MILANO – 21 settemnre 2024 – Festa dell’Indipendenza della Repubblica d’Armenia
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CASA ARMENA
HAY DUN
70°
Programma di settembre 2024
Cari Soci ed Amici di Casa Armena – Hay Dun
Siamo lieti di invitarvi alla Apertura dell’Anno Sociale 2024 – 2025
Sabato 21 settembre
alle h. 20.00
Festa dell’Indipendenza della Repubblica d’Armenia
Intervengono:
La Presidente di Casa Armena – Hay Dun
Marina Mavian
S.E. Ambasciatore della Repubblica d’Armenia in Italia
Tsovinar Hambardzumyan
Il Console onorario della Repubblica d’Armenia in Italia
Pietro Kuciukian
La scrittrice e saggista
Antonia Arslan
autrice del famoso libro “La Masseria delle Allodole”
che quest’anno è al ventennale dalla sua prima edizione.
“Non è un memoir, io non sono una testimone; il materiale della storia lo tenevo dentro di me, erano i racconti del nonno e li ho riportati come si erano impressi nella mia memoria. Tutto era circonfuso da un alone di desiderio di conoscere il passato e dal fascino della lingua morbida e musicale che parlavano tra di loro”
Segue rinfresco
SESTRI LEVANTE – 21 settembre 2024 – “Yeghishe Charents, lo scrittore del genocidio armenovittima di Stalian
Dall’Associazione Partigiani Cristiani Sestri Levante
L’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani – Sezione Tigullio è lieta di comunicare che sabato 21 settembre alle ore 17:00 presso Sala Bo di Palazzo Fascie Rossi a Sestri Levante (GE) si terrà la conferenza “Appuntamento con la Storia – Yeghishe Charents, lo scrittore del genocidio armeno vittima dello stalinismo”.
Dopo i saluti di ANPC e dell’Amministrazione Comunale nella persona dell’Assessore alla Cultura Maura Caleffi, a intervenire, con il coordinamento del Presidente del Panathlon Tigullio Chiavari Fabrizio Pagliettini, sarà la scrittrice Letizia Leonardi, autrice del libro Yeghishe Chaents, vita inquieta di un poeta.
“Yeghishe Charents – spiega il Presidente di ANPC Tigullio Umberto Armanino – è un personaggio straordinario, un poeta e un patriota, che, oltre ad aver lasciato poesie note e apprezzate in tutto il mondo, ha dato prova di notevole impegno civile. Nel 1915 ha preso parte come volontario alla resistenza armena contro l’esercito turco sul fronte caucasico e in seguito, prese le distanze dalla causa comunista, si è opposto anche al regime sovietico, finendo i suoi giorni appena quarantenne nel 1937 nelle carceri in cui erano detenuti i prigionieri politici.”
“L’evento – aggiunge Umberto Armanino – sarà l’occasione per affrontare un tema importante e ancora ben poco conosciuto come il genocidio Armeno. Nonostante le vittime abbiano superato il milione, sono purtroppo pochi a ricordare le deportazioni ed eliminazioni perpetrate dall’Impero Ottomano ai danni della minoranza armena. Anche Papa Giovanni Paolo II, nell’ormai lontano 2001, ha richiamato l’attenzione su quello che viene generalmente definito il “primo genocidio del XX secolo” La cittadinanza è invitata a partecipare.”
MILANO – 14 settembre 2024 – Inaugurazione della mostra personale “Suggestioni” di Susanna Kuciukian
PADOVA – 4 settembre 2024 – Pesentazione libro “Confesso con Fede” e inaugurazione Mostra “La preghiera tradotta nel linguaggio dei colori”
Mercoledì 4 settembre 2024: PADOVA, Piazza dei Signori – Sala della Gran Guardia
ore 17:00: presentazione del libro “Confesso con fede” in 50 lingue, a cura dei Padri della Congregazione Mechitarista dell’Isola di San Lazzaro degli Armeni, Venezia.
Interveranno: Dott. Vartan Giacomelli, Associazione Italiarmenia – Padre Serop Jamourlian, Congregazione Mechitarista, Venezia – Prof. Alberto Peratoner, Facoltà di Teologia del Triveneto, Padova – Prof. ssa Antonia Arslan, scrittrice e saggista – Artista Vazgen Brutyan, Yerevan, Armenia.
a seguire: inaugurazione della mostra “LA PREGHIERA TRADOTTA NEL LINGUAGGIO DEI COLORI” opere dell’artista armeno Vazgen Brutyan.
