ASIA/TURCHIA – Il Consiglio di Stato annulla l’esproprio della chiesa armena a Diyarbakir (Agenzia Fides 07.03.18)
Diyarbakir ( Agenzia Fides) – Il decreto del governo turco che due anni fa aveva disposto il sequestro della chiesa di San Giragos (Ciriaco), nella città turca di Diyarbakir, è stato annullato dal Consiglio di Stato. Il pronunciamento del Consiglio di Stato turco, confermato anche dal giornale bilingue armeno-turco Agos, accoglie – sia pure dopo lungo tempo – i ricorsi presentati dai rappresentanti legali delle fondazioni legate alle comunità cristiane contro l’ordine di esproprio urgente con cui il governo turco, nel marzo 2016, aveva sequestrato un’ampia area della metropoli che sorge lungo la riva del fiume Tigri, nel quadro delle operazioni militari messe in atto nella Turchia meridionale contro le postazioni curde del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK). L’area urbana sequestrata, oltre ala chiesa di San Giragos, comprendeva anche tutte le altre chiese presenti a Diyarbakir: la chiesa siriaca dedicata alla Vergine Maria, la chiesa caldea di Mar Sarkis (San Sergio), la chiesa armeno-cattolica e un luogo di culto protestante, oltre a più di 6mila abitazioni, dislocate in gran parte nel centro storico. Già al momento dell’esproprio, nessuna chiesa cristiana di Diyarbakir risultava aperta al culto. I rappresentanti della Fondazione siriaca, gli esponenti della locale comunità cristiana evangelica e la Fondazione della chiesa armena apostolica di San Giragos avevano depositato nell’aprile 2016 davanti al Consiglio di Stato i ricorsi in cui si chiedeva di annullare l’ordine di esproprio.
La chiesa armena apostolica di Diyarbakır, come riferito dall’Agenzia Fides (vedi Fides 6/5/2016) è stata anche premiata per i suoi recenti restauri dall’Unione Europea, ma la cerimonia di premiazione non si era potuta tenere presso il luogo di culto, a quen tempo confiscato dalle autorità militari turche.
Quella di Diyarbakir è la più grande chiesa armena del Medio Oriente. La sua torre maestosa può essere vista da ogni angolo della città, rappresenta un rifacimento di quella originale, che fu distrutta a cannonate nel 1914.
Negli ultimi giorni, il Comitato di bilancio e di pianificazione dell’Assemblea nazionale turca ha anche ampliato da 30 a 56 la lista dei beni ecclesiastici che dovranno essere restituiti alla Chiesa siro ortodossa (vedi Fides 13/2/2018), dopo che nel 2017 erano stati posti sotto il controllo di istituzioni pubbliche turche. (GV)