ROMA – fino al 20 dicembre 2015 – Teatro Manzoni “L’appartamento – sold out” (con Marine Galstyan)

Teatro Manzoni – stagione teatrale 2015/2016
24 novembre – 20 dicembre
presenta
L’appartamento – sold out
la coinvolgente commedia di Francesco Apolloni
con l’appassionata regia di Vanessa Gasbarri

con
in ordine alfabetico
Stefano Ambrogi (Armando)
Jonis Bascir (Osama)
Marine Galstyan (Kalindi)
Rishad Noorani (Ravì)
Angelo Orlando (Gioacchino)
Alida Sacoor (Amina)
Gabriella Silvestri (Irene)

scene Katia Titolo
costumi Cristiana Putzu
musiche Jonis Bascir
disegno luci Giuseppe Filipponio
aiuto regia Olimpia Alvino, Aldo Spahiu
capo elettricista Fabrizio Mazzonetto
Dopo il successo di pubblico e critica dello scorso anno e la brillante apertura di stagione con “Clandestini” e “Clonazione da Tiffany” al Teatro Roma, ci avviciniamo alle festività natalizie in compagnia di un atteso ritorno in scena, quello di “L’appartamento – sold out”, originale ed attualissima commedia firmata da Francesco Apolloni, impreziosita dall’inconfondibile cifra registica di Vanessa Gasbarri.

Che succede se un appartamento viene ceduto da un falso agente immobiliare contemporaneamente a tre coppie: una italiana, una araba ed una indiana?
E se queste coppie fossero costrette a vivere insieme?
E se fossero anche un po’ razziste?
Ma soprattutto, che fine ha fatto Gioacchino Stasi, il vero e unico proprietario dell’immobile???
Tutto questo è “L’appartamento”!
Quando si ride di noi esseri umani tutti diversi tutti uguali.

“L’Appartamento – sold out” è uno spettacolo di grande comicità che con intelligenza ed ironia tocca tematiche di scottante attualità: la difficile integrazione tra diverse etnie e popoli nelle nostre metropoli, la tolleranza ed il rispetto reciproco, nonchè la spinosa questione abitativa che troppo frequentemente contrappone italiani e stranieri in una dolorosa ed acerrima lotta. Quotidiane problematiche affrontate con il sorriso sulle labbra, all’insegna della tradizione della commedia italiana di cui l’autore Francesco Apolloni e la regista Vanessa Gasbarri sono fervidi sostenitori.

In scena attori di nazionalità diverse: Angelo Orlando napoletano (Gioacchino), Jonis Bascir italo/africano (Osama), Stefano Ambrogi romano (Armando), Gabriella Silvestri romana (Irene), Marine Galstyan armena (Kalindi), Rishad Noorani indiano (Ravì) , Alida Sacoor anglo/italo/pakistana (Amina). Sette attori provenienti da diverse parti del globo si confrontano arrivando ad un’ unità recitativa, una cifra stilistica uniforme per suonare la stessa sinfonia. Vedendoli in scena si percepisce che sono diversi, ma all’interno delle loro differenze riescono ad arrivare ad un ritmo recitativo armonico. Il pubblico nonostante l’utilizzo di lingue differenti quali l’arabo, l’indiano, il napoletano, il sanscrito , comprende ogni parola. Perchè le passioni, le paure, le difficoltà anche se filtrate attraverso culture diverse, generano nell’essere umano uguali reazioni, stesse necessità e volontà di riscatto. Una situazione che inizialmente può apparire una violenza per un essere umano come la condivisione degli spazi, le difficoltà economiche e l’assenza della “tana” con la conoscenza dell’altro diventa un punto di forza ed è nella condivisone che si trovano soluzioni inaspettate.
Emblematica la vicenda di Giocchino, anziano signore, proprietario dell’immobile del quale le tre coppie si sono appropriate, che non essendo morto, come aveva fatto credere il sedicente agente immobiliare al suo rientro scopre la presenza degli infiltrati a casa sua e decide di girare la situazione a suo favore.
Un messaggio che in un momento di difficoltà e di crisi, come quello che stiamo vivendo nel mondo, è l’unico auspicabile: convivenza pacifica e condivisione.

