MILANO – 22 marzo 2023 – Presentazione del romanzo ” IL destino di Aghavni’ ” di Antonia Arslan Ares edizioni

Milano-Piazza Velasca 4 MM Missori – III piano tel.:  0039 3402101174

 e-mail: mekitar@libero.it – facebook: Casa Armena – Hay Dun

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     CASA ARMENA

   HAY DUN

Mercoledi’ 22 alle h. 21.00
Presentazione del romanzo
” IL destino di Aghavni’ ” 
di Antonia Arslan
Ares edizioni

«Avvenne così, semplicemente, che quelle due anime in pena si incontrarono e si sciolsero nell’abbraccio benefico che le purificò fino al lago profondo del cuore. Una fraternità strana li avvolse e pacificò. E poi traboccò come un fiume, da entrambi, la preghiera ancestrale: Hair Mer… (Padre Nostro), fino alle parole sacre del perdono finale». Antonia Arslan

 

Con l’ autrice
Antonia Arslan,
dialoga
Araxi Sirabian

Anatolia, in una piccola città, nel maggio del 1915: è una mite giornata di primavera, profumata dal glicine in fiore, quando escono per una passeggiata Aghavnì con il marito Alfred e i due piccoli figli Zabel e Garò.

La giovane famiglia armena non farà più ritorno a casa. Ricerche, vere o presunte, sulla sorte dei suoi quattro componenti non approderanno ad alcun risultato e di loro si finirà col perdere la memoria.

Finché cent’anni dopo, a casa di un cugino nel New Hampshire, Antonia Arslan si imbatte in una foto di famiglia, in cui sono ritratte tre giovani sorelle del nonno: Veron, Azniv e, appunto, Aghavnì, “quella che scomparve, e non fu mai più vista”.

 Di qui il racconto, immaginato dall’ autrice ma verosimile nel suo scandirsi, delle vicende della giovane Aghavnì,

 indomita e coraggiosa, e della sua famiglia. Vicende di dolore e di riscatto, di morte e di speranza, che si stagliano sullo sfondo oscuro e tremendo della persecuzione del popolo Armeno e ne costituiscono quasi un sinistro presagio: il Grande Male proprio allora iniziava il suo corso, dilagando nella storia e travolgendo ogni cosa con la sua crudeltà.

«Avvenne così, semplicemente, che quelle due anime in pena si incontrarono e si sciolsero nell’abbraccio benefico che le purificò fino al lago profondo del cuore. Una fraternità strana li avvolse e pacificò. E poi traboccò come un fiume, da entrambi, la preghiera ancestrale: Hair Mer… (Padre Nostro), fino alle parole sacre del perdono finale». Antonia Arslan
Prima della presentazione del libro di Antonia Arslan, P. Hamazasp e P. Goriun, monaci mechitaristi di S. Lazzaro degli Armeni di Venezia, ci parleranno della situazione dopo il recente terremoto in Siria e in particolare ad Aleppo dove nella loro scuola i Padri mechitaristi hanno ospitato per settimane gli sfollati, in maggior parte armeni e hanno provveduto alle necessità primarie.

PADOVA – 19 marzo 2023 – Mercatino pro Armenia

Padova domenica 19 dalle h. 11.00 alle h. 19.00
Mercatino pro Armenia
presso Casa di Cristallo, via Altinate,
 il ricavato sara’ devoluto all’ ospedale di Ashots, regione di Gyumri’.

MILANO – 10 marzo 2023 – 1915, Il Canto spezzato

PADOVA – 07 marzo 2023 – Presentazione del libro “Il destino di Aghavnì” di Antonia Arslan

Martedì 7 marzo, ore 17:30

Museo Eremitani | Sala del Romanino

piazza Eremitani 8 | Padova

 

Presentazione del libro

 

Il destino di Aghavnì

di Antonia Arslan

(Edizioni Ares, Milano 2022)

 

Dialoga con Antonia Arslan

Francesca Veronese, Musei Civici di Padova

 

