Armenia: premier Pashinyan ringrazia tutti i paesi che hanno riconosciuto il genocidio armeno (Agenzia nova 24.04.20)
Erevan, 24 apr 08:31 – (Agenzia Nova) – Il primo ministro Nikol Pashinyan ha espresso gratitudine a tutti gli Stati che hanno riconosciuto e condannato il genocidio armeno. Oggi, venerdì 24 aprile, ricorre il 105mo anniversario del genocidio e il premier ha partecipato alle celebrazioni svoltesi al memoriale di Tsitsernakaberd. Sono 30 i paesi che hanno riconosciuto il genocidio e Pashinyan ha espresso la sua gratitudine e quella del popolo armeno per questo gesto. “Siamo grati a tutti quegli Stati, organizzazioni internazionali, leader religiosi e laici che hanno espresso solidarietà al popolo armeno e riconosciuto e condannato il genocidio”, ha affermato Pashinyan. “A causa del genocidio, il popolo armeno non solo ha subito enormi perdite umane, ma è stato sottoposto a deportazioni e a un genocidio culturale. La perdita dell’eredità spirituale e religiosa è stata irreparabile, il suo danno materiale enorme”, ha affermato Pashinyan. Il 24 aprile, ha aggiunto, è diventato un simbolo dell’unità nazionale armena. “Quest’anno celebreremo il 24 aprile in condizioni eccezionali. Il nuovo coronavirus ci ha messo tutti in una situazione inimmaginabile”, ha detto il primo ministro.
“Durante la crisi in corso abbiamo cercato di trovare un’opportunità per garantire una maggiore copertura degli eventi del 24 aprile: quest’anno milioni di persone da tutto il mondo avranno l’opportunità di partecipare alle celebrazioni che si svolgeranno in uno spazio virtuale”, ha affermato Pashinyan. La maggior parte degli storici ha riconosciuto come genocidio le uccisioni di massa compiute nei confronti degli armeni e di altre minoranze etniche e religiose sotto l’Impero ottomano dal 1915 al 1923. Tuttavia, la Turchia ha intrapreso per anni una battaglia diplomatica e di lobby per sollecitare la comunità internazionale a non utilizzare la parola “genocidio” per descrivere il massacro di circa 1,5 milioni di persone. Ankara ha ripetutamente negato le accuse di aver commesso un genocidio, sostenendo che le vittime della violenza erano sia armene che turche. (Res)