Francesco Apolloni è stato uno dei primi autori a mettere in scena la realtà che lo circondava, attento ai temi sociali, come i giovani politici rampanti e corrotti di Risiko dove recitava insieme a Lucrezia Lante della Rovere; il tema spinoso del terrorismo con Angelo e Beatrice, protagonista con Claudia Gerini e Stefania Rocca; il terrificante caso di Pietro Maso ripreso in Animali a sangue freddo con Raoul Bova. Nel cinema debutta con il cortometraggio Leonard Street, da lui scritto e diretto, che partecipa al Sacher Festival vincendo Due Sacher d’Oro e al Festival di Locarno del 1998. Ma è con il suo primo lungometraggio, La verità vi prego sull’amore, che si fa conoscere da pubblico e critica. Il film tratto da una sua commedia di grande successo lancia attori come Pierfrancesco Favino, Gabriella Pession, Carlotta Natoli. E nel 2001 vince il Premio come Migliore Opera Prima al N.I.C.E. Festival di New York e San Francisco.

Vanessa Gasbarri firma la sua prima regia, durante l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, dove si diploma nel ’99, con un adattamento de “La locandiera” di Goldoni andato in scena al Teatro Tor di Nona di Roma. Dirige poi “La favola del figlio cambiato” con M. Bordoni e gli allievi dell’ANAD Silvio D’Amico, “Gardenia, sette giornate ed un tramonto” di Maricla Boggio, con Giorgia Trasselli, “L’Ennesima Giovanna” (di L. Melchionna, con Cristiana Vaccaro, per la rassegna Teatri Possibili 2005-2006), “Abelardo ed Eloisa. Duetto” (di M. Boggio, con M. Bordoni e M. Prayer) e “Love & Crash” (drammaturgia di Masolino D’Amico). Mentre parallelamente coltiva le attività di responsabile di produzione (per Viola Produzioni srl e Sala Umberto srl) e di direttore amministrativo per Teatro e Società srl, firma la regia di una serie di commedie accolte dal caloroso ed unanime consenso di pubblico e critica: “Finchè vita non ci separi” di G. Clementi, con Giorgia Trasselli, Antonio Conte e Cristiana Vaccaro; “Clandestini” di G. Clementi, con Marco Cavallaro, Andrea Perrozzi, Antonia Renzella ed Alessandro Salvatori; “Forma Mentis” di A. Aldini, G. Clementi e V. Gasbarri con Aldo Aldini; “La Spallata” di G. Clementi, con Antonio Conte, Giorgia Trasselli e Gabriella Silvestri; “Il tempo delle mele…cotte” di G. Clementi, con Giorgia Trasselli e Antonio Conte; “ReFusi” di R. Skerl, con Saverio Marconi, Fabio Avaro, Enzo Casertano e Maria Lauria; “Clonazione da Tiffany” di G. Ribaud con Enzo Casertano, Teresa Federico, Alessandro Salvatori, Claudia Ferri, Federica Quaglieri e Andrea Bizzarri.

L’appartamento – sold out
TEATRO MANZONI
Via Monte Zebio, 14/c, 00195 Roma

Per informazioni e prenotazioni:
telefono 06/3223634 – 06/3223538, fax 06/3203648, mail manzoni.promozione@libero.it
Costo biglietti:
Biglietto intero € 25, ridotto € 22, Cral € 17, giovani € 15
Orario spettacoli:
dal martedì al venerdì ore 21.00
sabato ore 17.00 ed ore 21.00
domenica solo ore 17.30
giovedì 10 dicembre ore 17.00 ed ore 21.00
martedì 15 dicembre solo ore 19.00
lunedì riposo
Come raggiungere il teatro:
Auto Privata – Orario parcometri: 8,00-19,00 (escluso festivi)
Autobus – Linee ATAC vicino Piazza Mazzini: 18, 88, 224, 280, 495, 628, ecc.
Per calcolare i percorsi e gli orari dei mezzi pubblici consultare il sito: www.atac.roma.it
Metropolitana – Metro linea A: Stazione di Lepanto
Sito internet Teatro Manzoni:
www.teatromanzoni.info

Ufficio stampa
Carola Assumma mobile +39 393 9117966 Mail: carola14.assumma@gmail.com
Andrea Cova mobile +39 366 9794507 Mail: covapressoffice@gmail.com

ROMA – 30 novembre 2015 – presentazione del libro”Haigaz chiamava: Mikael… Mikael…” di Michel Mikaelian, curato da Alessandro Litta Modigliani

