Genocidio armeno e negazionismo, una questione aperta. parte nona ed ultima (Caratteri Liberi 22.06.15)
di Claudio Vercelli I campi in cui affluivano i deportati non costituivano un sistema concentrazionario estremamente rigido e coeso. Ovvero, benché le gratuite brutalità fossero moneta quotidiana, la metodicità dell’assassinio era affidata all’arbitrio e alla discrezionalità delle autorità locali. Si trattava, infatti, di un circuito di aree di prigionia creato in pochi mesi, nelle difficili […]