MILANO – 21 gennaio 2023 – Serata musicale con Ani’ Balian
CASA ARMENA
HAY DUN
Milano-Piazza Velasca 4 MM Missori – III piano tel.: 0039 3402101174
e-mail: mekitar@libero.it –
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Serata musicale con Ani’ Balian
accompagnata al pianoforte da Gianfranco Iuzzolino
Rimini – 20 gennaio 2023 – In difesa dei cristiani perseguitati. Appello all’Umano dedicato all’Artsakh
Venerdì 20 gennaio alle ore 21 torna in piazza Tre Martiri l’Appello all’Umano in difesa dei cristiani perseguitati in Medio Oriente e in tante altre parti del mondo promosso dal Comitato Nazarat di Rimini.
“Questa volta ci soffermiamo su una delle tante situazioni di guerra dimenticate, o anche “oscurate” dal conflitto in atto ormai da quasi un anno tra Russia e Ucraina. Si tratta della repubblica dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) una Repubblica del Caucaso meridionale auto dichiaratasi indipendente il 6 gennaio 1992.
Come riportato dal giornalista riminese Leone Grotti sul mensile Tempi, da quasi due mesi l’Azerbaigian, ha chiuso il corridoio di Lachin che ha bloccato il transito sull’unica strada che porta in Armenia. Sicché 120mila armeni dell’Artsakh stanno patendo una situazione di gravissima crisi umanitaria. Non arriva loro né cibo, né benzina, né medicine, oltre a tutto quello che serve alle imprese per lavorare. C’è una gravissima crisi sanitaria e mancanza di cure per bambini e anziani; i macchinari sanitari sono fuori uso per mancanza di pezzi di ricambio; gli scaffali dei supermercati sono vuoti. Ma ancor più preoccupante della crisi economica è quella che riguarda le famiglie: attualmente bloccati in Armenia ci sono un migliaio di genitori che non possono raggiungere i figli piccoli, che perciò devono essere accuditi dai vicini o dai servizi sociali. Ovviamente questi piccoli vivono un tremendo disagio psicologico.
Complessivamente ci sono 120mila armeni che si vedono calpestare i fondamentali diritti umani. Appelli recenti all’Azerbaigian di riaprire quel corridoio sono stati fatti fra l’altro dal Segretario generale delle Nazioni Unite, dal Papa, dal Parlamento europeo, finora senza esito. Anzi l’unico intervento è stato peggiorativo della situazione: l’Azerbaigian ha tagliato la connessione a internet in tutto il Nagorno Karabakh.
Con tutto ciò abbiamo voluto dedicare l’appello a questa situazione. Dopo la recita del rosario in piazza ci sarà la testimonianza di un armeno dell’Artsakh: si tratta di Hamlet Harutyuyan, un giovane universitario che studia a Ferrara.”, conclude il Comitato Nazarat.
THIENE – 19 gennaio 2023 -Presentazione del romanzo Il destino di Aghavnì di Antonia Arslan
Già ospite nell’ottobre scorso a Thiene in un evento molto partecipato, Antonia Arslan torna nella nostra città giovedì 19 gennaio 2023 ore 18.00 per presentare nella Sala Consiliare del Municipio il suo nuovo romanzo Il destino di Aghavnì.
Commenta l’assessora alla Cultura e alla Biblioteca, Ludovica Sartore
«Si è felicemente instaurato un legame tra la scrittrice, che viene a Thiene per la seconda volta in pochi mesi e dove comunque era già stata negli anni scorsi, e la nostra Città e che rimanda all’attenzione che Thiene ha sempre avuto nei confronti del popolo Armeno. Ricordo, per esempio, recentemente lo spettacolo “Novella Veneziana” di Costan Zarian, una delle voci più significative della cultura armena, in scena al Comunale nello scorso settembre su proposta dell’associazione di volontariato “Il Melograno for disabled armenian children”. Il destino di Aghavnì è un libro davvero molto bello che, nella tragicità del racconto, nel finale si apre alla speranza. Invito la cittadinanza ad intervenire e a non mancare a questo appuntamento in cui la Cultura e l’impegno civile hanno il volto di una donna che conquista anche per la dolcezza e la serenità che sa infondere, nonostante le vicende di cui scrive».
Il romanzo è ambientato nella primavera del 1915,
quando in una piccola città dell’Anatolia una ragazza di 23 anni, Aghavnì, esce di casa con il marito e i due figli piccoli senza farvi ritorno.
