorre il centenario del genocidio degli armeni in Anatolia e nell’ex Armenia storica perpetrato dai vertici dell’Impero Ottomano negli ultimi anni della sua storia. Il giornale ha intervistato Hayk Demoyan, direttore del Museo del Genocidio Armeno a Yerevan, in Armenia.

(leggi tutto)

 

Sostieni la piece “Il grande male” uno spettacolo civile dedicato al genocidio degli armeni.

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“Il grande male” è uno spettacolo civile dedicato al genocidio degli armeni. Sostinilo con la tua donazione.  Clicca Qui

Eletto dal Sinodo il nuovo patriarca armeno cattolico, Gregorio Pietro XX Ghabroyan

Il Sinodo dei vescovi armeno cattolici, riunito a Bzommar, ha eletto il nuovo patriarca. Si tratta di Gregorio Pietro XX Ghabroyan

In data 25 luglio 2015, i Padri Sinodali della chiesa armena cattolica riunitisi nella sede patriarcale di Bzommar, hanno eletto quale successore del compianto patriarca Nerses Bedros XIX e 20-mo patriarca di Cilicia degli Armeni Cattolici sua Eccellenza Mons Krikor Ghabroyan, emerito dell’Eparchia di Saint-Croix de Paris degli armeni cattolici di Francia, che ha preso il nome di Krikor – Pietro XX.

Il neo eletto patriarca è nato ad Aleppo il 14 novembre 1934. Ha compiuto i suoi studi primari nel convento di Bzommar per poi trasferirsi a Roma al Pontificio Collegio Armeno dove ha concluso i suoi studi di Filosofia e di Teologia presso la Pontifica Università della Gregoriana.

E’ stato ordinato sacerdote il 28 marzo del 1959. E’ stato prefetto degli studi nel seminario di Bzommar nel 1960 ed è stato poi nominato Rettore dell’Istituto Mesrobian in Libano, dal 1962 al 1969 per poi essere scelto quale rettore del Seminario di Bzommar fino al 1975.

Nel 1976 viene nominato da parte della Santa Sede Eparca degli Armeni Cattolici dell’eparchia di Saint-Croix de Paris. Riceve l’ordinazione Episcopale il 13 febbraio 1977 in Libano, dall’allora patriarca di Cilicia degli armeno cattolici, il compianto Hmaiag – Pietro XVII.

La cerimonia di intronizzazione avrà luogo il prossimo 9 agosto alle ore 17 nel Convento patriarcale di Bzommar in Libano.

 

Il Papa al nuovo patriarca armeno cattolico: speranza di fronte alle sfide  (Radio Vaticana, 25.07.15)

LIPARI – 26 luglio 2015 – A come Armenia, Mostra di Arte Contemporanea a cura di Martina Corgnati

COMUNICATO STAMPA

 

Horcynus Festival: martedì al complesso monumentale di Capo Peloro

l’inaugurazione del MACHO – Museo d’Arte Contemporanea Horcynus Orca

 

Tra gli altri eventi in programma, la consegna del premio Horcynus Orca a Vasken Berberian e il concerto

dell’Ensemble dello Stretto per l’Armenia. Ospite l’Ambasciatore della Repubblica Armena Sargis Ghazaryan

 

 

MESSINA – Dopo l’inaugurazione eoliana di domenica, martedì 28 luglio l’Horcynus Festival 2015 si trasferisce a Capo Peloro per la seconda giornata di festival. Evento speciale l’inaugurazione del MACHOMuseo d’Arte Contemporanea Horcynus Orca, prevista alle ore 18.00 al Complesso Monumentale di Capo Peloro.

Il polo espositivo, curato da Martina Corgnati (storica dell’arte, docente all’Accademia di Brera di Milano, membro del Comitato Scientifico e direttore del settore Arti Visive della Fondazione Horcynus Orca), nasce da un progetto di ricerca sulle arti visive dei contesti culturali e geo-politici mediterranei intrapreso dal momento stesso della nascita della Fondazione Horcynus Orca, le cui attività espositive sono sempre state concepite non solo come evento effimero ma come strumento di arricchimento permanente del territorio e di sviluppo di una collezione, aperta a comprendere tutti i generi artistici e i linguaggi della creatività contemporanea.