La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 4 al 18 settembre con orari 9:30 – 12:30 | 16:00 – 19:00, chiuso il lunedì (INGRESSO LIBERO).
CALALZO DI CADORE – 31 agosto 2024 – Calalzo ricorda il genocidio degli Armeni
Per iniziativa del sodalizio “Conviviamo Calalzo”, con il sostegno della Pro Loco e del Comune di Calalzo, nella sala consiliare vengono proposte due serate, che mettono a tema il genocidio degli armeni, il “Metz Yeghern” (Grande Male), spesso circondato dall’indifferenza degli storici: la tragica operazione dell’Impero Ottomano trail 1915 e il 1916 causò 1.500.000 di morti.
La sera di sabato 31 agosto, alle ore 20.30, verrà proiettato il film del fratelli Taviani, che riprende il romanzo “La masseria delle allodole” (2007).
L’indomani, domenica 1° settembre, alle ore 18, sarà a Calalzo Antonia Arslan, scrittrice, traduttrice e storica del genocidio armeno, autrice del romanzo “La masseria delle Allodole”, pubblicato nel 2004. Dialogherà con Antonio Bortoluzzi
La memoria della tragedia che ha travolto la famiglia dell’autrice e il popolo armeno merita di essere letta e ascoltata.
Per informazioni sugli eventi, contattare Roberta Vascellari (cell. 338 1917031; mail: prolococalalzo@prolocobellunesi.it).
PAMPARATO – 22 agosto 2024 – HAYREN – SUONI ARCAICI DELL’ARMENIA
Giovedì 22 agosto 2024 – ore 21
Oratorio di Sant’Antonio
Pamparato
HAYREN – SUONI ARCAICI DELL’ARMENIA
Grigor Narekatsi (951-1003)
Havun Havun
Georges Ivanovič Gurdjieff (1875-1949) e Thomas de Hartmann (1884-1956)
Canto armeno
Tradizionale
Nare Nare
Georges Ivanovič Gurdjieff e Thomas de Hartmann
Waltz
Tradizionale
Hoy Areq
Georges Ivanovič Gurdjieff e Thomas de Hartmann
Duduki
N.ro 40
Chants from Holy Book
Tradizionale
Chachane
Mer Tan Itev
Dle Yaman
Georges Ivanovič Gurdjieff e Thomas de Hartmann
Canto persiano
Komitas Vardapet (1869-1935)
Tchur Guka Verin Saren
Shataki par
Ensemble Nor Arax
Maurizio Redegoso Kharitian, viola
Aram Ipekdjian, duduk
Antonio Sernia, tar persiano
Il Festival dei Saraceni propone un suggestivo programma dedicato al patrimonio musicale armeno.
Giovedì 22 agosto alle 21 nell’Oratorio di Sant’Antonio di Pamparato il pubblico del Festival dei Saraceni potrà scoprire la suggestiva tradizione musicale dell’Armenia, nell’interpretazione al tempo stesso coinvolgente e molto idiomatica del violista Maurizio Redegoso Kharitian, dal pianista Tatevik Aivazian e di Aram Ipekdjian al duduk, un antico strumento musicale tradizionale armeno dal suono estremamente evocativo.
Stretta tra l’Europa, il Medio Oriente, la Russia e i paesi dell’Asia centrale, l’Armenia ha risentito profondamente delle influenze culturali degli imperi che con il tempo si sono succeduti in questa regione.
In particolare, nel corso dei secoli nel territorio corrispondente all’attuale Armenia sono passati tra gli altri gli urartei, una civiltà fiorita all’epoca degli assiri nella zona del Lago di Van e tuttora avvolta dalle nebbie del tempo, i greci, i persiani, i romani, gli arabi, gli ottomani e i russi ma – nonostante questo – il popolo armeno ha sempre saputo preservare la propria identità culturale, che iniziò a svilupparsi con l’adozione del Cristianesimo come religione di stato, avvenuta nel 301 d.C. – oltre un decennio prima dell’Editto di Milano emanato da Costantino e Licinio – e la creazione di un proprio alfabeto, che permise la traduzione in lingua armena dei testi sacri e la creazione di una fiorente letteratura.
Sotto il profilo musicale, l’Armenia vanta una tradizione antichissima, le cui prime testimonianze certe risalgono addirittura al V secolo d.C., quando vennero tradotti in armeno alcuni tropari e canti liturgici e vide la luce una serie di inni sacri originali.
