Anche il comune di Sasso Marconi (BO) sarà inserito nell’elenco dei Giusti del Medz Yeghern. Approvata mozione di solidarietà con il popolo armeno.

In data 29 marzo 2017 il Consiglio Comunale di Sasso Marconi sulla scia di altri comuni italiani a deliberato una mozione a “Sostegno a progetti di approfondimento storico e di divulgazione del genocidio del popolo armeno” nella quale

RILEVATO

che il genocidio è il più feroce e disumano fra i crimini in quanto tende all’eliminazione di tutto un popolo, della sua identità, della sua cultura, della sua storia e della sua religione;

RICONOSCIUTA

la necessità che l’opinione pubblica approfondisca il dramma del popolo armeno affinché tali tragedie della storia siano di monito soprattutto alle giovani generazioni;

ESPRIME

piena solidarietà al popolo armeno e

IMPEGNA

la Giunta Comunale a sostenere progetti di approfondimento storico e di divulgazione del genocidio del popolo armeno, oltre che a promuovere ogni possibile azione di riconciliazione fra i popolo armeno ed il popolo turco, partendo dal riconoscimento dei fatti storici e restituendone la memoria attraverso pubblici eventi, studi e qualsivoglia iniziativa di rievocazione.

DISPONE INOLTRE

la diffusione della presente ordine del giorno a mezzo comunicato stampa affinché l’intera cittadinanza sia partecipe del sentimento di solidarietà verso il popolo armeno;

Il Consiglio per la comunità armena di Roma esprime la propria gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito all’approvazione delle delibera dimostrando coraggio e onestà intellettuale e scegliendo la strada della verità e della giustizia.

Comunicato Stampa: I Cosiddetti “Giovani Turchi ” PD e le scuse di Orfini – Un’altra piccola grande nostra vittoria

Comunicato Stampa:  I Cosiddetti “Giovani Turchi ” PD  e le scuse di Orfini

 

Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” esprime soddisfazione per la dichiarazione dell’on. Orfini con la quale ha voluto formalmente prendere le distanze dall’utilizzo del termine “Giovani turchi” per indicare la sua area politica di riferimento.

Dallo scorso mese di marzo il “Consiglio per la comunità armena di Roma” aveva intrapreso una nuova campagna di sensibilizzazione rivolta a politici e media denunciando il richiamo frequente al movimento nazionalista turco responsabile della pianificazione e attuazione del genocidio armeno del 1915.

Oltre che una specifica richiesta indirizzata all’interessato, sono state inviate ripetute segnalazioni alle testate giornalistiche che nei loro articoli di politica interna utilizzavano tale nome che suscita ancora oggi negli armeni rabbia per il ricordo dell’orrore di un secolo fa e sdegno per l’uso improprio che ne viene fatto.

Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” continuerà la campagna di vigilanza monitorando la situazione e segnalando ai media quanto sopra.

Ringraziamo l’on. Orfini, al quale è stata inviata una lettera personale, per la sua dichiarazione, che salutiamo come una importante vittoria nella battaglia che gli armeni italiani conducono per il diritto alla Memoria del Grande Male.

 


COMUNICATO STAMPA

LA COMUNITA’ ARMENA DICE BASTA AI COSIDDETTI “GIOVANI TURCHI”

Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” ha lanciato da alcuni giorni una nuova campagna di sensibilizzazione chiedendo che sia bandito l’uso del termine “Giovani Turchi”, oggi associato a una corrente del Partito Democratico.

Gli esponenti, ricordando che i veri Giovani Turchi nel 1915 pianificarono e misero in atto il genocidio di un milione e mezzo di armeni, si appellano alla sensibilità del mondo della politica e dell’informazione affinché non venga più utilizzata tale espressione altamente offensiva, il cui uso denota scarsa conoscenza storica.

Dal 20 marzo vengono inviate mail di sensibilizzazione alle testate giornalistiche, un appello è stato direttamente trasmesso all’on Matteo Orfini, capofila di tale corrente, con la richiesta di una pubblica dichiarazione che prenda definitivamente le distanze dal movimento dei Giovani Turchi e dal contemporaneo uso di tale nome. Abbiamo lanciato una campagna su Change org. e sono allo studio altre iniziative.

Già nel 2013 era stata promossa analoga iniziativa e il Consiglio aveva ricevuto rassicurazioni che il termine GT sarebbe stato progressivamente abbandonato ma ciò non è avvenuto.