La formazione di questa collezione aperta e in continuo arricchimento, è stata resa possibile grazie alla generosità dei numerosi donatori, artisti, collezionisti, critici e teorici, che hanno creduto nella Fondazione e, nel tempo, hanno scelto di collaborarci. Oggi il MACHO propone una collezione di un centinaio di opere, esposte nel percorso di visita permanente, e un archivio video di circa 500 titoli, opera di 200 artisti e più. L’inaugurazione costituisce un’importante tappa dell’infrastrutturazione culturale del territorio e insieme trasforma i percorsi di ricerca della Fondazione in Bene Comune della Città.

 

Nelle dieci sale si incontrano i percorsi dell’astrazione italiana, alcune personalità fra le più importanti emerse nel mondo arabo dal 2000 in poi, il progeto Signes de Rencontre, realizzato a Tunisi nel 2012 da Agostino Ferrari e Nja Mahdaoui, l’installazione dello spagnolo Ramon De Soto e i lavori dell’israeliano Tsibi Geva. E ancora le opere di uno dei più celebri artisti italiani contemporanei, Emilio Isgrò e quelle dell’artista palestinese Emily Jacir, esposte insieme ad Agnese Purgatorio e Natividad Navalon. Le opere esposte sono frutto di donazioni da parte degli artisti o della curatrice.

 

Dopo l’inaugurazione del MACHO, l’Horcynus Festival prosegue alle 19.00 con la sezione “A come Armenia” dedicata al paese ospite, con la presentazione del film documentario di Tonino Guerra e della prima parte del film “Armenia 2015” di Matteo Bernardini. Termina il ciclo di proiezioni la conversazione di Martina Corgnati con Armen Garabedian. A seguire, la presentazione del libro “Sotto un cielo indifferente” di Vasken Berberian, che riceverà, alla presenza dell’Ambasciatore della Repubblica Armena in Italia Sargis Ghazaryan, il premio Horcynus Orca 2015.

 

Alle 22.30, il primo appuntamento con la sezione “Musica Nomade”, diretta da Giacomo Farina, e il concerto dell’Ensemble dello Stretto per l’Armenia. Protagonista l’Orchestra d’archi Sinfonietta Messina, diretta dal Maestro Maurizio Salemi, insieme a Melo Mafali (tastiere e arrangiamenti), Giancarlo Parisi (fiati), Alessandro Blanco (chitarra), Giorgio Rizzo (percussioni), Carmelo Colajanni (duduk). In programma il terzo, il quarto e il quinto movimento dell’Armenian Suite, del compositore armeno Jeff Manookian, che lavora da decenni sulla riscoperta dello spirito e dell’energia della musica armena. A seguire Lament – Gezalz Khrov, Marali – Dance of Shusha,
La Primavera, Double Duduk, The rose of Armenia,
Festive Song.

L’inaugurazione del MACHO e il concerto dell’Ensemble dello Stretto per l’Armenia sono inseriti in Ottoeventi, festival sperimentale per la costituzione del Centro di Competenza per l’arte e l’architettura contemporanea ARCO, organizzata dall’ATS con Comune di Messina (capofila), GTS Consulting Srl, Grafo Editor Srl, Europrogetti & Finanza Srl e Sud Dimensione Servizi Srl. Finanziato dal PO-FESR 2007-2013, linea di intervento 3.1.3.3. Sviluppo di servizi culturali al territorio e alla produzione artistica e artigianale, che opera nel campo dell’arte e dell’architettura contemporanea.

 

 

Per info e contatti:

Ufficio stampa e comunicazione sociale Fondazione di Comunità di Messina

 

Iria Cogliani – cogliani.itam@gmail.com – 329.8346593

Alessia Cotroneo – alessiacotroneo@gmail.com – 345.6629331

Giuseppe D’Avella – gdavella@gmail.com – 348.9584581

 

BERCETO fino al 26 luglio 2015 – Il Grande Male – Metz Yeghern. Il genocidio armeno, cento anni di silenzio.

Il Grande Male – Metz Yeghern. Il genocidio armeno, cento anni di silenzio.
Dal 4 al 26 luglio 2015

ORARI:
venerdi -sabato – domenica
10,00 – 12.30 – 16.00 – 20.00

INAUGURAZIONE
SABATO 4 LUGLIO ORE 17.30

INTERVERRANNO :

PIETRO KUCIUKIAN
Console Onorario della Repubbica di Armenia a Milano

GABRIELLA ULUHOGIAN
già Professore di Lingue e Letteratura Armena, Università di Bologna

SCARICA LA LOCANDINA DELL’EVENTO

Speciale sull’Armenia a Radio Cusano Campus – Ascolta l’intervista all’Ambasciatore Ghazarian

Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano che trasmette a Roma e nel Lazio sulla modulazione di frequenza 89.100 ha mandato in onda una conversazione di 40 minuti con S.E. Sargis Ghazaryan, Ambasciatore della Repubblica armena in Italia, su alcune delle questioni aperte che riguardano la repubblica armena e milioni di armeni che vivono nelle diaspore di 5 continenti.
L’intervista è stato condotta da Fabio Stefanelli, curatore della trasmissione “Il mondo è piccolo” e dal professor Enrico Ferri, docente di filosofia del diritto presso l’Unicusano ed esperto della questione armena.

