ASIA/SIRIA – Assad ai profughi armeni: tornate in Siria e aiutateci a ricostruire il Paese (Agenziafides 18.05.19)
Damasco (Agenzia Fides) – Un appello a ritornare in Siria e a ricostruire le proprie case devastate dal conflitto è stato rivolto dal Presidente Bashar Assad agli armeni siriani che negli anni del conflitto sono fuggiti dal Paese, trovando rifugio in Libano, in Armenia o in altri Paesi del Medio Oriente e dell’Occidente. L’esplicita richiesta di rimpatrio rivolta ai profughi armeni è stata espressa dal leader siriano in occasione del suo recente incontro con Aram I, il Catholicos armeno apostolico della Gran Casa di Cilicia, ricevuto a Damasco dal Presidente Assad martedì 14 maggio. I media ufficiali siriani hanno riportato anche gli elogi rivolti in quella circostanza da Assad allo “spirito patriottico” dei siriani armeni, da lui definiti “cittadini esemplari”: il Presidente siriano ha esaltato il contributo da loro offerto alla difesa dell’unità nazionale di fronte al tentativo di smembramento del Paese messi in atto da quella che Assad ha definito come “barbarie terrorista”. Assad ha anche paragonato la brutalità da lui attribuita a tale “barbarie terrorista” con la ferocia dei massacri commessi più di un secolo fa dagli ottomani contro il popolo armeno. Mentre il Catholicos Aram ho ricordato che la Siria è stato un rifugio sicuro per gli armeni che in quelle tragiche circostanze fuggivano dai massacri sistematici perpetrati contro di loro nei territori dell’attuale Turchia. Il Catholicos ha ringraziato Assad anche per il contributo offerto al restauro della cattedrale armena apostolica dei Quaranta Martiri ad Aleppo, devastata durante il conflitto.
Degli armeni siriani fuggiti dal Paese durante il conflitto, almeno 22mila hanno trovato accoglienza in Armenia. Nel giugno 2018 (vedi Fides 26/6/2018) l’Unione europea aveva stanziato un contributo di 3 milioni di euro finalizzati a sostenere progetti per l’integrazione dei rifugiati armeni fuggiti dalla Siria che hanno trovato rifugio nell’ex repubblica sovietica.
Nel 2015, mentre il conflitto siriano esasperava lo scontro tra Damasco e la Turchia di Erdogan, la Siria ha riconosciuto il Genocidio armeno (definizione contestata dal governo di Ankara) perpetrato in Anatolia cento anni prima. Il 4 marzo 2015 l’Assemblea del popolo siriano dedicò una sessione commemorativa al centesimo anniversario del Genocidio armeno. L’iniziativa, promossa in particolare dalla parlamentare siriana cristiana Maria Saadeh, vide il coinvolgimento dei membri dei Comitati parlamentari per le relazioni estere. (GV) Agenzia Fide