Locandina Pitigliani

CAGLIARI – dal 30 novembre al 5 dicembre – Babel festival (cineteca sarda)

Dall’Isis agli armeni, via alla Quarta edizione del Babel Festival

Un festival che alla luce degli attentati di Parigi e in Mali vuole valorizzare e promuovere le minoranze linguistiche e il dialogo interculturale

Dalla resistenza di Kobane, la città curdo-siriana diventata il simbolo dell’opposizione all’Isis, alle vicende dei curdi e degli armeni che costituiscono ancora una ferita aperta per la Turchia. Storie che prendono vita con le voci delle minoranze linguistiche di tutto il mondo: saranno loro ad animare la quarta edizione del Babel Film Festival, in programma a Cagliari dal 30 novembre al 5 dicembre presso la Cineteca sarda.

Un festival che alla luce degli attentati di Parigi e in Mali vuole valorizzare e promuovere le minoranze linguistiche e l’idea del dialogo interculturale, inteso come comprensione reciproca tra individui e gruppi che hanno origini e patrimoni linguistici, culturali, etnici e religiosi differenti. Un dialogo fondamentale – spiegano gli organizzatori – per lo sviluppo delle relazioni tra persone, Paesi e culture perché favorisce la crescita personale e collettiva, contribuendo alla coesione, all’inclusione e all’equità. 79 pellicole nazionali e internazionali selezionate tra i 115 film pervenuti, 44 lingue minoritarie coinvolte, 16 Paesi (8 europei e 8 extraeuropei) rappresentati.

Il festival, che si articola in tre sezioni (lungometraggi, cortometraggi e documentari) è riservato ai film in lingua minoritaria, dialetto, slang, lingua morta e linguaggio dei segni. La giuria principale, composta da cinque membri, è presieduta dal regista Daniele Ciprì. Per la prima volta in un festival del cinema anche gli immigrati saranno protagonisti: gli ospiti del centro di accoglienza per richiedenti asilo di Elmas parteciperanno alla proiezione dei film e assegneranno il premio ‘One Wor(l)d’.

(vai al sito)

NAPOLI – 29 nov 2015 – SPETTACOLO TEATRALE – Ricordi del Mussa Dagh

RASSSEGNA TEATRALE
AD EST DEL MONDO
TEATRI E STORIE DA ORIZZONTI VICINI

Primo spettacolo
RICORDI DEL MUSSA DAGH
Liberamente tratto dal romanzo “I quaranta giorni del Mussa Dagh”
di Franz Werfel

Adattamento di Armando Rotondi
con Vincenzo Liguori
Luci e fonica: Enrico Scudiero
Organizzazione: Stefano Russo
Produzione: Associazione I.D.E.A.,
con la collaborazione di “DieciLune – Festival dell’Autore”

DOMENICA 29 NOVEMBRE 2015 – ORE 18
TEATRO IL PRIMO, VIALE DEL CAPRICORNO 4, NAPOLI

CON IL PATROCINIO DI
Ambasciata della Repubblica di Armenia in Italia
Consiglio della Comunità Armena (Roma)
Forum Austriaco di Cultura di Roma
Goethe-Institut Napoli

NELL’AMBITO DELLE MANIFESTAZIONI PER
IL CENTENARIO DEL GENOCIDIO DEGLI ARMENI
IN OCCASIONE DEL 70° ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI
FRANZ WERFEL

Info e contatti:
biglietto intero €12 – ridotto under26/over65 €10
Info e prenotazioni:
Teatro il Primo – Email: segreteria@teatroilprimo.it – Mobile: 342 8306707
Associazione I.D.E.A. – Telefono: 081.1935654 – Mobile: 333 7186802

Flyer mussa dagh DEFINITIVO 5.0-001

Lo spettacolo: RICORDI DEL MUSSA DAGH
Basato sul romanzo capolavoro di Franz Werfel, lo spettacolo illustra il piano turco di deportazione e sterminio della popolazione cristiana armena realizzata da turchi e curdi nel 1915 e di come un gruppo di sette villaggi armeni situati alla base del monte Mussa Dagh, circa 5000 persone, decidessero di opporsi con le armi allo sterminio e di come riuscirono, asserragliati sul monte, a resistere agli assalti turchi per 40 giorni prima di essere salvati da una nave da guerra francese, che, casualmente, transitava per il golfo di
Antiochia.
Vincenzo Liguori darà vita e voce al protagonista Gabriele nella sua presa di coscienza e di ricsoperta delle sue radici, sino al lottare senza tregua per il suo popolo, e a due protagonisti della Storia: Giovanni Lepsius ed Enver Pascià.