Firma la petizione QUI


 

Fac-simile di lettera che viene inviata alle testate giornalistiche

Egregio direttore,

ci sia consentita una doverosa precisazione all’articolo pubblicato in data … sulla Sua testata, dal titolo “…..” nel quale viene ancora una volta utilizzato il termine “Giovani Turchi”.

Non abbiamo alcuna intenzione di entrare nelle dinamiche interne del Partito Democratico ma in passato abbiamo inutilmente cercato di far capire che i Giovani Turchi sono stati un movimento che ha pianificato e messo in pratica il genocidio armeno.

L’uso di tale nome (a dire il vero utilizzato anche negli anni Cinquanta per un breve periodo per etichettare un gruppo di politici sardi capeggiati da Cossiga) provoca negli armeni italiani e in tutti coloro che hanno un minimo di conoscenza storica un sentimento di repulsione e di rabbia. È come se un partito politico decidesse di chiamare (o accettare che venga chiamata) una propria corrente interna con il nome di Hitler Jugen.

Nel 1915 un milione e mezzo di armeni vennero massacrati in quello che è comunemente riconosciuto come il primo genocidio del Novecento; i sopravvissuti dovettero abbandonare la propria terra natale e tutti i beni. Oggi, il “Sultano” Erdogan e la Turchia continuano a perseguire una politica negazionista.

E, ci creda, è davvero penoso continuare a leggere o ascoltare in Italia il termine “Giovani Turchi”; specie con l’approssimarsi della ricorrenza del genocidio (24 aprile).

Le saremmo grati se potesse pubblicare questa precisazione a beneficio dei lettori che ancora non conoscono quella tragica pagina di storia, con l’augurio che i media e i politici interessati abbandonino definitivamente l’uso di tale nefasto nome.

Cordiali saluti e buon lavoro

CONSIGLIO PER LA COMUNITA’ ARMENA DI ROMA


 

Lettera inviata all’On.le Orfini

Egr. on. Orfini,

continuiamo purtroppo a leggere e ascoltare il termine “Giovani Turchi”utilizzato dai media per etichettare la corrente politica del PD che viene ricondotta a Lei.

Già alcuni anni or sono, nel 2013, avevamo cercato di far capire quanto offensivo l’utilizzo moderno di tale nome che richiama quello dei pianificatori e attuatori del genocidio armeno del 1915. Francamente non comprendiamo per quale motivo – se non per una lacuna storica – venga ancora utilizzata tale espressione.

Da alcuni giorni stiamo rivolgendoci alla stampa per sensibilizzarla sul tema.

Le chiediamo una dichiarazione ufficiale con la quale prenda le distanze, in modo netto, dall’uso di tale termine e inviti il mondo dell’informazione a non utilizzarlo più.

A pochi giorni dall’anniversario del genocidio armeno (24 aprile) sarebbe un’attestazione di solidarietà e sensibilità.

La ringraziamo sin da ora per il riscontro che vorrà darci.

Cordiali saluti

CONSIGLIO PER LA COMUNITA’ ARMENA DI ROMA

 

Il comune di Agnone esprime solidarietà al Popolo Armeno nella sua battaglia per la verità storica e per la difesa dei diritti umani.

Il Consiglio Comunale di Agnone, nella seduta del 8 marzo u.s., a seguito di azione proposta dal Presidente dell’Associazione Culturale “Viva la Solidarietà”, ha deliberato una mozione nella quale si esprime  piena solidarietà al popolo armeno vittima del “genocidio” di cui in narrativa, nella sua battaglia per la verità storica e per la difesa dei diritti umani.

Scarica il testo della Mozione

 

 

Anche il nome del comune di Cave sarà inserito nell’elenco dei Giusti per gli Armeni

Solo pochi giorni fa abbiamo ricevuto la delibera del Consiglio Comunale di Cave con la quale, in occasione del centenario del genocidio armeno, si esprimeva all’unanimità solidarietà al popolo armeno.

La proposta di deliberazione era stata messa a votazione il 7 aprile 2016 e protocollata nel mese di maggio dello stesso anno.