L’autrice è stata ispirata nel raccontare Il destino di Aghavnì da una vecchia fotografia di famiglia, ritrovata a casa di un cugino in America. Ha scoperto così la vicenda perduta di questa ragazza scomparsa e da qui è venuta l’ispirazione pe scrivere un racconto avventuroso di dolore e coraggio, di morte e di rinascita.
Racconta l’Arslan:
«Questa storia non è ‘vera’, ma è molto verosimile. Circa 4 anni fa ho conosciuto un mio cugino che vive a Manchester, New Hampshire. Mi ha mostrato carte e foto di famiglia, fra cui una foto – del 1912 – di 3 sorelle di mio nonno, sorridenti e con vestiti uguali. Due le conoscevo, della terza mi disse: ‘Questa è Aghavnì’, la sorella scomparsa’. Non sapevo che fosse esistita! Quella foto ha lavorato dentro di me per tutto questo tempo, finché lo scorso agosto il personaggio e la sua storia – simile a tante altre storie femminili di quei terribili anni – ha preso forza e consistenza. Il coraggio e lo spirito indomito delle donne armene sono uno dei cardini su cui ruota questo romanzo breve».
Il libro è stato pubblicato dalle edizioni Ares nel novembre del 2022. L’autrice dopo la presentazione sarà a disposizione per firmare eventuali copie
L’ingresso nella sala del Consiglio Comunale è gratuito e aperto alla cittadinanza.
Antonia Arslan è nata a Padova, da padre armeno e madre italiana. Ha insegnato Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova. È stata autrice di saggi e romanzi sul genocidio degli armeni in Anatolia nel 1915, tra cui il famosissimo La masseria delle allodole. Il quale ha vinto il Premio Stresa di narrativa, il Premio dei Lettori di Lucca, è stato finalista del Premio Campiello. Tre anni dopo è stato portato sul grande schermo dai fratelli Taviani. Altre sue opere sono La strada di Smirne (2009), Il libro di Mush (2012-2022) e La bellezza sia con te (2020).
Saluzzo – 17 gennaio 2023 – Incontro dedicato al primo genocidio del XX secolo, il Genocidio Armeno
Martedì 17 gennaio alle ore 16, nell’ambito del ciclo di incontri della rassegna “Il Tempo ritrovato – incontri ed esperienze per l’università degli adulti“, Il prof. Paolo Burzio, ex docente di storia e filosofia e ora relatore nelle principali Università della Terza Età della Provincia di Cuneo, presenterà un momento difficile e per molto tempo controverso della storia del Novecento “1915: il genocidio armeno”.
Durante la prima guerra mondiale (1914-1918) si compie, nell’area dell’ex impero ottomano, in Turchia, il genocidio del popolo armeno (1915 – 1923). Il governo dei Giovani Turchi, preso il potere nel 1908, attua l’eliminazione dell’etnia armena, presente nell’area anatolica fin dal VII secolo a.C. Una tragedia e un crimine contro l’umanità che fino al 1973 il mondo ha finto di ignorare. Solamente allora, infatti, la Commissione dell’Onu per i diritti umani ha riconosciuto ufficialmente lo sterminio di circa 1 milione e mezzo di armeni – da parte dell’Impero ottomano – come il primo genocidio del XX secolo.
L’incontro, con ingresso libero e gratuito, si svolgerà presso la Sala Tematica del Quartiere a Saluzzo in piazza Montebello.
MILANO – 15 gennaio 2023 – Presentazione di “Garò-Una storia Armena”
Domenica 15 alle h. 19.00
CASA ARMENA
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MORIAGO DELLA BATTAGLIA – 12 gennaio 2023 – Dall’Armenia all’India, la memoria del tempo e le sfide del domani – Festival della Cultura
Il mondo davanti a noi, tra “itinerari di coraggio e speranza” in territori difficili segnati dall’odio, sguardi su uomini e donne alle prese con la vita di tutti i giorni sullo sfondo delle architetture dell’India settentrionale, e riflessioni controcorrente sulle trasformazioni contemporanee, partendo da un’idea di sviluppo etica e “umana”.
Il Festival della Cultura di Moriago della Battaglia apre il 2023 indagando il nostro presente, e nello stesso tempo il passato che ci ha guidato verso l’oggi, attraverso molteplici punti di vista e con ospiti importanti: sarà un viaggio che spazia dalla storia armena con le scrittrici Antonia Arslan e Siobhan Nash-Marshall (giovedì 12 gennaio), alla visione di un’India inaspettata ricca di fascino e stupore nelle immagini in bianco e nero del fotografo Pietro Casonato (dal 14 al 29 gennaio), per toccare infine una riflessione fuori dagli schemi sull’economia di oggi con lo studioso e saggista Antonio Calabrò (giovedì 19 gennaio).