Anatolia, in una Piccola Città, nel maggio del 1915: è una mite giornata di primavera, profumata dal glicine in fiore, quando escono per una passeggiata Aghavnì con il marito Alfred e i due piccoli figli Zabel e Garò. La giovane famiglia armena non farà più ritorno a casa. Ricerche, vere o presunte, sulla sorte dei suoi quattro componenti non approderanno ad alcun risultato e di loro si finirà col perdere la memoria. Finché cent’anni dopo, a casa di un cugino nel New Hampshire, Antonia Arslan si imbatte in una foto di famiglia, in cui sono ritratte tre giovani sorelle del nonno: Veron, Azniv e, appunto, Aghavnì, “quella che scomparve, e non fu mai più vista”. Di qui il racconto, immaginato dall’Autrice ma verosimile nel suo scandirsi, delle vicende della giovane Aghavnì, indomita e coraggiosa, e della sua famiglia. Vicende di dolore e di riscatto, di morte e di speranza, che si stagliano sullo sfondo oscuro e tremendo della persecuzione del popolo Armeno e ne costituiscono quasi un sinistro presagio: il Grande Male proprio allora iniziava il suo corso, dilagando nella storia e travolgendo ogni cosa con la sua crudeltà.

Il racconto si dipana limpido, avvincente, in un crescendo di emozioni che trova il suo epilogo, catartico, nell’improvvisa, raggiunta consapevolezza del sentimento di profonda comprensione tra esseri umani, di “un’amicizia più forte di qualsiasi distanza, più luminosa di ogni stella”.

MILANO – 07 marzo 2023 – Workshop di meditazione: “Meditation for Life” con Anna Dolabjian 

Milano-Piazza Velasca 4 MM Missori – III piano tel.:  0039 3402101174     

     CASA ARMENA

   HAY DUN

Martedi’ 7 alle h. 19.00

Spazio AGBU

Agbu Milan vi invita ad un workshop di meditazione: “Meditation for Life” con Anna Dolabjian 

Il workshop si terrà in lingua inglese, dalle 19.00 alle 21.00, è aperto a tutti dai 10 anni in su, previa prenotazione.
Per prenotarsi e per ricevere ulteriori informazioni scrivere a: milanchapter@agbu.org      Locandina in allegato

MILANO – 2 marzo 2023 – Conferenza di Vera Yemenidjian : ” L’ importanza della creazione dell’alfabeto armeno per l’identità culturale e religiosa del suo popolo.”

Milano giovedì 2 marzo alle 15.00 presso l’Università Card. Colombo – Piazza San Marco –

Conferenza di Vera Yemenidjian : ” L’ importanza della creazione dell’alfabeto armeno per l’identità culturale e religiosa del suo popolo.”

MILANO – 26 febbraio 2023 – Ani Martirosyan a “I Concerti della Domenica”

Domenica 26 febbraio al Teatro Filodrammatici per “I Concerti della Domenica“, Ani Martirosyan al pianoforte e Nobuko Murakoshi al violino (nella foto) si dedicano alla spesso poco nota musica classica arena spaziando fra brani di Komitas (“Garun a“; “Cinar es“; Cinque danze; “Krunk“), Hovhanissian (Due preludi), Harutiunian (“La danza dei Sassunzi“), Bagdassarian (Notturno) e Khaciaturian (Valzer; “Danza delle giovani ragazze“; Ninna nanna dal balletto “Gayané”; Adagio dal balletto “ Spartacus”; Valzer dal balletto “Maskarade”).

TEATRO FILODRAMMATICI

Via Filodrammatici, 1, Milano, MI, Italia

26/02/2023

di Domenica dalle 11:00 alle 13:00

Info

RAVENNA E BOLOGNA – 16 e 17 febbraio 2023 – Convegno “Armenia, un popolo plurimillenario”