L’autore del romanzo: Franz Werfel
Appartenente alla corrente espressionistica fin dagli anni immediatamente antecedenti la prima guerra mondiale, Franz Werfel esordì con dei volumi di liriche, L’amico del mondo del 1911 e Noi siamo del 1913. Allo scoppio del conflitto mondiale, nonostante la sua indole votata al pacifismo, si arruolò nell’esercito austriaco per combattere sul fronte russo e servire in mansioni di ufficio stampa. Successivamente, terminata la guerra, si trasferì a Vienna e quindi, con l’Anschluss, in Francia. Nel timore di una espansione del nazismo, scelse – all’inizio della seconda guerra mondiale – di trasferirsi definitivamente in Stati Uniti, dove visse fino alla morte. Contemporaneo e collega di altri intellettuali ebrei e autori come Franz Kafka, Max Brod e Martin Buber, si sposò nel 1929 con Alma Schindler, vedova del compositore Gustav Mahler, che per lui divorziò dall’architetto Walter Gropius. La fama letteraria gli venne nel 1933 con la pubblicazione de I quaranta giorni del Mussa Dagh, vero e proprio racconto epico della resistenza armena e del genocidio di quel popolo ad opera dei Turchi.

L’adattatore: Armando Rotondi
Armando Rotondi insegna all’Università di Napoli “L’Orientale” e all’Università di Verona. Laureato presso l’Università di Napoli “Federico II” e l’Università di Roma “La Sapienza”, ha conseguito il Ph.D. presso l’University of Strathclyde (Glasgow), dove ha insegnato Italian Studies, Italian Cinema e Aspects of Cinema. Ha insegnato presso la “Federico II” e la Nicolaus Copernicus University di Torun (Polonia) e svolto attività di ricerca presso l’Università di Bucarest e l’Istituto Romeno di Cultura. Perfezionatosi inletteratura, teatro e cinema in Italia, Gran Bretagna, Germania, Romania, Polonia e Svizzera, è stato, fra l’altro, consulente per Can’t pay? Won’t pay! di Dario Fo per la regia di Maggie Hall (Glasgow International Comedy Festival 2009) e traduttore dall’inglese al napoletano di Monaciello di Megan Barker, prodotto da Tron Theatre (Glasgow) per la regia di Andy Arnold e presentato al Napoli Teatro Festival Italia 2009.

L’attore protagonista: Vincenzo Liguori
Vincenzo Liguori è attore, regista e organizzatore teatrale. Si è formato con artisti quali Orlando Cinque (lavorando sul Pellicano di August Strindberg) e altri. Attore versatile, è particolarmente attivo nella scena indipendente e sperimentale.

La rassegna: “Ad Est del Mondo – Teatri e Storie da Orizzonti Vicini”
La rassegna vuole portare in scena, attraverso reading artistici e monologhi, storie dai possibili “Est” del mondo (non solo geografico), focalizzando l’attenzione sul conbflitto tra Occidente e Oriente, memoria e oblia, passato e contemporaneo.

ROMA – 28 novembre 2015 – L’Enigma dell’Alfabeto armeno tra visione e realtà. (Rinviato al 9 gennaio 2016)

Cari amici,
a causa delle agitazioni sindacali previste a Roma per il 28 novembre, il seminario “L’enigma dell’alfabeto armeno tra visione e realtà” è stato rinviato a sabato 9 gennaio 2016.
La sede ospitante è sempre l’ICBSA, in Via Caetani 32, orario e programma rimangono invariati.
Invitiamo a confermare la partecipazione scrivendo a info@tenera-mente-onlus.org.
Per informazioni chiamare il 377.2766866.