L’importanza fondamentale di queste prime opere musicali fu sottolineata dall’antico storico armeno Mosè di Corene, che giunse al punto da definire la musica un elemento distintivo dell’identità nazionale.
Il programma di questo concerto è imperniato sulle figure carismatiche e molto affascinanti di quelli che vengono ritenuti i massimi protagonisti della cultura armena, ossia Komitas Vartapet e Georges Ivanovič Gurdjieff, alle cui opere fanno corona una serie di brani tradizionali, che consentono di apprezzare le sonorità molto evocative del duduk e del tar persiano, un aerofono ad ancia doppia il primo e uno strumento a sei corde simile al liuto suonato con un piccolo plettro d’ottone il secondo.
Tra le tempestose vicende che funestarono la storia del popolo armeno, nel 1869 nacque Soghomon Gevorki Soghomonyan, un compositore e musicologo geniale, passato alla storia della musica con il suo nome da monaco Komitas Vartapet. Accanto agli studi sacri e letterari, il giovane Soghomon si avvicinò alla musica, iniziando a nutrire un interesse sempre maggiore per la musica tradizionale del suo popolo, che lo portò a diventare l’antesignano degli etnomusicologi, molto prima dell’ungherese Béla Bartók.
Secondo Avedis Nazarian, un musicista contemporaneo armeno residente in Italia, Komitas ebbe «il merito di aver portato il canto popolare a un livello altissimo, ponendo le fondamenta della musica sinfonica e orchestrale armena».
Con la sua capillare ricerca, il compositore intendeva andare alle radici della musica armena, partendo da canti di epoca precristiana e non tralasciando espressioni musicali turche e curde.
Dopo avere pronunciato gli ordini sacri e assunto il nome Komitas, il compositore iniziò a scrivere una Divina Liturgia (Badarak) diventata una delle più utilizzate dalla Chiesa apostolica armena, e a presentare il patrimonio musicale del suo paese in tutte le principali nazioni europee.
Durante il genocidio armeno, Komitas fu deportato in uno sperduto paese dell’Anatolia centrale, ma l’intervento di alcuni intellettuali e dell’ambasciatore degli Stati Uniti ne permisero la liberazione e il ritorno a Istanbul. Purtroppo, le atrocità dei massacri compiuti contro il suo popolo fecero vacillare il suo equilibrio psico-fisico, al punto da renderne necessario nel 1919 il ricovero in una clinica psichiatrica parigina, dove si spense nel 1935. In seguito le sue ceneri furono traslate a Yerevan, dove oggi riposano con tutti gli onori nel Pantheon.
Nato sei anni dopo Komitas, Gurdjieff fu un intellettuale a tutto tondo, in quanto – oltre alla musica – si interessò di molti altri campi dello scibile umano, segnalandosi in particolare per le sue profonde speculazioni filosofiche, che lo portarono a elaborare la Quarta Via, che lui stesso definì come una forma di Cristianesimo esoterico.
Considerata come una strada per raggiungere un reale e completo sviluppo dell’uomo, la Quarta Via suscitò un grandissimo interesse nella sofisticata Europa dei primi anni del XX secolo, contribuendo a rendere Gurdjieff sempre più famoso e richiesto nei circoli più esclusivi.
Nell’ambito più strettamente musicale, Gurdjieff strinse un proficuo rapporto con il pianista e compositore russo Thomas de Hartmann, che scrisse centinaia di brani per pianoforte, dettatigli da Gurdjieff, che in seguito esercitarono un profondo influsso su molti musicisti contemporanei tra cui Franco Battiato e Keith Jarrett, oltre che su vari pensatori del milieu New Age.
A più di settant’anni di distanza dalla scomparsa di Gurdjieff e a quasi novanta da quella di Padre Komitas, Maurizio Redegoso Kharitian, Aram Ipekdjian e Antonio Sernia portano oggi avanti un’ambiziosa opera di riscoperta della musica tradizionale armena, presentandola in stagioni di grande prestigio.
In particolare, i tre interpreti si pongono l’obiettivo di proporre al grande pubblico una serie di brani, mantenendone intatto da un lato lo spirito evocativo e aggiungendo dall’altro le sonorità fresche ed estremamente attraenti del duduk e del tar persiano, per tramandare alle generazioni che verranno la preziosa eredità di un millennio e mezzo di storia della musica armena.