Si terrà il 16 e 17 febbraio a Ravenna e Bologna il convegno “Armenia, un popolo plurimillenario”, organizzato dal Dipartimento di Beni Culturali (DBC) e dal Dipartimento di Storia Culture Civiltà (DISCI) dell’Università di Bologna, e da ISMEO – Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente.Le giornate saranno inaugurate alla presenza del Magnifico Rettore dell’Alma Mater Giovanni Molari e del Presidente dell’ISMEO Adriano Valerio Rossi. L’idea della due giorni era stata concepita prima della pandemia ed era scaturita dalle attività svolte attraverso il progetto ROCHEMP dell’Università di Bologna e del Ministero dell’Educazione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della Repubblica di Armenia, con il supporto di AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Ripresa la possibilità di un convegno in presenza, che costituisca anche un luogo di incontro tra studiosi italiani e armeni, si è voluto dar corso al primitivo progetto, con il fine principale di mettere in luce, per un pubblico accademico ma anche e soprattutto per un pubblicodi studenti dei corsi universitari di Bologna e Ravenna e di appassionati i vari aspetti della storia e della cultura dell’Armenia, paese che ha svolto un ruolo di straordinaria importanza sia nella cultura del mondo occidentale che in quella del mondo asiatico.

Lagiornata di Ravenna, il 16 febbraio, dedicata al tema “Gli Armeni tra popoli e imperi”, offrirà un percorso attraverso la storia, l’archeologia e l’arte di questo antico popolo, originario di un altopiano che è ponte naturale tra Oriente e Occidente, ma che è stato anche terra di conquista di grandi imperi, che vi si sono succeduti nei secoli. Pur sottoposti a diverse dominazioni, gli Armeni, grazie al profondo attaccamento alla propria cultura, sono riusciti a mantenere la loro distinta fisionomia, conservandola con tenacia fino ad oggi, a oltre un secolo dal genocidio che li ha colpiti all’alba del Novecento. Si partirà dagli elementi-base di questa civiltà, la lingua e il suo specifico alfabeto, per gettare luce, attraverso relazioni tenute da specialisti italiani e armeni, su momenti particolari della sua lunga storia che ha inizio dalla metà del I millennio a.C. Si passerà dalla protostoria (IV-I millennio a.C.) al periodo urarteo (IX-VII sec. a.C.), dalla dominazione persiana achemenide (VI-IV sec. a.C.) e poi sasanide (III-VII sec. d.C.) al medioevo, ai contatti con Bisanzio e con altre civiltà.

Il convegno sarà accompagnato da alcuni eventi culturali pensati specificamente per una fruizione da parte di un pubblico esterno all’Università. In particolare il giorno 16 febbraio, presso laSala Corelli del Teatro Dante Alighieri Ravenna, dalle ore 18.45 alle 19.45 avrà luogo un concerto di musica tradizionale armena con il tipicoduduk, strumento a fiato suonato da Arsen Petrosyan, e ilqanun, una cetra, pizzicato da Astghik Snetsunt.

Lagiornata bolognese del 17 febbraio sarà invece dedicata al tema “Gli Armeni, l’Italia e Bologna” e ripercorrerà, a partire dall’incontro/scontro con l’Impero romano, le numerose e continue occasioni di contatto intercorse tra gli Armeni e il nostro Paese. Si tratta di relazioni culturali, religiose e commerciali che si susseguirono nel tempo e furono intrattenute non solo a distanza: l’Italia, fin dall’Alto Medioevo, rappresentò per molti armeni (pellegrini, soldati, monaci, mercanti, diplomatici) una meta prediletta, un approdo sicuro, una terra ospitale. Comunità o “colonie” armene si crearono in molte regioni della nostra penisola, insediamenti di diversa durata nel tempo che seppero interagire e integrarsi in vario modo con la popolazione locale e le attività del territorio. Uno dei tanti segni concreti di queste relazioni è rappresentato dal fatto che il primo libro a stampa armeno vide la luce in Italia, a Venezia, nel 1512, città nella quale era attiva da tempo una classe mercantile armena che possedeva un ospizio e una chiesa (“Santa Croce”, tuttora conservatasi) a due passi da Piazza S. Marco. Sempre a Venezia, dal 1717 in poi, troverà accoglienza nell’Isola di San Lazzaro la comunità monastica dei Padri Mechitaristi, che fecero dell’isola un “faro” di diffusione della cultura armena in Italia e in Europa e viceversa, mediante la traduzione e la diffusione dei capolavori della letteratura occidentale tra i loro connazionali.E Armeni vennero anche a Bologna, città nella quale, nel corso del XIV secolo, si era formata, fuori Porta S. Mamolo, una comunità religiosa, la cui chiesa fu consacrata nel 1342. Sempre a Bologna furono copiati e miniati manoscritti armeni, alcuni dei quali mostrano, nelle loro splendide miniature, chiari influssi di arte italiana.

