Baba ve Piç (in inglese The bastard of Istanbul) di Elif Şafak (Accentonews.it 09.08.15)

Istanbul, città magica e piena di misteri, da migliaia di anni riesce ad unire oltre due continenti, l’Asia e l’Europa, anche le loro culture così diverse. Se da una parte fa vivere il mistero dell’Asia, dall’altra fa conoscere la parte Europea. Antico e moderno si mescolano e si confondono, come gli odori e i colori delle spezie e se da un lato si innalzano le moschee, simbolo dell’Islam, dall’altro sfilano chiese e sinagoghe, una città proiettata con entusiasmo verso l’Europa e la sua modernità ma allo stesso tempo legata alle tradizioni, i rituali e le superstizioni del mondo ottomano ed islamico.

In questo affascinante affresco di luci, suoni e colori nasce la storia, una storia, una doppia saga familiare, tutta al femminile, donne coraggiose, profondamente diverse tra loro, dove al centro della vicenda c’è l’amicizia tra due diciannovenni, nate e cresciute in due mondi e due culture profondamente diverse, ma con un unico obiettivo: conoscere la verità del loro passato.

L’incontro delle due ragazze da inizio ad un complicato intreccio di legami, Asya la “bastarda” del titolo, ribelle e tentata dall’autodistruzione sarà salvata dall’amicizia con Armanoush, figlia della spregiudicata Zeliha che porta dentro di sé un angosciante segreto che non può condividere con nessuno, è piena rabbia ma non ha paura delle sofferenze che le procurerebbero la conoscenza del passato della sua famiglia, messa al mondo senza padre. Appassionata delle opere degli esistenzialisti francesi, ama ascoltare il cantante Jhonny Cash, trascorre interi pomeriggi al “Café Kundera” in compagnia di un gruppo di strani personaggi dai soprannomi bizzarri, a casa è circondata solo delle donne della famiglia Kazanci, che lei chiama zie (anche la madre), escluso la nonna.
Banu, la maggiore delle zie, religiosa e devota di Allah, è l’unica, oltre alla madre di Asya, ad essere a conoscenza della vera identità del padre, questa donna è un personaggio misterioso con poteri chiaroveggenti, una specie di maga aiutata nella sua attività da due jinn che la accompagnano alla scoperta dei misteri del passato legati allo sterminio degli armeni, e la portano anche alla scoperta del segreto che angoscia Zeliha.

Nella famiglia Kazanci c’è un uomo, l’arrogante e viziato Mustafa, che diversi anni prima era andato via da Istanbul per sfuggire ad una specie di maledizione che colpiva solo gli uomini della famiglia. Era stata la madre che con la scusa di completare gli studi universitari di ingegneria lo aveva mandato in America, ma il motivo principale era: sottrarlo ad una morte prematura.

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