«I mesi di gennaio e di febbraio sono mesi dedicati alla memoria – spiega la curatrice del Festival Lorena Gava – il 27 gennaio è dedicato alla Memoria delle vittime dell’Olocausto, il 10 febbraio a quella del Ricordo dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Proprio per questo abbiamo pensato di iniziare il 2023 invitando Antonia Arslan e Siobhan Nash-Marshall, per affrontare il tema della Memoria e più in generale il tema del Male, in varie forme e manifestazioni, che sempre insegue la storia passata e presente».
ARSLAN E NASH-MARSHALL TRA FIAMME, FUMI E LIBRI PREZIOSI
Si comincia giovedì 12 gennaio alle 20.30, alla Casa del Musichiere di Moriago, con l’incontro “Tra fiamme, fumi e libri preziosi: itinerari di coraggio e speranza” che vede appunto protagoniste la scrittrice padovana Antonia Arslan e la studiosa e docente di filosofia Siobhan Nash-Marshall. Entrambe di origine armena, veneta l’una, americana l’altra, le due autrici, in dialogo con Lorena Gava, parleranno della Turchia di oggi e del genocidio armeno del 1915, ancora a lungo negato nella spiazzante indifferenza di molti paesi del mondo.
Antonia Arslan, autrice del bestseller “La Masseria delle Allodole” (2004) poi diventato un film dei Taviani, racconterà i suoi ultimi romanzi, dal recentissimo “Il destino di Aghavnì” (Ares edizioni) dedicato alla strana vicenda di una parente scomparsa poco prima del massacro turco a “Il libro di Mush” (uscito nel 2012 per i tipi di Skira e ripubblicato a giugno 2022 per Bur), storia di due donne coraggiose che salvano un prezioso manoscritto miniato scappando attraverso i monti del Caucaso durante i giorni terribili del genocidio.
«Salvare il libro è salvare il popolo armeno – spiega l’autrice –. Il Libro, testimonianza unica e preziosa degli Armeni avviati alla distruzione. Salvare il Libro è salvare una lingua, una tradizione, una storia altrimenti destinata a perire».
La filosofa Siobhan Nash-Marshall, insegnante al Manhattanville College di New York con specialiazzazioni all’Università di Padova e alla Cattolica di Milano, spazierà dal suo celebre saggio “I peccati dei padri” (Guerini Ass. 2018) in cui si occupa del negazionismo turco e del genocidio armeno, al suo nuovo lavoro, “George” (Ares edizioni). Come scrive Antonia Arslan, che ha curato la prefazione del libro, «il protagonista è un uomo di successo che inciampa nel Drago, un drago moderno che non lascia scampo: percorre una strada di fatica, di patimenti e di coraggio per riuscire a sconfiggerlo». Il Drago, così, diventa il simbolo di un presente insidioso, della corsa sfrenata al successo, al “controllo del mondo”, alla non accettazione delle angosce del nostro tempo (come la recente pandemia), quando invece la storia ci dice che pestilenze, drammi e paure, da sempre, attraversano il tempo.
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NAPOLI – 27 dicembre 2022 – Antonia Arslan a Stelle di Pace con il suo nuovo libro
Il destino di Aghavnì, è il titolo del nuovo libro di Antonia Arslan, che sarà presentato in anteprima nazionale al primo piano del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore (Sala del Capitolo), martedì 27 dicembre 2022, alle ore 16.30.
Durante l’incontro ci saranno letture dal testo a cura di Salvatore Guadagnuolo e Giuseppe Coppola di Agita Teatro, accompagnati dalla fisarmonica di Mari Zingarina e la conduzione di Donatella Trotta.
Il libro:
Una struggente storia natalizia ambientata nell’Anatolia del 1915, narrata con una scrittura il cui nitore è un felice incontro di verità storica e invenzione con la cadenza e la suggestione del racconto orale, a tratti corale, ma anche con la dimensione della fiaba, se a narrare è lo sguardo dell’infanzia: il nuovo libro di Antonia Arslan ci proietta nella primavera del 1915, pochi giorni prima dell’inizio del genocidio degli armeni, in una Piccola Città del centro dell’Anatolia dove una ragazza di 23 anni, Aghavnì, esce di casa con il marito e i due figli (un bimbo di 6 anni e la sorellina di due) per non farvi mai ritorno. Nessuno li vedrà più. Scompaiono, senza lasciar traccia. Sono stati uccisi? O rapiti? Ma da chi? Nonostante le intense ricerche delle due famiglie, nessuno sembra saperne qualcosa. Poi, anche il loro ricordo sbiadisce fino a scomparire, nell’imperversare dei terribili eventi che iniziano proprio in quei giorni. Da una vecchia fotografia di famiglia, ritrovata a casa di un cugino in America, l’Autrice scopre la vicenda perduta e ora ritrovata di Aghavnì e da qui trae un racconto avventuroso di dolore e di coraggio, di morte e di rinascita che culmina in uno strano Natale, in un misterioso presepio che diventa un riscatto dei cuori.