L’attenzione sarà rivolta anche alle tracce tangibili che di questi rapporti sono conservate nelle biblioteche e negli archivi storici italiani. In particolare la Biblioteca Universitaria di Bologna possiede alcuni “tesori” armeni unici o rari, sia manoscritti miniati che antichi libri a stampa. Tra questi, il primo posto va a un documento eccezionale: la cosiddetta “Mappa armena” del celebre conte bolognese Luigi Ferdinando Marsili (1658-1730), che la commissionò ad un erudito armeno durante un suo viaggio a Costantinopoli nel 1691. La monumentale mappa, lunga oltre tre metri e mezzo e larga più di un metro, raffigura circa ottocento luoghi sacri della Chiesa armena (santuari, monasteri, chiese), riprodotti in disegni colorati ad acquerello e descritti nelle fitte didascalie in lingua armena che li accompagnano. Della Mappa si conosceva l’esistenza fin dal Settecento, ma non si sapeva dove fosse conservata. Una fortunata circostanza la fece emergere nel 1991 dai depositi della Biblioteca Universitaria di Bologna, a dimostrazione che le biblioteche storiche italiane celano ancor oggi documenti eccezionali che arricchiscono la storia d’Italia e delle sue relazioni con altri popoli, come, nel nostro caso, gli Armeni.

In occasione del convegno, anche a Bologna sono previsti alcuni eventi culturali: nell’Atrio dell’Aula Magna della Biblioteca Universitaria, sede del convegno, verrà organizzata una mostra di manoscritti e antichi libri a stampa armeni visitabile fino all’11 marzo. Inoltre, si esibiranno anche qui, in un secondo concerto dopo quello ravennate, con i loro strumenti tradizionali (duduk e qanun) i musicisti Arsen Petrosyan e Astghik Snetsunt, in chiusura del convegno (Aula Magna della BUB, 17 febbraio, ore 17); concluderà l’evento una serata letteraria presso il centro culturale CostArena, con letture e rappresentazioni teatrali riguardanti l’Armenia.

VENEZIA – 7 febbraio 2023 – Antonia Arslan presenta il nuovo libro

Nuovo appuntamento per Indovina chi viene in VEZ?: la nuova ospite del salone letterario della Biblioteca Civica VEZ questa volta sarà Antonia Arslan, famosa scrittrice e saggista italiana di origine armena, che martedì 7 febbraio alle ore 18.00 presenterà il suo nuovo libro Il destino di Aghavnì.

Nel maggio del 1915, subito prima dell’inizio del genocidio degli armeni, in una Piccola Città del centro dell’Anatolia, una ragazza di 23 anni che si chiama Aghavnì, esce di casa con i suoi cari, il giovane marito e i due figli, un bambino di sei anni e una bambina di due. Nessuno li vedrà mai più. Scompaiono, semplicemente, senza lasciar traccia. Sono stati uccisi? O rapiti? Ma da chi? Nonostante le intense ricerche delle due famiglie, nessuno sembra saperne qualcosa. Poi, anche il loro ricordo sbiadisce fino a scomparire, nell’imperversare dei terribili eventi che iniziano proprio in quei giorni, alla fine di maggio 1915. Da una fotografia di questa sorellina di suo nonno, ritrovata a casa di un cugino in America, Antonia Arslan trae un racconto avventuroso di dolore e di riscatto, di morte e di rinascita, che culmina in uno strano Natale, in un misterioso presepio che diventa un riscatto dei cuori.

L’autrice, vincitrice del Premio Stresa e del Premio Campiello con La masseria delle allodole, diventato film grazie ai fratelli Taviani, e insignita nel 2022 del Premio Comisso alla carriera per scrittori veneti, verrà intervistata da Alessandro Voltolina.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

INFO www.culturavenezia.it/biblioteche