 

L’ENIGMA DELL’ALFABETO ARMENO
TRA VISIONE E REALTÀ
Inserito nel contesto delle commemorazioni mondiali per il Centenario del Genocidio  Armeno e organizzato in collaborazione con ICBSA (Istituto Centrale per i Beni  Sonori e Audiovisivi)  che mette a disposizione la sala e i materiali d’archivio di  musica e canti monodici armeni  il seminario è incentrato sulla lingua armena,  trascritta in alfabeto tra il 405 e il 406 d.C. ad opera del monaco armeno Mesrop  Mashtots.
L’alfabeto armeno, nella sua unicità e complessità, si è rivelato nel tempo uno strumento fondamentale per mantenere l’unità e l’identità del suo popolo e difenderlo dalle persecuzioni. La riforma dell’ortografia e della trascrizione fonetica, in epoca stalinista, fu rifiutata dagli armeni della diaspora, che ne criticarono alcuni  aspetti e, soprattutto, i motivi politici alla base. I cambiamenti introdotti dalla riforma furono fonte di difficoltà tra gli armeni dell’Unione Sovietica e gli armeni della diaspora i quali, a causa della cortina di ferro, non avevano altri modi di comunicare con i familiari se non con lettere.
Due temi s’intrecciano in questo seminario: come dalla lettura grafologica dell’alfabeto armeno sia possibile individuare le caratteristiche culturali del suo  popolo, e come gli strumenti grafologici permettano di individuare, in un armeno che vive in Italia, l’armonizzazione degli aspetti “italiani” e “armeni” della propria identità.
Si partirà dal carteggio amoroso tra Akop Efrikian e Laura Zasso, nonni di Laura  Efrikian, che lo ha gentilmente messo a disposizione, e dalla lettura grafologica  comparata delle scritture, in armeno e italiano, di quattro ventenni due ragazze e due ragazzi attualmente residenti in Italia.
Un capitolo sarà dedicato alle sonorità della lingua armena nel complesso ambito del canto monodico armeno. Seguiranno poi alcune consid erazioni sulla necessità, da parte delle nuove generazioni della diaspora, di apprendere l’armeno scritto. Le conclusioni saranno affidate al Prof. Furio Pesci, docente di Storia della Pedagogia all’Università La Sapienza di Roma, che evidenzierà l’efficac
ia del metodo Montessori nell’avviamento alla scrittura e l’adozione di questo metodo per l’apprendimento dell’armeno scritto nelle nuove generazioni.
A commiato, l’attore Sargis Galstyan e Laura Efrikian leggeranno, in armeno prima e nella traduzione italiana poi, un brano tratto da Il canto del panedel poeta Daniel  Varujan: un invito a quell’impegno alla pace, elemento fondamentale della millenaria civiltà armena.
Il seminario è gratuito e gode di n. 3 crediti formativi AGI (Associazione Grafologica Italiana). Verrà rilasciato un attestato di presenza a chi lo richieda.

È gradita prenotazione a: info@tenera-mente-onlus.org. Per info: 338 856 0762 oppure 377 2766866.

 

Programma Seminario

MILANO -25 nov e 01 dic 2015- Trittico Armeno

Come scrive Jordi Savall, “l’Armenia è una delle più antiche civiltà cristiane dell’Oriente, sopravvissuta miracolosamente ad una storia convulsa e particolarmente tragica. Dalla sua fondazione, essa si trova politicamente e geograficamente circondata da altre grandi culture, prevalentemente di credenze orientali e musulmane. Ha conosciuto un destino molto doloroso, punteggiato da guerre e da terribili massacri, che hanno causato la scomparsa di più della metà della sua popolazione, l’esilio di molta altra e la perdita di gran parte del suo territorio. Ciò nonostante, essa ha saputo conservare attraverso i secoli l’essenza delle sue particolarità nazionali,… ha custodito anche un ricco patrimonio intangibile, in campo musicale: un repertorio molto ricco e vario, ma purtroppo poco conosciuto, con la sola eccezione della musica per duduk.”
Dalla frequentazione del Quartetto con Savall nasce – per celebrare il centenario del genocidio, tremendo antesignano di quelli seguiti nel secolo scorso e forse anche ora – la volontà di ricordarlo al nostro pubblico con un concerto di splendide musiche armene.
Poi, la grande artista Graziella Vigo ha offerto la possibilità di mostrare in Conservatorio, il giorno del concerto di Savall, una selezione delle sue indimenticabili fotografie di Armenia; infine, Valeria Parisi, regista del documentario dei nostri 150 anni (La vita lunga della Società del Quartetto), ha messo a disposizione il documentario Grida dal silenzio da lei girato nel 90° del genocidio in Armenia, raccogliendo anche le testimonianze di persone che, in età infantile, avevano quella tremenda esperienza. Le ultime consacrate alla storia, dato il tempo ormai trascorso. E così il “Trittico Armeno” si è formato progressivamente, per offrire un quadro sintetico ma completo della bellezza di un Paese, di un popolo, di una nazione sempre amati, pilastro fondamentale della nostra storia, civiltà e cultura.

