Armenia: stretta sul tabacco (Osservatorio Balcani e Caucaso 21.04.22)
Attraverso recenti provvedimenti, il governo armeno sta tentando di contrastare la dipendenza da tabacco. Niente più sigarette al bar e ai ristoranti
Il primo gennaio di quest’anno sono entrate in vigore in Armenia alcune importanti disposizioni relative alla legge “Sulla riduzione e prevenzione dei danni alla salute causati dall’uso di prodotti del tabacco e loro sostituti” adottata nel 2020.
Secondo tali disposizioni, è vietata l’esposizione pubblica di qualsiasi prodotto relativo al tabacco – come sigarette tradizionali, sigarette elettroniche, prodotti a base di nicotina a base liquida (vapes) – sia attraverso distributori elettronici nei punti vendita sia negli esercizi di ristorazione pubblica.
Negli esercizi commerciali destinati alla loro vendita è vietato collocare questi prodotti o i loro marchi e simboli – comprese le relative scatole vuote o fuori misura – in luoghi visibili al consumatore.
Nel quadro della stessa legge, dal 15 marzo è entrato in vigore il divieto di utilizzare tutti i tipi di prodotti del tabacco sia all’interno che all’esterno di ristoranti, bar, altri punti vendita alimentari, hotel, centri commerciali e altri luoghi di lavoro al chiuso.
Secondo gli autori della legge, la piena applicazione di queste disposizioni nel tempo ridurrà notevolmente il consumo di tabacco in Armenia, migliorando la salute della popolazione.
Secondo un rapporto congiunto dell’ONU, del ministero della Salute e di alcune organizzazioni internazionali, in Armenia si registrano circa 5.500 decessi ogni anno per malattie causate dal fumo. Secondo lo stesso rapporto, più di un quarto della popolazione – il 28%, di età compresa tra i 18 e i 69 anni in Armenia – usa un qualsiasi tipo di tabacco (la media UE relativa al 2019 si attestava sul 18,4% della popolazione dell’UE di età pari o superiore a 15 anni).
Alzare il prezzo
Per ridurre il numero dei fumatori era già stato disposto un aumento dei prezzi ma – come hanno poi dimostrato le statistiche – invano.
Infatti, nel periodo 2012-2016, il prezzo delle sigarette è aumentato di circa il 18%, ma nello stesso periodo il numero dei fumatori uomini è aumentato del 5%, dal 51% al 56%, e il numero delle donne fumatrici è raddoppiato dall’1,5% al 3%. Nei primi sei mesi del 2017 erano disponibili sul mercato armeno 2,3 miliardi di sigarette, metà delle quali prodotte in Armenia e metà importate.
Sempre relativamente al 2017 i dati dell’Istituto statistico nazionale dell’Armenia riportano che nella prima metà dell’anno il volume delle vendite di sigarette prodotte nella sola Armenia è stato di 14,3 miliardi di dram, equivalenti a 8,5 milioni di euro.
Nuove restrizioni importanti?
Gli esperti sono concordi nel ritenere che queste nuove restrizioni avranno successo nel contrastare il consumo di tabacco tra i cittadini armeni.
Mariam Mnatsakanyan, responsabile del Dipartimento di salute pubblica del ministero della Salute armeno, ha comunicato ai giornalisti che l’obiettivo del ministero non è solo quello di indurre gli attuali fumatori a smettere, ma anche di non avere nuovi fumatori, in modo che le nuove generazioni non subiscano i danni della dipendenza dal tabacco.
Immediatamente dopo l’adozione della legge, il governo ha informato i proprietari di bar e ristoranti in merito ai cambiamenti in atto, in modo da metterli nelle condizioni di potersi preparare prima della sua entrata in vigore.
Gli estensori della normativa hanno sottolineato di aver studiato l’esperienza internazionale e, su tale base, affermano che dopo l’applicazione di simili leggi in altri paesi non solo il numero dei clienti nei luoghi di ristorazione non è diminuito, ma è addirittura aumentato: si può stare seduti più a lungo e frequentare i locali anche in famiglia.
Lo specialista di salute pubblica Davit Melik-Nubaryan valuta positivamente l’adozione della legge, notando come vi sono restrizioni simili in Russia e nei paesi dell’Unione europea e risultano particolarmente efficaci: “È molto importante fare in modo che adolescenti e giovani non fumino e, in secondo luogo, aiutare le persone che già fumano a smettere”. Ed ha poi sottolineato come sarebbe importante aumentare drasticamente i prezzi delle sigarette. “L’aumento rilevante dei prezzi è lo strumento più efficace nella lotta al tabacco. I prezzi delle sigarette sono troppo bassi in Armenia”.
Il parere degli esperti, tuttavia, non viene accettato univocamente da tutti i consumatori. Le persone a cui piace godersi una tazza di caffè insieme ad una sigaretta al bar si stanno lamentando di venir private della loro abitudine preferita: “Il mondo intero parla dei diritti dei non fumatori, vengono adottate leggi speciali per vietarci di fumare qua e là, e chi proteggerà gli interessi di noi fumatori, visto che siamo ostacolati anche dai non fumatori?” Così si esprime, in parte serio e in parte scherzoso, Samvel, un uomo d’affari di Yerevan che non intende più recarsi in luoghi pubblici a causa della nuova legge. “Non posso né mangiare né bere caffè senza una sigaretta. Non mi sento completo. Mi sento in salute quando fumo”.
Analoghi reclami sono espressi anche da alcuni imprenditori, sostenendo che è difficile dire al cliente che non è consentito fumare.
Lamentele di questo genere sono ampiamente diffuse. Tuttavia, gli specialisti del settore sono sicuri che si tratti di una fase transitoria. Rimangono convinti che col tempo passerà anche questa fase, perché la base della legge è esclusivamente la salute dei cittadini.