Caos Armenia, la madre di Mkhitaryan insultata: “Henrikh ancora in Nazionale? Vediamo” (Corriere dello sport 27.12.19)
ROMA – Due casi nel giro di pochi mesi. Henrikh Mkhitaryan è finito nel mirino delle critiche, ma solamente indirettamente. Il primo caso, che risale allo scorso ottobre-novembre, riguarda il lungo infortunio che gli ha impedito di giocare le importanti partite della Nazionale, in quel momento ancora in corsa per un posto all’Europeo. A scatenare il primo caso Mesrop Arakelyan, un consulente del Primo Ministro Pashinyan, che su Facebook aveva proposto di togliere la fascia a Mkhitaryan perché deluso dal suo lungo stop per infortunio. Detto che il miglior giocatore della storia dell’Armenia giocherebbe per la sua nazionale anche con una gamba sola, la polemica venne smontata dei vari dirigenti della Federazione, nonché dai cittadini armeni che idolatrano Henrikh.
Il secondo caso, quello più spinoso, risale agli ultimi giorni. Lo scorso 23 dicembre dopo il cambio in panchina del ct armeno e le dimissioni di molti membri del consiglio, è stato eletto un nuovo presidente della Federcalcio, Armen Melikbekyan. Un’elezione vietata ad alcuni organi di stampa e all’ex membro del comitato esecutivo della federazione armena, Marina Tashchyan, madre di Mkhitaryan. La signora stata duramente attaccata sui social – dai sostenitori di Melikbekyan – per aver criticato fortemente le ultime elezioni della Federcalcio, con crtiche feroci che sono arrivate anche a mettere in dubbio le qualità umane di suo figlio: “Non avevo mai visto una cosa così vergognosa all’interno del nostro calcio – ha dichiarato Tashchyan agli organi di stampa locale -. Forse chi non ha mai lavorato nel settore non riesce a capire bene cosa stia succedendo, ma io, che vivo il calcio da 40 anni da quando ho sposato Amlet (pade di Mkhitaryan, il più grande giocatore di calcio dell’Armenia, ndr) ho capito tutto. E queste elezioni sono state vergonose”.
Per la mancanza di rispetto nei suoi confronti e quelli del figlio, oltre agli insulti ricevuti dai sostenitori di Melikbekyan, Marina Tashchyan ha messo in dubbio anche la possibilità di un ritorno di Mkhitaryan in nazionale: “Se continuerà a giocare in nazionale ancora non lo so. Deciderà lui se vestire quella maglia ancora dopo tutto quello che ci è successo”.
Dopo i recenti stravolgimenti politici che, con la cosiddetta non violenta “rivoluzione di velluto”, hanno portato al governo il partito “Il mio passo” di Nikol Pashinyan, la società armena è attraversata da processi (anche giudiziari) che stanno portando cambiamenti in tutti i settori della società: non è escluso che anche nella Federcalcio sia in atto una modifica dei precedenti equilibri politici.
Comunque sia, la popolarità di “Heno” – come vezzeggiativamente è chiamato Mkhitaryan in patria in forma di abbreviativo del suo nome – non è mai stata messa in discussione e il giocatore rimane un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio in Armenia.