Scarica il Depliant QUI

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VENEZIA – 24 nov 2015 – Presentazione Libro 1915: Genocidio armeno di Hasan Cemal

Martedì 24 novembre, ore 17.30
Antonia Arslan, Giampiero Bellingeri e Aldo Ferrari
presentano

1915: Genocidio armeno,
Guerini e Associati, Milano 20151915-genocidio_armeno_sito

Scritto da Hasan Cemal, giornalista e scrittore turco, nipote del triumviro Cemal Paşa,
questo libro è il racconto di un sofferto percorso verso la consapevolezza
e il riconoscimento pubblico del genocidio armeno.

La presentazione avrà luogo presso il
Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena
Biblioteca Zenobiana del Temanza
Corte Zappa – Dorsoduro 1602 – 30123 Venezia
Tel./fax: +39 041 5224225
E-mail: segreteria@centrostudiarmeni.it
Ingresso libero – posti limitati
Si prega di prenotare via E-mail

MILANO – 24 e 26 novembre – Armenia viva al MAS (Museo Arte e Scienza)

Armenia viva, due appuntamenti al Mas Eventi a Milano

Il 24 e 26 novembre, il MAS – Museo d’Arte e Scienza di Milano in via Quintino Sella, 4 – propone due appuntamenti di approfondimento sul popolo Armeno in collaborazione con il Centro di Cultura Italia-Asia e PopEye Ethnovisual Association.

Martedì 24 novembre alle ore 18.30 si terrà la conferenza dal titolo: L’epopea di una rinascita, gli armeni dopo il Genocidio a cura del Professor Baykar Sivazliyan – Presidente dell’Unione degli Armeni d’Italia.

Giovedì 26 novembre alle ore 18.30 sarà proiettato il film-documentario “Common Ground”, un lavoro sulla memoria, sull’identità e sulla necessità del riconoscimento realizzato da PopEye Ethnovisual Association. Introduzione alla serata a cura del Professor Baykar Sivazliyan.

Dopo cent’anni il genocidio armeno è ancora parte del nostro presente. Il documentario traccia i percorsi di vita di un’etnografa, una storica, un ambasciatore, un compositore fuggito dalla sua patria, un editore e una documentarista che narrano in parallelo le loro esperienze e analizzano i fatti storici che hanno portato allo sterminio degli armeni e alla mancata assunzione di responsabilità da parte della Turchia. Biglietto unico per le due serate 10 euro. Gradita la prenotazione 0272022488.

 

(vai alla notizia)

PADOVA – dal 5 nov al 1 dic – Incontri sulla cultura e la storia armena

Casa di Cristallo
Associazione di ricerca letteraria
Via Altinate 114-116 – 35121 Padova, t. 049.8759613
e-mail: casadicristallo@yahoo.it

Abbiamo il piacere di invitare la S.V. agli incontri dei mesi di novembre e dicembre 2015, che si terranno come di consueto nella sede dell’associazione

Giovedì 5 novembre, alle 17.30

Visioni dal Karabagh, con Fabio Scarso e Nicoletta Prandoni

Lunedì 9 novembre, alle 17.30

Fra psicoanalisi e giochi psichici: un pomeriggio con Alberto Schön e i suoi libri
Introduce Antonia Arslan
Lunedì 16 novembre, alle 17.30

Hasan Cemal, 1915: Genocidio armeno, prefazione e cura di Antonia Arslan (Guerini e Associati, Milano 2015)
Introducono Francesco Berti e Antonia Arslan
Lunedì 23 novembre, alle 17.30

Astrid Khatcharyan, Affinità con i cieli notturni. La storia di Astra Sabondjian (Nuovadimensione, Portogruaro 2015)

E infine

Martedì 1 dicembre, alle 17.30

“In tenda”, con Fabio Scarso e Nicoletta Prandoni