Nel testo approvato all’unanimità si legge:

  • vista la richiesta del “Consiglio per la Comunità Armena di Roma” per un atto ufficiale di riconoscimento del genocidio del popolo armeno in occasione delle commemorazioni del centenario di tale tragedia;
  • considerato che tale dramma storico è stato riconosciuto come genocidio dalla Sottocommissione per i diritti umani dell’ONU nel 1973 e 1986, dal Parlamento Europeo nel 1987, dal Parlamento Italiano (da tutti i gruppi parlamentari) in data 17 novembre 2000 e financo dalla stessa Corte Marziale ottomana nel 1919;
  • ricordato che il Tribunale Permanente dei Popoli ha riconosciuto fra l’altro che “lo sterminio delle popolazioni armene con la deportazione e il massacro costituisce un crimine imprescrittibile di genocidio ai sensi della convenzione del 9/12/1948 per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio
  • tenuto conto che lo stesso Parlamento Europeo il 15 novembre 2000 ha approvato a larga maggioranza una risoluzione sulla relazione periodica 1999 della Commissione Europea sui progressi della Turchia verso l’adesione e che tale risoluzione affronta questioni che riguardano il popolo armeno in paragrafi significativi, invitando al riconoscimento del genocidio ai danni della minoranza armena commesso anteriormente alla nascita della moderna Repubblica Turca;
  • rilevato che il genocidio è il più feroce e disumano fra i crimini in quanto tende all’eliminazione di tutto un popolo, della sua identità, della sua cultura, della sua storia e della sua religione;
  • riconosciuta la necessità che l’opinione pubblica approfondisca il dramma del popolo armeno affinché tali tragedie della storia siano di monito soprattutto alle giovani generazioni;  “Grande Male”.

  Esprime la propria piena solidarietà al popolo armeno in occasione dell’anniversario del  “Grande Male”.

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Il Consiglio per la comunità armena di Roma esprime la propria gratitudine a tutti i membri del Consiglio comunale

ed a tutti coloro che si sono adoperati affinché la Memoria del genocidio del 1915 rimanga viva.

Grazie di cuore.

 

 

La rivista “LEA – Lingue e letterature d’Oriente e d’Occidente” dedica una sezione al ricordo di Gabriella Uluhogian

L’ultimo numero della rivista  “LEA – Lingue e letterature d’Oriente e d’Occidente” contiene una sezione intitolata “Armenia nelle pieghe della memoria e nel laboratorio delle idee. In ricordo di Gabriella Uluhogian” con diversi articoli sulla storia e la cultura armene. (Vai al sito)
Armenia nelle pieghe della memoria e nel laboratorio delle idee. In ricordo di Gabriella Uluhogian
La doppia salvezza di Noemi Khardiashian (racconto-saggio) PDF
Antonia Arslan 77-80
Un selfie alla cultura armena del settimo secolo: l’“Autobiografia” di Anania Širakacci PDF
Alessandro Orengo 81-102
Re-readings of the epic Sasna Tsrrer (Daredevils of Sassoun) in contemporary Armenian prose: from epic to novel PDF
Hayk Hambardzumyan 103-116
Il cerchio del ritorno. A proposito dell’arte di Mikayel Ohanjanian (con riproduzioni) PDF
Vazgen Pahlavuni-Tadevosyan (Vazo) 117-124
Narrating the Armenian Genocide: an Italian Perspective PDF
Sona Haroutyunian 125-138
Cento anni di Metz Yeghern, tra silenzio e speranza. A proposito del volume di Yeghiayan Vartkes, Pro Armenia. Voci ebraiche sul genocidio armeno, a cura di Fulvio Cortese e Francesco Berti (2015) PDF
Diana Battisti 139-159
L’Armenia, la diaspora, gli altri: questioni aperte ed urgenze culturali. A proposito del volume a cura di Stefan Nienhaus e Domenico Mugnolo Questione armena e cultura europea (2013) PDF
Diana Battisti 161-178
Viaggio nei luoghi della memoria armena in Turchia e Azerbaigian PDF
Aldo Ferrari 179-192
Occasioni perdute. Frammenti di letteratura sulle tracce dell’utopia? PDF
Giampiero Bellingeri 193-204
Dal giornale Agos alla riscoperta del patrimonio culturale armeno in Turchia PDF
Francesca Penoni 205-216
Nei luoghi della spiritualità armena (lavoro fotografico) PDF
Andrea Ulivi 217-227
Interview with Contemporary Armenian Writer and Translator Diana Hambardzumyan PDF
Beatrice Tottossy 229-235

COMUNICATO STAMPA: L’Azerbaigian viola il confine dello Stato sovrano dell’Armenia

COMUNICATO STAMPA

Azione militare dell’Azerbaigian contro l’Armenia.

l’Azerbaigian viola il confine dello Stato sovrano dell’Armenia

”Condanniamo con fermezza le azioni militari messe in atto dall’Azerbaigian nel tentativo di infiltrazione nel confine dello Stato sovrano dell’Armenia, che hanno  causato diverse perdite umane”. E’ quanto si legge in un comunicato diramato dal Ministero degli Esteri armeno dopo che truppe azere hanno cercato di penetrare il confine armeno nella provincia nord orientale di Talish,  causando la morte di tre militari armeni, mentre gli aggressori  hanno lasciato sul terreno sette soldati.

