Armenia, scoppia la protesta anti-rincari (rivistaeuropae.eu 01.07.15)
Un’ondata di proteste si è scatenata nella capitale dell’Armenia, Yerevan. Tutto è iniziato venerdì 19, giugno, quando il Parlamento armeno ha approvato un aumento del costo dell’elettricità del 17%. Nel corso del weekend, centinaia di cittadini hanno tenuto un sit-in in Piazza della Libertà e hanno chiesto di incontrare il Presidente Serz Sargsyan.
Le proteste in Armenia
Il lunedì successivo la folla si è diretta verso il palazzo presidenziale a pochi metri dal quale è stata bloccata dalla polizia. I manifestanti hanno quindi deciso di trascorrere la notte nel vicino Viale Baghramyan. Un dirigente della polizia ha proposto ai manifestanti un incontro di alcuni loro rappresentanti col Presidente, a patto che sgomberassero il viale, ma la proposta è stata rifiutata. Nel corso della notte la polizia ha caricato la folla e ha arrestato 237 persone. Decine di manifestanti e giornalisti pacifici e inermi sono stati malmenati da poliziotti e persone senza divise, con ogni probabilità agenti in borghese.
Già dal giono dopo la protesta però è ripresa e ha ottenuto il sostegno di molti esponenti della società civile e di alcune forze politiche di opposizione. I manifestanti hanno creato barricate per proteggersi da eventuali attacchi della polizia, che fortunatamente non hanno avuto luogo. I leader dei manifestanti hanno rifiutato di incontrare esponenti governativi fino a che non venisse revocato l’aumento dei prezzi dell’elettricità. Continua