L’autrice:
Antonia Arslan, scrittrice, traduttrice e studiosa di origine armena, è Emerita di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova. Autrice di saggi sulla scrittura femminile che hanno rivalutato le scrittrici italiane dimenticate o ignorate del passato, si è riappropriata della sua identità culturale armena con un cammino di traduzioni e ricerche culminato nel suo primo romanzo, La masseria delle allodole (2004), sullo sterminio degli uomini della famiglia Arslanian per mano di soldati turchi nel maggio del 1915: un successo internazionale tradotto in 23 lingue, divenuto nel 2009 film dei Fratelli Taviani e seguito da La strada di Smirne (2009), del cui incendio ricorre nel 2022 il centenario. Tra i suoi libri a sfondo autobiografico anche Il cortile dei girasoli parlanti (2011), Il rumore delle perle di legno (2015) e Il libro di Mush (2012), per la salvaguardia culturale di un popolo quasi estinto. Anche i tre racconti di Lettera a una ragazza in Turchia (2016) riguardano l’Armenia e attingono alla memoria familiare, in cui coesistono cultura italiana e armena; mentre Benedici questa croce di spighe… (2017) è il suo personale invito alla lettura all’antologia di scrittori armeni vittime del Genocidio. Scrittrice di storie d’Armenia che riscoprono e tramandano un passato oscurato, Antonia Arslan da anni è impegnata in conferenze, manifestazioni culturali e incontri con studenti nelle scuole per promuovere la conoscenza del popolo armeno e della sua storia, e divulgarne la memoria. Anche del Metz Yeghérn, “il Grande Male”, l’olocausto degli Armeni.
La presentazione si inserisce all’interno della rassegna natalizia “Stelle di Pace” di Kolibrì (reading in contrappunto musicale, laboratori per bambini e adulti, mostre, concerti e spettacoli, realizzati in sodalizio con Agita Teatro, Voce alle Arti, Accademia Belle Arti Napoli, con il patrocinio del Consolato onorario del Portogallo), promossa e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del palinsesto “Altri Natali”.
LECCO – 16 dicembre 2022 – Italia e Armenia, un’amicizia che continua
“Italia e Armenia, un’amicizia che continua”, questo il titolo dell’evento organizzato per venerdì 16, alle 21, dal gruppo “Amici Lecco-Vanadzor Italia Armenia”.
Italia e Armenia, un’amicizia che continua
L’evento si terrà nel salone dell’Unione Industriali di Lecco e vedrà la presenza del professor Aldo Ferrari, docente all’Università Cà Foscari di Venezia, studioso ed esperto slavista e scrittore, che analizzerà le cause dei conflitti in corso in Armenia Ucraina e la Russia, individuando le ragioni che porteranno a una pace duratura.
A seguire, si aprirà un dibattito in cui scambiarsi opinioni e idee.
VENEZIA – 14 dicembre 2022 – Incontro con Antonia Arslan
Con una grande voce della letteratura internazionale, la scrittrice di origine armena Antonia Arslan, raccontata sullo sfondo di una città unica al mondo, Venezia, giunge a conclusione – mercoledì 14 dicembre, alle 11 nell’Isola di San Lazzaro degli Armeni – il progetto “Conoscere, incontrare: uno scrittore, una città“, ideato e promosso in questa sua prima edizione da Crédit Agricole FriulAdria con Fondazione Pordenonelegge, per avvicinare i lettori a rilevanti figure letterarie del nostro tempo e ai luoghi che questi scrittori hanno vissuto e raccontato nelle loro opere. Antonia Arslan si racconta, e racconta la città di Venezia anche nella docu-produzione “L’isola di San Lazzaro e l’eredità armena” che le ha dedicato Fondazione Pordenonelegge, e che sarà proiettata e presentata in occasione dell’incontro. Con l’autrice dialogherà il poeta e scrittore Gian Mario Villalta. L’evento è già sold out.