Non è la prima volta che il dittatore Aliyev ricorre a simili «provocazioni» nel tentativo di far fallire tutti gli accordi di cessate il fuoco e far saltare il tavolo di trattative avviato dal Gruppo Minsk il quale vede come unica soluzione del conflitto Armeno-Azero quello del negoziato pacifico. Soluzione alla quale l’Armenia ha dato piena adesione ma che  il regime di Aliyev continua ad ostacolare con tutti i mezzi a disposizione.

E’ notizia di qualche ore fa, la firma da parte del Presidente azero del bilancio preventivo per le spese militari per l’anno 2017 che sono in netto aumento e raggiungono quota 1,6 miliardi di dollari (nel 2016 ammontavano ad 1,43 miliardi), e sono il  segno che Baku è intenzionata a perseverare nella sua politica belligerante infischiandosi delle raccomandazioni della comunità internazionale.

Sono anni che sulla stampa internazionale vengono segnalate violazioni dei diritti umani da parte del dittatore di Baku, giornalisti incarcerati senza ragione, cittadini privati della loro libertà,  perseguitati e torturati dal regime, per non parlare poi delle migliaia di profughi azeri che non ricevono alcun aiuto da parte dello Stato mentre la famiglia Aliyev continua a sperperare il denaro pubblico ed arricchirsi sulle spalle degli ignari cittadini, cercando di «comprare» all’estero una reputazione a suon di caviale.

Nel clima delle festività natalizie e di capodanno il Consiglio per la comunità armena di Roma nel condannare fermamente le azioni militare intraprese da tempo dal Governo di Baku ed in particolare dal dittatore Aliyev, si appella alla comunità internazionale ed in particolare a tutte le forze politiche italiane ed alla società civile affinché  facciano sentire la loro voce nelle sedi opportune per far tacere, una volte per tutte, le armi del dittatore Aliyev, e le provocazioni dallo stesso avanzate e scongiurare che il Caucaso possa diventare teatro di altre atrocità disumane che la guerra provoca.

Noi diciamo no alla guerra. No all’odio. No al prevalere degli interessi personali e statali sui valori umani. Diciamo no, con forza, alle azioni militari. Diciamo no alla violenza.

E diciamo si alla convivenza tra i popoli, al rispetto delle regole e delle leggi internazionali.

Diciamo si alla pace.

Consiglio per la comunità armena di Roma

Regione Basilicata: Genocidio popolo armeno, approvata mozione Pace

27.09.2016

Il documento impegna il Consiglio “a trasmettere tale atto alla direzione del Memoriale del genocidio della capitale armena Yerevan per inserire il nominativo della Regione Basilicata nella lista dei ‘Giusti’ per la memoria del Metz Yeghern”

(ACR) – Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione di iniziativa del consigliere regionale Aurelio Pace (Gm) sul centenario del genocidio del popolo armeno.

Con la mozione si impegna il Consiglio regionale a “comunicare l’avvenuta approvazione di tale atto al Consiglio per la comunità armena di Roma affinché la trasmetta alla direzione del Memoriale del genocidio della capitale armena Yerevan ed il nominativo della Regione Basilicata sia inserito nella lista dei ‘Giusti’ per la Memoria del Metz Yeghern (il Grande Male) insieme a tutti gli altri che hanno adottato simili risoluzioni”.

“E’ pervenuta – si legge nel documento – la richiesta del Consiglio per la Comunità armena di Roma per un atto ufficiale di riconoscimento del genocidio del popolo armeno in occasione delle commemorazioni del centenario di tale tragedia. Questo dramma storico è stato riconosciuto come genocidio dalla Sottocommissione per i diritti umani dell’Onu nel 1973 e 1986, dal Parlamento europeo nel 1987, dal Parlamento italiano, da tutti i gruppi parlamentari, in data 17 novembre 2000 e anche dalla stessa Corte marziale ottomana nel 1919. E’ necessario che l’opinione pubblica approfondisca il dramma del popolo armeno affinché tali tragedie della storia siano di monito soprattutto alle giovani generazioni”.