Per riascoltare l’intervista CLICCA QUI e scorri fino alla settima (I parte) e ottava (II parte) posizione.

 


 

COMUNICATO STAMPA
ROMA, 26 GIUGNO

L’AMBASCIATORE D’ARMENIA IN ITALIA, SARGIS GHAZARYAN, RILANCIA SU RADIO CUSANO CAMPUS LE POSIZIONI DEL SUO GOVERNO SU ALCUNI FATTORI DI CRISI NELLE RELAZIONI CON LA TURCHIA E L’AZERBAIJAN E NELL’AREA GEOPOLITICA DEL CAUCASO.
“Il genocidio armeno non è una questione storica, ma un fatto storico. Non mi risulta che il mio governo abbia avanzato richieste di tipo risarcitorio o territoriale. Chiediamo che sia resa giustizia alla storia, ad un milione e mezzo di vittime innocenti, ai sopravvissuti, alla memoria di un popolo. Voler ignorare o ‘rimuovere’ un genocidio, che è crimine contro l’umanità, è un modo per perpetrarlo, per generarne di nuovi. Il Secolo Breve lo testimonia. Ci rincresce che non sono state colte occasioni di apertura al dialogo, lanciate nel 2008 dall’Armenia e rilanciate proprio il 24 aprile scorso, il giorno della commemorazione del centenario del genocidio.” Parla così l’Ambasciatore della Repubblica d’Armenia in Italia Sargis Ghazaryan, poi riferendosi al patrimonio architettonico armeno in territorio turco cita l’esempio dell’antica capitale del Regno armeno dei Bagratidi, Anì, gioiello architettonico in territorio turco, in completo stato di abbandono.
“La nostra adesione all’Unione Economica Euroasiatica non deve essere letta come un allontanamento dall’Europa, ma è stata promossa anche e soprattutto in una prospettiva di allargamento dei mercati e dell’interscambio tra Europa, l’Oriente e la Russia, con la convinzione che possiamo svolgere un ruolo da protagonisti”. In questi termini si possono liberamente sintetizzare alcune dichiarazioni dell’Ambasciatore.
L’Ambasciatore Ghazaryan, nel corso di uno special dedicato all’Armenia, andato in onda su Radio Cusano Campus (89.100), ha affrontato una serie di importanti questioni: quella del genocidio del 1915 quando la maggioranza degli Armeni che viveva nell’Impero Ottomano fu uccisa con marce forzate nel deserto e eccidi di massa per mano di militari o irregolari.
L’Ambasciatore ha sostenuto che, “per ciò che concerne la composizione pacifica del conflitto in Nagorno Karabakh, l’Armenia è determinata a risolverlo con mezzi esclusivamente pacifici nell’unico quadro negoziale riconosciuto dalla Comunità Internazionale, il Gruppo di Minsk dell’OSCE, appunto”. Ma ha denunciato allo stesso tempo “la forsennata politica di riarmo dell’Azerbaijan”.
Sargis Ghazaryan ha pure ricordato che la difesa del patrimonio artistico ed archeologico armeno che si trova fuori dalla Repubblica è un dovere di tutti. Come nel caso della magnifica città di Anì, la capitale medievale del Regno d’Armenia, la “città delle mille chiese”, ora in territorio turco, che può essere a pieno titolo considerata Patrimonio dell’Umanità. ”Sarebbe auspicabile una maggiore attenzione su realtà come questa la cui perdita impoverirebbe l’umanità intera”, ha concluso l’Ambasciatore.
Lo speciale con l’intervista all’Ambasciatore Sargis Ghazaryan andrà in replica su Radio Cusano Campus (89.100) sabato alle ore 14, nella trasmissione curata da Fabio Stefanelli “Il Mondo è Piccolo”.
ufficiostampa@unicusano.it

Il cordoglio del Papa per la morte del patriarca armeno Nerses Bedros XIX (Radio Vaticana 25.06.15)

Papa Francesco ha espresso il suo profondo cordoglio per la morte di Sua Beatitudine Nerses Bedros XIX, patriarca di Cilicia degli armeni cattolici, spentosi questa mattina nell’ospedale Jeetawi di Beirut in Libano a causa di un arresto cardiaco. Il patriarca, dopo che in questi ultimi tempi si era sottoposto ad una operazione al ginocchio, stava trascorrendo il periodo di  convalescenza al Patriarcato armeno in Libano.

