Asolo ricorda il genocidio armeno (Trevisotoday 24.04.19)
Asolo ricorda il genocidio armeno
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Nella ricorrenza dell’anniversario del genocidio armeno (24 aprile), Asolo ricorda la presenza in essa di una piccola comunità che ebbe origine quando, verso la fine dell’Ottocento, l’Arcivescovo Iknadios Gurekian, Abate della Congregazione dei Padri Mechitaristi di Venezia, acquistò Villa Contarini, a Sant’Anna, quale residenza estiva del Collegio Armeno Moorat Raphael di Venezia e vi costruì la chiesetta intitolata alla Santa Croce, con foggia ricalcante la struttura classica della chiesa armena con pianta centrale. La residenza estiva era utilizzata per consentire agli studenti, provenienti in maggior parte dal Medio Oriente e quindi impossibilitati a ritornare a casa, di trascorrervi il periodo delle vacanze; in seguito, nell’occasione della Commemorazione della Santa Croce, divenne un ritrovo estivo per le famiglie di ex allievi che in questo modo rinsaldavano vecchie amicizie ricordando il passato. La sua frequentazione si protrasse fino agli anni ’60. La presenza ad Asolo di intellettuali armeni generò una serie di opportunità di contatti con intellettuali italiani gravitanti nella zona. Tra questi va segnalato il Maestro Gian Francesco Malipiero che si è interessato in maniera approfondita alla musica armena.
Tra le personalità vissute ad Asolo piace ricordare l’architetto Leon Gurekian (Costantinopoli 1871 – Asolo 1950), figura di intellettuale e patriota armeno i cui familiari perirono tutti nel genocidio. Ad Erevan, odierna capitale dell’Armenia, nel marzo 2015, è stata inaugurata una mostra a lui dedicata alla quale ha partecipato anche una rappresentanza asolana che ha portato un messaggio del Sindaco in cui veniva sottolineato il suo impegno e il suo coraggio nel perseguire l’obiettivo della realizzazione dell’indipendenza della Repubblica Armena.
Dal settembre del 2016, Asolo ha stretto un “Patto di Amicizia” con la città Armena di Jermuk. «Desidero esprimere tutta la mia vicinanza morale alla comunità armena di Jermuk e all’ Unione Armeni d’Italia e, naturalmente, a tutte le comunità armene nel mondo, in questo giorno in cui si celebra il ricordo dell’immane tragedia che ha colpito questo popolo nel XX secolo –dichiara il Sindaco di Asolo, Mauro Migliorini– un genocidio che ha causato oltre un milione e mezzo di vittime innocenti, con centinaia di migliaia di persone giustiziate, deportate, morte di stenti: si trattò di una repressione (senza eguali) contro la libertà di un popolo, contro la sua sacrosanta aspirazione all’autodeterminazione, contro la sua antica Chiesa apostolica».
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