Nella successiva votazione, relativa alla richiesta del consigliere Bradascio di rinviare alla prossima seduta l’esame di una sua mozione sulla maternità surrogata, il presidente Mollica, constatata la mancanza del numero legale (erano presenti al momento del voto i consiglieri Bradascio, Cifarelli, Miranda Castelgrande, Mollica, Napoli, Pace, Robortella e Romaniello) ha dichiarato sciolta la seduta.

Scarica la delibera

Vai al sito

La Regione Emilia Romagna riconosce il genocidio armeno ed esprime solidarietà agli armeni.

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Anche la Regione Emilia Romagna, sulla scia di tante altre istituzioni italiane, ha espresso la propria solidarietà al popolo armeno con una risoluzione votata all’unanimità nella quale oltre a riconoscere la realtà storica del genocidio impegna la Giunta Regionale “a sostenere progetti di approfondimento storico e di divulgazione del genocidio del popolo armeno, oltre che a promuovere ogni possibile azione di riconciliazione fra il popolo armeno ed il popolo turco, partendo dal riconoscimento dei fatti storici e restituendone la memoria attraverso pubblici eventi, studi e qualsivoglia iniziativa di rievocazione”.

Il Consiglio per la comunità armena non può che esprimere la propria gratitudine ai firmatari la mozione ed a tutti i componenti dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna che con questo voto hanno dimostrato sensibilità e vicinanza ad un popolo che da più di cento anni lotta per il diritto alla Memoria, ed hanno aggiunto il loro nome a coloro che credono ancora nella verità e nella giustizia.

Consiglio per la comunità armena di Roma

 

>> Vai alla Risoluzione dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna

Presentazione delle Lettere Credenziali dell’Ambasciatore della Repubblica d’Armenia presso il Quirinale

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Palazzo del Quirinale 28/07/2016

La neo ambasciatrice della Repubblica d’Armenia presso il Quirinale S.E.  Victoria Bagdassarian,  ha presentato in data 28.07.2016, le sue Lettere Credenziali al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.

Il Grazie del Consiglio per la comunità armena di Roma alla città di Genova

LA MEMORIA STRUMENTO DI CRESCITA CULTURALE DEI POPOLI.

GLI ARMENI RINGRAZIANO IL CONSIGLIO COMUNALE DI GENOVA

Il recente voto all’unanimità del Consiglio comunale genovese che impegna l’amministrazione di Genova a dedicare una strada o piazza della toponomastica locale al ricordo del genocidio armeno del 1915 è motivo di orgoglio per la città e di grande soddisfazione per la comunità armena locale e nazionale.

Esso si innesta nel solco di radicati legami tra Genova e il popolo

armeno: ricordiamo al riguardo la votazione consigliare dell’ottobre del

1998 che fece della città una delle prime in Italia a riconoscere ufficialmente il genocidio del 1915 allorché sotto i colpi dell’Impero ottomano un milione e mezzo di armeni furono sterminati e la restante esigua parte della popolazione costretta ad abbandonare la terra degli avi.

Ma anche antichi legami storici, culturali, religiosi e commerciali come testimoniato ad esempio dalla chiesa di san Bartolomeo degli Armeni e dalla stessa piazza Armenia.

Ricordare a oltre cento anni quello che gli armeni chiamano “Il Grande Male” non significa ripercorrere didascalicamente una lontana, ancorché dolorosa, pagina di storia: ma piuttosto insegnare, soprattutto ai giovani, la cultura della Memoria come antidoto alla violenza e all’intolleranza.

Hitler, pianificando l’invasione della Polonia, così rispose a coloro che temevano per le conseguenze che oggi definiremmo “mediatiche”: «chi si ricorda più del massacro degli armeni?» Erano passati circa trent’anni e la tragedia di quel popolo ormai dimenticata; il genocidio armeno fu il primo del Novecento, il primo a essere dimenticato, il primo a essere negato. E ogni strage, ogni pulizia etnica, ogni olocausto altro non è se non il figlio di quel Grande Male.

Grazie dunque ai consiglieri genovesi per il loro gesto che ci auguriamo sarà presto seguito da un risultato concreto.

Consiglio per la comunità armena di Roma