Pastore devoto e instancabile al servizio della sua comunità
In un telegramma al Sinodo patriarcale di Cilicia degli armeni, il Pontefice ricorda la sua stretta collaborazione col patriarca, in particolare in occasione della recente proclamazione di San Gregorio di Narek come Dottore della Chiesa. Francesco lo definisce “pastore devoto”  che “si è speso in modo instancabile al servizio delle comunità di cui era alla guida”.

Continua


 

ASIA/LIBANO – La scomparsa del Patriarca armeno cattolico Nerses Bedros XIX
Beirut (Agenzia Fides) – Il Patriarca armeno cattolico Nerses Bedros XIX è deceduto oggi, giovedì 25 giugno, presso l’ospedale Jeetawi di Beirut, dove era stato portato in seguito a un arresto cardiaco. Aveva 75 anni.
Boutros Taza era nato al Cairo nel gennaio 1940, quinto di una famiglia di otto figli. Aveva ricevuto l’istruzione primaria e secondaria presso gli istituti dei Fratelli delle scuole cristiane. Nel 1958 si era trasferito a Roma, dove aveva studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Ordinato sacerdote il 15 agosto 1965, aveva svolto il suo ministero sacerdotale nelle parrocchie armene cattoliche del Cairo, ed era stato ordinato Vescovo dell’Eparchia d’Iskanderiya nel febbraio 1990. Era stato eletto Patriarca della Chiesa armeno-cattolica il 7 ottobre 1999, assumendo il nome di Nerses Bedros XIX.
Di recente, dopo la Messa celebrata nella Basilica di San Pietro il 12 aprile scorso da Papa Francesco per i fedeli di rito armeno, il Patriarca Nerses Bedros, in un’intervista all’Agenzia Fides (vedi Fides 13/4/2015) aveva espresso considerazioni saggie e illuminanti, anche rispetto alle reazioni scomposte provenienti in quelle ore da leader politici turchi davanti alle parole pronunciate in quell’occasione dal Vescovo di Roma sul Genocidio armeno. “Il Papa – aveva detto tra l’altro il Patriarca Nerses – non è schierato ‘con’ gli armeni ‘contro’ i turchi. Lui non è contro nessuno. (…). Il suo sguardo abbraccia il mondo, lui esprime il senso di umanità che tutti dovremmo condividere. La memoria e la condanna degli orrori del passato può servire a impedire che quelle cose riaccadano, come purtroppo sta succedendo anche adesso in tante parti del mondo, a partire dal Medio Oriente”. (GV) (Agenzia Fides 25/6/2015).


 

È morto il patriarca armeno cattolico Nerses Bedros XIX- La Stampa 25.06.2015

Si è spento il patriarca armeno cattolico Nerses Bedros XIX Tarmouni Notizieitalianews 26.06.2015

 

MESTRE – 24 giungo 2015 – Nelle plaghe d’Oriente sia pace sulla terra

Nelle plaghe d’Oriente sia pace sulla terra pièce polidrammatica che andrà in scena al Teatro Toniolo di Mestre il 24 giugno alle 20.30 con la regia di Marco Bellussi e con la partecipazione straordinaria dell’attrice Ottavia Piccolo.
Promossa dalla Congregazione Armena Mechitarista e ideata appositamente per commemorare il Centenario del Genocidio Armeno, la pièce presenterà al pubblico un racconto inusuale della tragedia delle deportazioni e dei massacri del 1915. Unirà infatti testimonianze dirette del genocidio, estratti di opere letterarie di autori armeni, turchi e tedeschi e canti popolari armeni e turchi in un percorso narrativo volto a creare un momento di ricordo ma anche di dialogo.
La pièce vedrà la partecipazione degli attori Ottavia Piccolo e Emiliano De Lello, il maestro di duduk Aram Ipekdjian e l’Ensemble Vocale Gaspard Edesse diretto da Justine Rapaccioli. L’ingresso è gratuito.

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