Il Quartetto d’archi Avetis ai Concerti di Modena (Teatrocomunalemodena.it 12.07.24)
Undici appuntamenti con orchestre e grandi interpreti di rilievo internazionale
Il Teatro Comunale di Modena presenta una nuova stagione di Concerti 2024/25 con undici appuntamenti di rilievo internazionale che spaziano dalla musica barocca al contemporaneo. Un programma, in prevalenza sinfonico, con orchestre di prestigio dal panorama europeo, quali Chamber Orchestra of Europe, la Filarmonica di Stoccarda e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, e direttori di fama mondiale, da Antonio Pappano a Lera Auerbach. Spazio anche ai grandi interpreti, a cominciare dai pianisti Lucas Debargue, Bertrand Chamayou e Thomas Enhco, e alla musica da camera, con l’armeno Avetis String Quartet e il consueto Concerto della Memoria e del Dialogo con il pianista e compositore Paolo Marzocchi. Tre gli appuntamenti della Filarmonica del Teatro Comunale, fra i quali l’atteso concerto di Capodanno.
……
Sabato 8 febbraio 2025 si ascolterà la Settima Sinfonia di Dmitrij Šostakovič nell’esecuzione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Andrés Orozco-Estrada. Šostakovič scrisse la Sinfonia nel 1942 a Leningrado, durante il terribile assedio dell’esercito tedesco. Accolta come il simbolo della resistenza alla minaccia nazista, venne eseguita a New York da Arturo Toscanini con l’Orchestra della NBC, dopo che il microfilm della partitura era riuscito a raggiungere gli Stati Uniti con un viaggio rocambolesco attraverso la Persia e l’Egitto.
Il Quartetto d’archi Avetis, un ensemble armeno di recente formazione, presenterà mercoledì 5 marzo un programma con compositori rappresentanti delle scuole nazionali di stampo romantico fra i quali Padre Komitas (1869-1935), un sacerdote considerato il fondatore della scuola nazionale di musica armena e riconosciuto come uno dei pionieri dell’etnomusicologia.
Il cartellone si concluderà domenica 27 aprile 2025 con Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Alondra de la Parra. Il programma proporrà il Concerto in fa di George Gershwin con Thomas Enhco al pianoforte, la suite sinfonica Sheherazade di Rimskij-Korsakov e il brano più celebre di Arturo Márquez Navarro, autore noto al pubblico latino-americano e ampiamente riconosciuto come uno dei più importanti compositori messicani della sua generazione.
Il Teatro propone quest’anno un unico abbonamento a 9 concerti (esclusi il concerto di Capodanno e il Concerto della Memoria e del Dialogo), disponibile dal 2 al 16 settembre per la prelazione agli abbonati alla stagione scorsa, il 17 e 18 settembre 2024 per il cambio posto e dal 20 al 28 settembre per i nuovi abbonati.
FANO – 24 luglio 2024 – Tigran Hamasyan al Fano Jazz
TIGRAN HAMASYAN
Sabato 24 luglio
MainStage
Ore 21.15 – Rocca Malatestiana – Piazza Malatesta
“The Call Within”
Tigran Hamasyan, piano, tastiere, voce
Evan Marien, basso elettrico
Arthur Hnatek, batteria
Vincitore nel 2006, a soli 19 anni, della prestigiosa Thelonious Monk Competition, Tigran Hamasyan si è visto catapultare in breve tempo nei giri musicali che contano. Persino un produttore esigentissimo come Manfred Eicher si è accorto di lui e lo ha invitato a incidere per la sua ECM alcuni album, Luys / Luso, con tanto di coro, e Atmospheres, con gli scandinavi Arve Henriksen, Eivind Aarset e Jan Bang.
Successivamente il musicista di origine armena è entrato nella scuderia della Nonesuch, altro marchio discografico prestigioso per il quale è uscito The Call Within, album di riferimento del concerto inserito in Fano Jazz By The Sea 2021. Inciso in trio, The Call Within esplora l’invisibile mondo interiore dell’artista, realistico e palpabile tanto quanto la realtà che circonda la sua persona fisica e in cui è possibile incontrare tutte le sue ispirazioni: antiche mappe geografiche, poesia cristiana e pre-cristiana, storie e leggende popolari armene, astrologia, geometria.
Dieci composizioni originali in cui la realtà storica e un mondo immaginario si fondono, dando vita a un’esperienza extrasensoriale unica, plasmata da uno dei talenti più versatili del jazz contemporaneo.