Armenia, scoperti resti di una guerriera di 2mila anni (Turismo.it 14.12.19)
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Questo dimostrerebbe che non erano solo le donne vichinghe a combattere ma, a quanto pare, anche quelle dell’antico popolo del regno degli Urartu
PERCHE’ SE NE PARLA
E’ stata scoperta nell’odierna Armenia la tomba di una guerriera morta in guerra, risalente a più di duemila anni fa. Questo dimostrerebbe che non erano solo le donne vichinghe a combattere ma, a quanto pare, anche quelle dell’antico popolo del regno degli Urartu. Lo scheletro apparteneva, probabilmente anche a qualcuno di importante, data la quantità di oggetti rinvenuti accanto. Braccia e gambe erano state bloccate, e sono state osservate molteplici fratture provocate delle armi dei suoi nemici. La ferita più importante è forse quella sul femore dove, incastrata nell’osso, è emersa la punta di metallo di un freccia. Al momento della morte la donna aveva un’età compresa tra i 20 e i 29 anni.
PERCHE’ ANDARCI
Il territorio di Erevan, capitale dell’Armenia, è stato abitato sin dalla seconda metà del quarto millennio a.C. La parte meridionale della città, quella attualmente conosciuta come Shengavit, nel 3200 a.C. accoglieva insediamenti ascrivibili alla cultura Kura-Araxes dell’antica età del Bronzo. Il simbolo principale di Erevan è il monte Ararat, visibile da qualunque punto della capitale. Mentre, tra i principali luoghi di interesse turistico, troviamo la torre della televisione, la struttura più alta dell’intera regione transcaucasica, la piazza della Repubblica, l’Opera teatrale, la Cascata e il Ponte Rosso, risalente al diciassettesimo secolo, attualmente in stato di rovina.
DA NON PERDERE
A trenta chilometri dalla capitale si trova la fortezza e il tempio pagano di Garni, situati su un’alta scogliera che si estende sulla gola del fiume Azat. Questo sito fu sviluppato come fortezza già nel III secolo a.C. ; intorno al 70 d.C. fu costruito un tempio ellenistico nella stessa area. Il tempio di Garni è stato distrutto da un terremoto alla fine del 17° secolo, ma è stato ampiamente restaurato negli anni ’70. A 40 chilometri dalla capitale, invece, il Monastero di Geghard, fondato nel IV secolo, secondo la tradizione di San Gregorio Illuminatore, che contiene una serie di chiese e tombe, uniche in quanto molte di esse sono state scavate direttamente nella parete rocciosa della montagna.
PERCHE’ NON ANDARCI
A causa del perdurare del conflitto sul Nagorno Karabakh si sconsigliano i viaggi nelle zone prossime al confine tra Armenia ed Azerbaigian. Inoltre le principali città armene, quelle di Jerevan e Gyumri, sono contraddistinte da un indice di criminalità relativamente basso ma, ahimé, negli ultimi anni in aumento.
COSA NON COMPRARE
Nei mercati dell’Armenia è possibile trovare tanti interessanti manufatti locali: borse tradizionali, calze e costumi, gioielli e strumenti musicali. E poi tappeti, bellissimi e anche piuttosto economici. Fateci un pensiero, anche se vi dovesse costare un bagaglio extra.